Inquinamento acustico in Toscana: i dati ARPAT confermano superamenti costanti
Un quadro di sintesi delle informazioni ambientali sul rumore
Proseguono le anticipazioni dall’Annuario dei dati ambientali 2024, che dedica una sezione anche al tema del rumore. I numeri raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana confermano una realtà ormai consolidata. Infatti, i controlli confermano che i valori limite acustici previsti dalla legge vengono spesso superati, tanto nelle attività produttive e commerciali quanto nelle infrastrutture di mobilità.
Attività produttive: i numeri del 2024
Nel 2024 ARPAT ha intensificato l’attività di vigilanza e controllo, con 85 attività produttive e commerciali controllate, riscontrando 47 casi di superamento dei valori limite normativi.
Entrando nel dettaglio, i dati mostrano un quadro piuttosto critico:
- pubblici esercizi e circoli privati: 34 attività controllate, con un tasso di non conformità pari al 68%.
- attività commerciali, professionali e di servizio: 20 attività controllate, 50% non conformi.
- attività artigianali: 13 attività controllate, 38% oltre i limiti.
- attività industriali: 5 attività controllate di cui il 20% non conformi.
- attività agricole: 3 attività controllate tutte con superamento di un limite normativo.
A emergere come settore più problematico sono dunque, ancora una volta, i pubblici esercizi (con una percentuale di attività non conformi pari al 68%): la loro collocazione nei centri urbani e gli orari notturni di questa tipologia di attività spiegano sia il maggior numero di controlli che la gran parte dei superamenti registrati.
Un trend costante dal 2020 al 2024
L’analisi pluriennale conferma che il fenomeno è tutt’altro che episodico. Dopo la contrazione del numero di controlli dovuta alla pandemia (2020-2021), si osserva una progressiva ripresa delle attività ispettive:
anno | numero attività produttive e commerciali controllate | % attività non conformi | note |
2020 | 53 | 53% | contrazione per emergenza sanitaria |
2021 | 52 | 58% | non conformità in crescita |
2022 | 59 | 51% | dati in linea con il 2020 |
2023 | 66 | 56% | aumento del numero di attività controllate |
2024 | 85 | 55% | massimo delle attività controllate negli ultimi cinque anni |
Negli ultimi cinque anni la percentuale di attività non conformi oscilla in un intervallo compreso tra il 51% e il 59%, confermando come l’inquinamento acustico sia una problematica rilevante nel territorio.
Infrastrutture stradali: la criticità delle aree urbane
Anche sul fronte delle infrastrutture di mobilità i dati sono chiari: dal 2020 al 2024 si registrano superamenti ogni anno. Le verifiche ARPAT includono controlli su segnalazione dei cittadini e monitoraggi tecnici degli interventi di risanamento per l’ottimizzazione delle azioni di mitigazione (“ante operam”) e la verifica dell’efficacia (“post operam”).
2020: 8 infrastrutture controllate, 4 non conformi; sulla SGC Fi-Pi-Li, 2 tratti su 3 fuori norma.
2021: 6 infrastrutture controllate, di cui 4 strade urbane; 2 casi di superamento, entrambi urbani.
2022: 9 infrastrutture controllate (7 urbane), con 3 superamenti, sempre in ambito urbano.
2023: 2 infrastrutture controllate (1 urbana e 1 extraurbana): entrambe non conformi.
2024: 3 infrastrutture controllate, con 1 superamento su strada urbana.
Il filo rosso che emerge evidenzia che il livello di rumore risulta maggiormente critico nelle aree urbane, dove la densità abitativa amplifica l’esposizione all’inquinamento acustico e le proteste della popolazione interessata. A conferma, negli ultimi cinque anni, la totalità dei casi di non conformità registrati nel 2021, nel 2022 e nel 2024 riguarda proprio tratti stradali cittadini.