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Beach litter: serve un cambio di rotta

28/08/2025 11:00

Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana, racconta l’impegno trentennale dell’associazione per combattere l'abbandono di rifiuti sui litorali (beach litter)

Beach litter: serve un cambio di rotta

Fausto Ferruzza

Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana APS, ha risposto ad alcune domande, raccontando obiettivi, risultati e prospettive della storica campagna “Spiagge e Fondali Puliti”. Attraverso le sue parole, emerge non solo l’impegno dell’associazione nel contrastare l’inquinamento dovuto all'abbandono di rifiuti sulle spiagge, ma anche l’importanza di un approccio integrato, capace di connettere ambiente, salute ed economia. Un punto di vista prezioso per comprendere il fenomeno del beach litter, anche alla luce dei dati più recenti raccolti in Toscana.

Che cos’è la campagna “Spiagge e Fondali Puliti”, da quanto tempo esiste e qual è il principale obiettivo?

«La campagna nasce nell’ambito delle iniziative transfrontaliere di Clean Up the Med, trentacinque anni fa. Il suo obiettivo principale è sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che derivano dall’inquinamento del mare, sia dal punto di vista ecologico che sanitario. Proteggere infatti il nostro più grande bacino di biodiversità (il mare) significa cogliere i nessi tra ecologia, economia e salute. Quello che noi usiamo chiamare approccio ONE HEALTH».

Qual è il messaggio scelto per l’edizione 2025, in che periodo si svolge la campagna e quali sono i risultati finora raggiunti nel contrasto al beach litter?

«La campagna quest’anno ha adottato il simpatico claim “PINZACI TU!”, e si è svolta nel primo weekend di aprile, come ormai da qualche anno usiamo fare. Va detto che gli esordi di questa iniziativa collocavano le pulizie delle spiagge a fine maggio. Questo anticipo sul calendario associativo è dovuto ai plurimi effetti della crisi climatica. Da un lato, infatti, la stagione balneare, negli anni, si è molto ampliata, iniziando di fatto sin dai primi di maggio. Dall’altro, a fine maggio ormai nelle spiagge toscane le frequenti nidificazioni di specie protette quali il fratino (Charadrius alexandrinus) ci invitano alla prudenza e a non disturbare la natura…»

Abbiamo pubblicato, di recente, una notizia che sintetizza i dati raccolti da ARPAT nel monitoraggio dei rifiuti spiaggiati durante il 2024, per dare un quadro più ampio ai nostri lettori e alle nostre lettrici, è possibile riassumere l’attività svolta da Legambiente in quest'ambito?

«Ogni anno registriamo oltre 100 adesioni dai nostri Circoli costieri, dalla Liguria alla Sicilia. I dati, negli ultimi anni, hanno visto un aggravamento del fenomeno della dispersione di rifiuti plastici, un problema planetario che sta diventanto davvero devastante. Anche e soprattutto alle nostre latitudini, vista la particolare conformazione e dimensione del Mar Mediterraneo. Ci stiamo accorgendo, tra l’altro, che la campagna riscuote un crescente successo con le scuole, visto il potenziale pedagogico che contiene per i nostri ragazzi».

Quante spiagge sono state monitorate nelle indagini Beach Litter 2024 e 2025 in Toscana?

«Nel corso delle ultime due edizioni sono state monitorate spiagge sulla costa apuo/versiliese, lungo il litorale pisano (nei pressi di Marina di Vecchiano), e diversi lidi in provincia di Grosseto. Una situazione che, nel tempo, pare essersi aggravata, in perfetta omologia con l’indubbia crescita della sensibilità media dei cittadini. Solo un’apparente contraddizione questa …»

Qual è la media dei rifiuti trovati ogni 100 metri lineari di spiaggia e quali sono le 5 tipologie di rifiuti più diffuse sui tratti monitorati e, infine, qual è la percentuale di rifiuti in plastica?

«Nel 2025 abbiamo riscontrato, in media, su scala nazionale, 892 frammenti di rifiuto ogni 100 metri lineari di litorale. Un dato semplicemente sconvolgente. Fra le tipologie più diffuse: 1) microframmenti plastici (13,5%), 2) tappi (plastici o metallici) (8,5%), 3) mozziconi di sigaretta (7,5%), 4) polistirolo (7%), 5) cotton fioc (5,5%). A livello materico, se mettiamo assieme omogeneamente le molecole, la plastica vince per distacco con quasi l’80% dei rifiuti raccolti. Dobbiamo infine considerare che queste percentuali addirittura aumentano se ricordiamo il dato registrato dai pescatori del progetto Arcipelago Pulito (2018), quando sui fondali della marineria di Livorno registrammo oltre il 92% dei rifiuti di origine plastica…»

Come vengono coinvolte le persone nella campagna di Legambiente per la pulizia delle spiagge e come possono contribuire oltre alla semplice raccolta?

«Nel corso degli anni abbiamo rodato l’organizzazione. Abbiamo un portale dedicato, poi i nostri Circoli curano e facilitano i lavori di raccolta, ma qualsiasi cittadina/o può partecipare iscrivendosi al momento dell’iniziativa presso il presidio associativo loro più vicino».

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