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Campi elettromagnetici prodotti da stazioni radio base e impianti radio TV: l’attività di ARPAT

12/09/2025 12:05

Un quadro di sintesi delle competenze dell’Agenzia in questo settore

Campi elettromagnetici prodotti da stazioni radio base e impianti radio TV: l’attività di ARPAT

Foto di Michael Jiang su Unsplash

 Dal 1° gennaio 2025 al 31 agosto 2025, il personale dell’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) di ARPAT ha gestito 80 richieste di informazioni sui campi elettromagnetici in particolare quelli prodotti dalle stazioni radio base (SRB). Un numero in linea con quelle registrate negli anni dal 2022 al 2024, in cui, in media, le richieste di informazioni sull'elettromagnetico, ogni anno, hanno oscillato da 167 a 171.

La legge 214/2023 ha introdotto alcune importanti novità che spingono l’Agenzia a fare un quadro di riepilogo. Con questa legge, infatti, l’Italia ha alzato alcuni dei limiti dei campi elettromagnetici per la popolazione (fissati dal DCPM 08/07/2003): il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità passano da 6 volt per metro (V/m) a 15 V/m, in prospettiva questo può comportare un aumento potenziale dell’esposizione della cittadinanza che potrebbe, però, non essere reale. Infatti, nelle valutazioni previsionali dell’Agenzia, il valore di attenzione costituisce il valore da non superare nelle condizioni peggiori di esercizio di tutti gli impianti presenti (ovvero quando tutti gli impianti risultano accesi contemporaneamente, al massimo della potenza autorizzata, senza tenere conto della presenza di elementi schermanti quali i muri o interi edifici).

L’esposizione reale, invece, dipende, oltre che dalla presenza o meno di ostacoli, dalle emissioni istantanee delle stazioni, che sono collegate agli utenti e alle loro richieste di traffico.

Al momento, in base ai controlli realizzati, l’Agenzia non sta riscontrando un aumento dell’esposizione della popolazione.

L’Italia, prima dell’entrata in vigore della legge 214/2023, aveva limiti molto più severi rispetto alla media europea. In quasi tutti gli altri Paesi, i valori consentiti sono più alti (anche 40–60 V/m), seguendo le linee guida internazionali dell’ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti).

In considerazione di quanto detto, riteniamo utile un riepilogo dei compiti assegnati ad ARPAT, che svolge, in sostanza, due diverse tipologie di attività:

  • la prima attiene al procedimento di autorizzazione all'installazione delle nuove stazioni radio base o della loro modifica
  • la seconda riguarda la misurazione e il controllo delle stazioni esistenti per verificare il rispetto dei limiti normativi previsti per i livelli di campo elettromagnetico immessi nell’ambiente limitrofo.

Per quanto attiene alla prima attività, è necessario premettere che l'installazione di infrastrutture per impianti radioelettrici o la modifica delle loro caratteristiche di emissione deve essere autorizzato dagli enti locali. Nell’ambito di questo procedimento, ARPAT accerta preventivamente la compatibilità del progetto radioelettrico con i limiti stabiliti uniformemente a livello nazionale.

I pareri espressi dall’Agenzia relativamente alle SRB sono ampiamente sopra le mille unità/anno

 pareri preventivi rilasciati pareri positivi pareri negativi 
20191370108328720,9%
2020121694327322,5%
20211549124330619,8%
20221598131128718%
20231122100511710,4%
202417471689583,3%

 

Per quanto riguarda, invece, l’attività di controllo dell’Agenzia, questa si sostanzia in controlli documentali e interventi di misura sul campo. I controlli documentali vengono effettuati su impianti già in esercizio, laddove si supponga che le condizioni ambientali iniziali siano mutate, oppure, eventualmente a campione, quando tali impianti hanno goduto di procedimenti autorizzativi semplificati che non prevedevano il rilascio di un parere preventivo.

I controlli sul campo, invece, sono effettuati sia in base alla programmazione interna dell’Agenzia, che alle richieste che arrivano dai Comuni, queste ultime regolate da quanto previsto dalla Carta dei Servizi e delle Attività di ARPAT. In una recente notizia abbiamo fatto il quadro dei controlli realizzati dall'Agenzia per verificare le emissioni da stazioni radio base e impianti radio TV, anticipando alcune informazioni ambientali contenute nell’Annuario dei dati ambientali 2024.

Nel sito Web di ARPAT è disponibile, inoltre, un database con l'elenco delle stazioni radio base (SRB) presenti in Toscana trattate da ARPAT, consultando la mappa è possibile visualizzare, oltre alle postazioni, anche le misure effettuate dal 2013 in poi; per ogni misura vengono riportati la data, il valore misurato ed il valore limite di riferimento.

ARPAT non ha competenze sanitarie, quindi non può valutare l’impatto dei campi elettromagnetici sulla salute umana. Questo compito spetta alle autorità sanitarie.

Per approfondire il tema, suggeriamo di visionare quanto presente nei siti Web di importanti organizzazioni ed enti, partendo dalle linee guida ICNIRP del 2020. L’ICNIRP ha realizzato anche delle FAQ in cui risponde, in parte, anche a quesiti di carattere sanitario.

La posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è espressa sulle pagine dedicate al tema nel suo sito Web, dove si legge: “The main conclusion from the WHO reviews is that EMF exposures below the limits recommended in the ICNIRP international guidelines do not appear to have any known consequence on health.” (" La conclusione principale delle revisioni dell'OMS è che le esposizioni ai CEM al di sotto dei limiti raccomandati dalle linee guida internazionali dell'ICNIRP non sembrano avere alcuna conseguenza nota sulla salute").

In Italia, dopo l’entrata in vigore della legge 214/2023, il Ministero del Made in Italy ha pubblicato slide e una sezione FAQ per chiarire l’impatto di questa legge. Questi materiali spiegano che il nuovo valore di 15 V/m è “cautelativamente molto al di sotto del limite europeo di 60 V/m”.

La posizione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è prudente, come si può leggere sul loro sito Web, dove è scritto, tra le tante informazioni, che “Allo stato attuale, l'effettiva entità del rischio sanitario non è nota, sebbene per alcuni tipi di CEM, ai livelli riscontrati nella vita comune, questo possa essere bassissimo se non addirittura inesistente”. Infine, l’ISS mette a disposizione anche una sezione con studi sul tema degli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute.
 

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