L'agri-cultura è salvaguardia dell'Umano
La terza e ultima tappa del percorso dei “Dialoghi sulla terra e sul creato. L’ecologia integrale ai tempi della crisi climatica” ha visto dialogare Fra Matteo Brena e Giannozzo Pucci sul tema di una nuova cultura che mette al centro l'uomo e le sue relazioni
La terza tappa dei Dialoghi sulla Terra e sul Creato ha visto dialogare Fra Matteo Brena e Giannozzo Pucci sul tema del cambiamento, di una nuova cultura con al centro l'uomo e le sue relazioni per creare nuovi modelli di sviluppo in armonia con l'ambiente.
Fra Matteo cita il Cantico delle creature di San Francesco, un canto di lode, di ringraziamento, ma allo stesso tempo anche una scuola di relazione non solo con il Creato ma anche con tante dimensioni. Con il Cantico, San Francesco ha cambiato il nostro rapporto con la natura parlando di conflitto, di pace, di morte, entrando nel vivo dell'esperienza umana, fatta di relazioni. La conflittualità, che San Francesco sperimenta, è anche con la natura. Nonostante non vivesse in un periodo di crisi ecologica e ambientale, la natura viene descritta come stupefacente, meravigliosa ma a volte nemica. Francesco trova una chiave unica che fa scuola: la riconciliazione che consente di guardare il mondo con gli occhi diversi.
Laudato Si’ e Fratelli tutti di Papa Francesco richiamano questa dimensione relazione proposta da San Francesco. Il Papa ci pone una domanda importante, ovvero ci chiede che tipo di mondo vogliamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo. Questo interrogativo ci guida nella volontà di costruire un mondo diverso, come quello prospettato dall’agri-cultura, dove la persona, la vita sociale ben ordinata e le relazioni umane sono centrali. Non dobbiamo dimenticare che tutto è connesso perché tutto ha un’origine comune; questo è l’insegnamento che fonda l’Enciclica Laudato Si’, quindi anche il nostro modo di relazionarci con gli altri determina un impatto sulla natura, questo, oggi, è drammaticamente evidente.
Come ci insegna Papa Francesco, dobbiamo sempre stupirci ed essere grati, perché chi ringrazia è capace di essere generativo. Ci sono, poi, 3 equilibri da acquisire o ri-acquisire:
- la relazione con Dio, bisogna desiderare di avere sopra ogni cosa lo spirito del Signore, il rapporto con Dio deve essere di fiducia, d’amore incondizionato e, quindi, generativo di pace
- il valore della gratuità, elemento fondante delle relazioni umane; tutta la nostra vita dipende dalla gratuità: nasciamo e cresciamo grazie alla cura gratuita e nella gratuità sperimentiamo la fratellanza
- Ia consapevolezza della dignità del fratello povero, debole, bisognoso; la solidarietà garantisce dignità al fratello. La solidarietà ci chiede di essere sobri e ci apre ad una nuova libertà e dimensione di amore.
Ognuno può, dunque, domandarsi quale equilibrio deve ricercare nel rapporto con Dio, con sé stesso, con gli altri e con l’ambiente.
L’ultimo intervento è quello di Giannozzo Pucci che sottolinea come l’Enciclica Laudato Si’ costituisca un cambiamento radicale nella visione del rapporto tra uomo e natura: questi sono distinti e la natura non risulta strumentale all’uomo.
Questa Enciclica è rivoluzionaria e rappresenta il “manifesto della post modernità” che ci spinge a creare una simbiosi con la natura, come fanno, con il loro lavoro, gli agricoltori-artigiani, che rappresentano il futuro perché non produce rifiuti e, soprattutto, mette al centro l’essere umano e non il profitto, ricercando un rapporto diretto con la natura. Si parte dall'osservazione della natura: acqua, suolo, vento, per migliorare l’ambiente che ci circonda, abbandonando l’idea che l’agricoltura sia un’industria.
Per creare questa nuova generazione di agricoltori-artigiani, gli unici in grado di garantire la sicurezza alimentare, è necessario investire e sostenere anche percorsi di vendita alternativa e formare persone convinte della necessità di cambiare insieme.
Qualche paese nel mondo sta già andando in questa direzione, come il Messico, che dopo la chiusura da parte degli Stati Uniti d’America, ha deciso di puntare su un’agricoltura locale di sussistenza.
La giornata si conclude con i saluti istituzionali.
Carlo Boni, insieme a Massimo Fratini, sono i delegati della Città Metropolitana di Firenze, che gestisce il Parco di Villa Demidoff, 50 ettari, di cui più della metà patrimonio Unesco.
Carlo Boni, delegato della Città metropolitana di Firenze e Sindaco di Pontassieve, fa notare come il parco di Pratolino, in primavera, riprende vita anche grazie alle iniziative culturali e ambientali come quella del Filo Verde per un Giubileo sostenibile, che ci pone importanti interrogativi sul futuro. Un futuro che dobbiamo tutti insieme prendere in mano, perché anche la natura, che è tanto più grande di noi, ci sta inviando importanti messaggi sulla necessità di attivare un cambiamento. Per questo, dobbiamo unirci e costruire un’Europa più solida, più accogliente, più solidale ma anche più verde, abbracciando modelli di sviluppo diversi e respingendo quelli che mettono a repentaglio il futuro del genere umano sul pianeta.
Questi temi devono entrare nelle discussioni di tutti, deve divenire cultura comune e non rimanere relegati in ambienti di nicchia. Questo parco può diventare un importante luogo di confronto e approfondimento sui temi ambientali grazie anche al laboratorio didattico che ha sede a Pratolino e che accoglie, ogni anno, moltissimi studenti e studentesse gettando un seme che speriamo possa dare un buon frutto.
Anna Lutman in qualità di vice-Presidente del Sistema Nazionale di protezione ambientale (SNPA) si sofferma sulle parole connessione e relazione, molto utilizzate dai protagonisti dei dialoghi e sottolinea che il Sistema è esso stesso un esempio concreto di connessione, di legami per custodire l’ambiente. Infatti, uno dei compiti del SNPA è quello di misurare, di raccogliere informazioni ambientali sullo stato di “salute” dell’ambiente a partire dal livello locale, poi nazionale fino alla dimensione europea. Un altro importante compito è quello di educare, l'iniziativa del Filo verde, voluta dal SNPA, va in questa direzione: avvicinare all’ambiente attraverso la conoscenza, soprattutto le giovani generazioni. Conoscere comporta amare, la conoscenza si tramuta in tutela dell'ambiente, del Creato, della Casa comune.
Don Marco Zanobini porta i saluti dell’Arcivescovo e della Diocesi. La sua riflessione conclusiva è breve ma intensa, ricorda a tutti i presenti che siamo alle porte della Settimana Santa, momento importante per la Chiesa perché Gesù, confidando in Dio, si è consegnato per il bene dell’umanità.