Accordo ARPAT e RSE Spa per uno studio sulle potenzialità di sfruttamento del litio nelle brine geotermiche
Intervista a Francesca Andreis, responsabile del Settore Geotermia di ARPAT, sugli obiettivi dell’accordo e sull’attività di controllo e monitoraggio degli impianti geotermici, un settore che contribuisce a coprire mediamente il 35% della produzione di energia elettrica in Toscana
ARPAT ha recentemente sottoscritto un accordo per lo studio sulle potenzialità di sfruttamento del litio con la Società Sistema Ricerca Energetico (RSE S.p.A.), quali sono gli obiettivi?
Il litio riveste un ruolo fondamentale per la transizione energetica, in particolare per la produzione di batterie per veicoli elettrici e sistemi di accumulo energetico. Per tale motivo il Regolamento UE 2024/1252 ha ufficialmente riconosciuto il litio come materia prima critica, evidenziando l’urgenza di sviluppare fonti interne alternative. Il percorso verso l’estrazione sostenibile del litio dalle acque geotermiche potrebbe pertanto segnare una svolta importante nella valorizzazione del sottosuolo toscano in chiave ecologica, innovativa e di concreta risposta alla domanda di materie prime critiche.
In tale contesto si inserisce l’Accordo sottoscritto da ARPAT e la Società Sistema Ricerca Energetico (RSE S.p.A.) controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che svolge attività di ricerca scientifica nell’interesse pubblico e di supporto scientifico alle istituzioni governative.
L’obiettivo è quello di realizzare uno studio sulla potenzialità di sfruttamento del litio presente nelle brine geotermiche e nelle acque di reiniezione delle centrali geotermiche del territorio toscano. Lo studio non tratterà aspetti economici e/o tecnologici ma si concentrerà sulla fattibilità dell’estrazione del litio e sulla determinazione delle connesse implicazioni ambientali, al fine di verificare la compatibilità di impianti di estrazione nel territorio toscano.
Come si articola lo studio il progetto sulla potenzialità di sfruttamento del litio nelle brine geotermiche?
Il progetto prevede una prima fase durante la quale sarà valutata la fattibilità tecnica dell’estrazione del litio nelle aree geotermiche toscane.
Sulla base del quadro che sarà realizzato si procederà quindi con la valutazione delle potenzialità di estrazione di litio, ipotizzando conseguentemente una struttura industriale sulla base delle tecnologie di estrazione conosciute (impianti di cattura, estrazione, purificazione). Nel caso in cui le attività sopra descritte forniscano un quadro favorevole allo sfruttamento del litio, lo studio potrà procedere con:
- l’analisi LCA (Life Cycle Assesment) della struttura industriale individuata in termini di carbon footprint;
- la valutazione delle ricadute ambientali legate alla struttura individuata (costruzione, esercizio, smantellamento);
- l’individuazione delle possibili azioni di contenimento degli impatti ambientali e la redazione di indirizzi a supporto della Pubblica Amministrazione per lo svolgimento di valutazioni tecniche in procedimenti amministrativi inerenti tale tipologia di progetto.
Tutto ciò quindi al fine di fornire dati utili al legislatore e ai tavoli tecnici.
Quali sono gli esiti delle attività di controllo delle centrali geotermiche?
Per tutti gli impianti controllati nel 2024 non sono stati registrati superamenti dei valori limite alle emissioni in atmosfera e non conformità alle prescrizioni presenti negli specifici atti autorizzativi, che recepiscono la normativa regionale.
Oltre alla normale attività di controllo svolta annualmente si segnala che, con decreto della Regione Toscana n. 23863/2024, è stato formalizzato l’avvio dei lavori di un Tavolo Tecnico, coordinato da ARPAT, di cui fanno parte Enel Green Power e un Ente di ricerca esterno, con lo scopo di mettere a punto una nuova metodica di campionamento della concentrazione di mercurio in uscita dagli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera delle centrali. I lavori di tale tavolo tecnico, che prevedono lo svolgimento di campagne di misura in campo, si chiuderanno ragionevolmente entro la fine del 2025.
In cosa si sostanzia l’attività di controllo e monitoraggio di ARPAT svolta nel 2024?
Nel 2024 ARPAT ha effettuato il controllo di 13 gruppi produttivi: 3 appartenenti all’area geotermica (di seguito AGE) di Radicondoli, 5 all’AGE di Lago, 3 nell’AGE di Larderello e 2 nell’AGE di Piancastagnaio.
I controlli effettuati da ARPAT hanno previsto le seguenti attività:
- sopralluogo presso l’impianto e verifica dello stato di funzionamento attraverso l’analisi dei sinottici del sistema di controllo;
- campionamento in ingresso e uscita dall’impianto di abbattimento del mercurio e dell’idrogeno solforato (di seguito impianto AMIS) e della torre di raffreddamento;
- misurazioni in campo con strumentazione portatile per la determinazione di portata, pressione, temperatura, umidità ecc.
