Vai ai contenuti. | Spostati sulla navigazione

Sei in: Home Documentazione Catalogo pubblicazioni ARPAT Approfondimenti-aria Campagna di monitoraggio del particolato e del biossido di azoto nel Comune di Porcari (LU) - anni 2016-2017

Dove Siamo

 

Campagna di monitoraggio del particolato e del biossido di azoto nel Comune di Porcari (LU) - anni 2016-2017

Il perdiodo di monitoraggio è andato dal 1/12/2016 al 31/12/2017

Anno di pubblicazione: 2018

A cura di: Centro Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria (CRTQA)

Il perdiodo di monitoraggio è andato dal 1/12/2016 al 31/12/2017

La valutazione dei dati acquisiti nel monitoraggio del particolato effettuata nell'ambito della convenzione tra il Comune di Porcari ed ARPAT ha dato alcune indicazioni:

PM10: i dati di PM10 rilevati a Porcari nel periodo della campagna concordano con la valutazione della qualità dell'aria fatta per la zona sulla base delle stazioni di rete regionale, in particolare della stazione di Capannori, alla quale si fa riferimento per la gestione degli episodi critici.
Le medie sul periodo tardo autunnale e invernale sono superiori nel contesto Capannori/Porcari, anche rispetto alla stessa stazione lucchese di San Concordio che presenta valori più contenuti, piuttosto in linea con i valori tipici del contesto del Cuoio, con PI-Santa Croce “Coop” come stazione rappresentativa. I valori di PI-Passi si stabilizzano su una fascia inferiore di 10-13 μg/m3 rispetto ai valori medi restituiti dagli ultimi due siti di misura citati.
I valori medi sul periodo estivo sono omogenei nella zona (20-21 μg/m3) nelle stazioni LU-Capannori, LU-San Concordio e Pisa-Passi, mentre rimangono più elevati (24-25 μg/m3) su Santa Croce S/A e la stessa Porcari, valori poco più elevati molto probabilmente a causa di pressioni localizzate nell’intorno del punto di misura.
NO2: gli indicatori relativi all’anno 2017, utili ai fini del confronto con i limiti normativi, emerge che tutte le serie trattate sono valide (raccolta dati > 90%) e che i valori medi annuali di tutte le centraline della Piana Lucchese sono ampiamente al di sotto del limite annuale (VL(NO2) = 40 μg/m3). Inoltre, Porcari mostra una media annuale inferiore sia a Capannori che a San Concordio (23 μg/m3 contro i 25 μg/m3 di Capannori e i 26 μg/m3 di San Concordio).
Le medie mensili di NO2 a Porcari sono solitamente inferiori o in linea con quelle di Capannori e San Concordio, ad eccezione dei mesi di gennaio e ottobre.
L’andamento del giorno medio rispecchia l’andamento orario tipico del biossido di azoto, con valori massimi orari o picchi incentrati sulle 8 del mattino e la fascia oraria 19-20 serale. I valori sfiorano o stanno di poco sopra ai 30 μg/m3.

Venti e rose dell’inquinamento: I valori medi orari di velocità del vento hanno avuto punte di circa 7 m/s (circa 25 km/h) nel mese di dicembre 2017. Le fasce di velocità registrate sono le seguenti:

  • fenomeni di calma di vento (o bava di vento) con v ≤ 1,5 m/s corrispondono a circa il 78% degli eventi orari sull’anno solare 2017;
  • alla stessa stregua, i valori con v ≥ 3,5 m/s si sono registrati per circa il 3% del tempo.
    Stagionalmente, si evince una serie di eventi con velocità medie orari maggiori di 6 m/s soprattutto nei mesi estremi della linea temporale, vale a dire gennaio/febbraio e  novembre/dicembre, con invece prevalenza di brezze - in fascia di velocità tra 2 e 4 m/s - tipicamente dai settori Nord-Occidentali nei mesi centrali dell’anno, specialmente in estate.
    Gli eventi di maggiore concentrazione di Biossido di Azoto non sono correlabili ad alcuna direzione prevalente dei venti.

OPC: in base ai dati ottenuti tramite l'OPC, si ha una prevalenza del contributo della frazione fine, soprattutto PM1, al PM10 totale. La corrispondenza dei dati ricavati dal contatore ottico con quelli del metodo ufficiale è molto buona in inverno e più scarsa in estate, quando i valori sono più bassi e la componente grossolana è più importante. Grazie alla presenza del contatore ottico è stato possibile analizzare il profilo giornaliero del particolato e la composizione granulometrica.
Il profilo giornaliero medio del PM10 è anch’esso molto diverso tra estate ed inverno. In inverno esso è caratterizzato da un leggero aumento di concentrazione che si sviluppa dalle prime ore del mattino, da un minimo nelle prime ore del pomeriggio in corrispondenza delle ore del giorno in cui la dispersione atmosferica è maggiore, infine da una fase di accumulo notturno rilevante dalle ore 17 in poi. Si osserva la presenza negli orari centrali della giornata e nelle prime ore serali (circa fino alle 22.00) di una serie di picchi frastagliati caratterizzati da una netta prevalenza delle componenti più grossolane del particolato.
Per quanto riguarda l’estate si osserva che il PM 10 ha due massimi giornalieri di cui il primo alle 9.00 del mattino è il più rilevante; il secondo si verifica circa alle 14.00. Non si osserva più il picco di accumulo notturno e le percentuali di PM2,5 e PM1 sono nettamente inferiori rispetto all’inverno.
Analizzando i conteggi nelle diverse classi granulometriche si osserva che in estate il numero di particelle nelle classi più grossolane è superiore, pur essendo il totale delle particelle molto più alto in inverno. La classe più fine è nettamente prevalente in entrambe le stagioni. I contributi al PM delle varie classi granulometriche sono diversi in estate ed in inverno. Ciascuna classe granulometrica assume inoltre caratteristiche differenti nelle 2 stagioni. Sia la diversa composizione dell’aerosol che il diverso comportamento delle particelle in atmosfera dipendono dal diverso grado di rimescolamento dell’atmosfera che in estate è più dinamica mentre in inverno favorisce l’accumulo degli inquinanti. Dalla relazione tra andamento dei conteggi e andamento dei parametri meteorologici, si evincono chiaramente la capacità dilavante sia del vento che della pioggia.
Al fine puramente descrittivo l’andamento dei conteggi della classe 0,3 μm è stato ricostruito a posteriori utilizzando una funzione che tiene conto di più componenti. La buona concordanza tra il modello adottato e l’andamento effettivo avvalora l’interpretazione sulla presenza di una linea di base che descrive il fenomeno di accumulo giornaliero e di una componente di ciclicità giornaliera che è ben rappresentata dal giorno tipo. Studiando le correlazioni tra gli andamenti delle diverse frazioni granulometriche si deduce che queste componenti attribuite alla classe 0,3 sono presenti anche nelle altre frazioni in proporzioni diverse a seconda della grandezza delle particelle.

— archiviato sotto: , , ,
Azioni sul documento
Strumenti personali