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ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Martedì 10 maggio 2022

Distilleria Deta: ARPAT e Regione Toscana sospendono l'attività


Il superamento dei limiti emissioni e il mancato rispetto delle prescrizioni impartite da ARPAT e Regione Toscana impongono la sospensione del processo produttivo della Deta a Barberino Val d’Elsa (FI)

Da alcuni mesi, la distilleria Deta, a Barberino Val d’Elsa, è al centro di attenzione dell'opinione pubblica locale e della stampa per le maleodoranze prodotte, problematica che contraddistingue questa ditta, come emerge dall’attività di controllo realizzata da ARPAT.

Lo scorso anno, la società in questione ha richiesto e ottenuto la modifica dell'autorizzazione per potenziare gli impianti. La nuova autorizzazione ha determinato:

  • il raddoppio dei giorni di lavorazione nello stabilimento
  • un miglioramento delle caratteristiche impiantistiche
  • la previsione di limiti emissivi più stringenti, in particolare per COT, polveri, NOX e l’aggiunta di un limite per la concentrazione di odore, pari a 3400 unità odorimetriche europee per metro cubo.

L'autorizzazione prevedeva altresì l’innalzamento del camino, un nuovo impianto di abbattimento delle emissioni dei fumi e, per tutto il primo anno di esercizio, l'obbligo di un monitoraggio mensile della concentrazione di odore con la stesura finale di uno studio diffusionale basato sulle misure effettuate e sui dati rilevati dalla centralina per l’acquisizione dei dati.

Quest’ultima attività era stata richiesta per poter poi procedere alla rivalutazione dell’autorizzazione rilasciata, tenendo conto della nuova valutazione modellistica delle ricadute basata sui dati meteorologici più aderenti alla situazione locale, raccolti, come detto, dalla centralina meteorologica presso l'azienda.

Il rilascio della nuova autorizzazione alla società Deta ha suscitato un certo dissenso nella popolazione residente, non solo cittadini ma anche attività imprenditoriali poste nelle vicinanze dell’attività, per l'impatto paesaggistico della nuova ciminiera alta 60 metri e per le presunte scarse garanzie di miglioramento delle ricadute dei fumi offerte dagli studi presentati dalla ditta per ottenere la nuova autorizzazione.

All'avvio del nuovo impianto, ARPAT ha presenziato il primo autocontrollo previsto per la determinazione della concentrazione di odore, per verificarne le modalità di esecuzione. In quella occasione, l’Agenzia ha chiesto al laboratorio incaricato da Deta di apportare una correzione all’ impostazione prevista per il prelievo del campione da analizzare, seguendo quanto indicato dal metodo per la determinazione della concentrazione di odore (UNI EN 13725), allo scopo di evitare che il campione si degradi prima dell’analisi, falsandone il risultato.

Con questo accorgimento, previsto dal metodo citato e non usato in passato, i risultati delle misure di concentrazione di odore sono risultati superiori a quelli contenuti nella documentazione presentata dalla società Deta durante l’istruttoria per la modifica dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale).

Gli autocontrolli hanno evidenziato il costante superamento dei limiti stabiliti dall’autorizzazione con valori mediamente 2-3 volte superiori al valore limite per l’odore previsto nell’autorizzazione rilasciata alla ditta.

A seguito delle violazioni riscontrate dagli autocontrolli, la Regione Toscana, sempre su proposta dell’Agenzia, ha richiamato la società al rispetto dei limiti emissivi contenuti nell’autorizzazione, chiedendo all’azienda di:

  • presentare una relazione dove si evidenziasse l’analisi dettagliata delle modifiche necessarie per ripristinare il rispetto dei limiti, in tempi brevi,
  • fornire la dimostrazione dell’avvenuto rientro nei limiti emissivi previsti.

ARPAT, verificati i risultati presentati dalla Deta e la relazione sulle verifiche intraprese nonchè gli interventi correttivi adottati, ha contestato alla distilleria di non aver ottemperato a quanto richiesto dalla Regione Toscana, incorrendo nelle prescrizioni predisposte dall'Agenzia e successivamente nella conseguente sanzione. Al contempo, la Regione, ricevuta la nota dell’Agenzia sulla verifica condotta, ha diffidato la ditta con un proprio atto amministrativo.

Entrambi i provvedimenti impongono la sospensione dell'attività di combustione ed essiccazione della vinaccia fino all’individuazione di interventi efficaci per ricondurre la concentrazione di odore entro i limiti previsti dall’atto di autorizzazione.

Al momento, ARPAT sta valutando il materiale presentato dall’azienda sugli interventi adottati, la cui efficacia dovrà essere riscontrata anche con un autocontrollo svolto in contraddittorio con l’Agenzia.


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