- analisi dei parametri di interesse geotermico per le diverse sezioni di impianto (vedi tabella a seguire)
- verifica dell’efficienza di abbattimento dell’idrogeno solforato dell’impianto AMIS, eseguendo campionamenti sia in ingresso che in uscita.
Ingresso AMIS | Uscita AMIS | Torre refrigerante |
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Acido solfidrico, mercurio, biossido di carbonio, metano | Acido solfidrico, mercurio, anidride solforosa, ammoniaca, biossido di carbonio, metano | Acido solfidrico, ammoniaca, mercurio |
E qual è l’attività di monitoraggio dell’impatto del funzionamento delle centrali sulla qualità dell’aria da parte di ARPAT?
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, da anni ARPAT svolge un’attività sistematica di elaborazione e valutazione della congruità dei dati rilevati da 18 stazioni fisse di rilevamento della qualità dell’aria di proprietà di Enel Green Power. Attraverso tali stazioni fisse, Enel Green Power è tenuta a monitorare in continuo la concentrazione in aria ambiente del parametro “acido solfidrico” (H2S) nelle aree geotermiche e a trasmettere mensilmente tali dati alla Regione Toscana e ad ARPAT.
ARPAT provvede quindi a verificare e a validare tali dati effettuando autonomamente anche ulteriori monitoraggi utilizzando:
- una stazione fissa per il controllo della qualità dell'aria localizzata a Montecerboli (Comune di Pomarance – LI). I dati sono consultabili in tempo reale.
- propria strumentazione per il rilevamento di acido solfidrico e mercurio in aria, installata all’interno delle cabine di Enel Green Power.
- un mezzo mobile per il controllo della qualità dell'aria. Tale mezzo mobile è dotato an-che di una centralina meteo e pertanto permette l’effettuazione di campagne di rileva-mento volte a studiare specifiche situazioni locali e per una conoscenza degli impatti delle centrali geotermiche sul territorio ancora più capillare.
Complessivamente, per l’anno 2024, i valori di idrogeno solforato ricavati da ENEL Green Power, confrontati con quelli di ARPAT, risultano sostanzialmente coerenti, registrando gli stessi scostamenti e tendenze. Le concentrazioni rilevate si sono mantenute su livelli sostanzial-mente analoghi a quelli registrati negli anni passati e non sono stati registrati superamenti dei valori di riferimento per la tutela sanitaria indicati dal World Health Organization. Per quanto ri-guarda infine il mercurio gassoso, che si ricorda viene misurato da ARPAT a partire dal 2014 mediante i propri laboratori mobili, non si ravvedono situazioni critiche in relazione ai limiti di cautela sanitaria.
Sono previste ulteriori attività di monitoraggio della qualità dell’aria?
Sì, ARPAT ha recentemente avviato un’attività di supporto tecnico scientifico per l’attuazione, in collaborazione con l’Università di Siena, di un monitoraggio della qualità dell’aria nelle aree geotermiche del Monte Amiata, mediante lo studio del fenomeno del “bioaccumulo di licheni”, di elementi chimici di interesse ecotossicologico associati ai fluidi geotermici (arsenico, boro, mercurio e zolfo). Nel mese di novembre 2024 è stato finalizzato un accordo specifico e nel mese di dicembre 2024 è iniziata la prima campagna di monitoraggio con il prelievo e il successivo posizionamento dei licheni in punti mappati di interesse. Le campagne si protrarranno fino alla fine del 2026.
E qual è l’attività di monitoraggio degli impatti sulla matrice acqua da parte di ARPAT?
Per tenere sotto controllo gli impatti delle centrali geotermiche, annualmente ARPAT verifica e valida le attività di monitoraggio delle acque superficiali, sorgenti e piezometri effettuate da ENEL Green Power Italia nell’area geotermica del Monte Amiata. Il Settore Geotermia dell’Agenzia valuta infatti la congruità dei risultati di ENEL Green Power, sia mediante campionamenti in parallelo con relativo confronto dei risultati ottenuti, sia mediante la verifica della presenza di tendenze all’incremento dei parametri monitorati.
Per quanto riguarda le attività di monitoraggio delle acque, i campionamenti sono effettuati, in 8 stazioni di acque superficiali (PAS), nei comuni di Piancastagnaio e Santa Fiora, in 9 stazioni di acque di sorgente (PAF), nei Comuni di Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Castel del Piano, Santa Fiora e Arcidosso, e in 4 piezometri (PZ), tre nel Comune di Santa Fiora e uno nel Comune di Abbadia San Salvatore.
Per maggiori dettagli sugli esiti dei controlli effettuati da ARPAT sulle centrali geotermiche toscane è possibile consultare il Report “Centrali geotermiche della Toscana - Attività di controllo ARPAT Anno 2024”.
Per maggiori dettagli sugli esiti del monitoraggio della qualità dell’aria in tutte le aree geotermiche e delle acque superficiali e sotterranee nell’area geotermica del Monte Amiata è possibile consultare i report specifici relativi ai dati del 2024: