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Smaltimento delle acque

Fosso di collegamento tra il depuratore e il canaòle dei NavicelliLo smaltimento delle acque trattate del reattore Galileo Galilei è parte integrante delle operazioni di decommissioning dell'impianto.

I 750 metri cubi di acqua presenti nella piscina, pari a 750.000 litri, verranno trattati all’interno dell’area del Cisam per ridurne il contenuto di radionuclidi, e successivamente smaltiti a valle del depuratore di Pisa Sud, fino a confluire nel Canale dei Navicelli.

Lo smantellamento del reattore rappresenta un obiettivo importante di pubblico interesse in quanto, a distanza di tanti anni dalla costruzione, lo stato di conservazione della piscina e degli impianti potrebbe non garantire più una perfetta tenuta e costituire una fonte potenzionale di rischio di contaminazione dell'ambiente.

L’attività è stata affidata dal CISAM, a seguito di una gara pubblica, alla ditta spagnola Lainsa, specializzata in questo tipo di attività. 

 

Caratterizzazione delle acque della piscina

 Le acque della piscina del reattore sono state preventivamente caratterizzate anche dall’ENEA, oltre che dal Cisam, e contengono in concentrazioni relativamente basse di radionuclidi a vita lunga caratteristici degli impianti nucleari:

  • 3H (trizio),
  • 241Am (americio),
  • 137Cs (cesio),
  • 90Sr (stronzio),
  • 238
  • 235U (uranio)
  • isotopi del plutonio.

 

Trattamento e smaltimento delle acque

distillatore.jpg

Il processo di smaltimento delle acque prevede:

  1. il prelievo delle acque della piscina, che vengono trasferite ad un serbatoio di lavorazione, passando attraverso un sistema di filtraggio che precede l’evaporatore per la riduzione della concentrazione dei radionuclidi;
  2. lo stoccaggio provvisorio delle acque in uscita dalla distillazione in cisterne di vetroresina per consentirne da un lato il prelievo per l'analisi da parte dell'ENEA e dall'altro l'accumulo in lotti prima del rilascio;
  3. l'esecuzione di analisi da parte di ENEA mirate a verificare il rispetto dei limiti di rilascio di ciascun lotto di acqua trattata;
  4. il condizionamento come rifiuto radioattivo del concentrato residuo della distillazione;
  5. il trasporto con autocisterna delle acque trattae - subordinato all'esito favorevole delle analisi di cui al punto 3 - al punto di scarico, presso il depuratore di Pisa Sud, dove vengono immessa nella vasca di clorazione in prossimità dello scarico;
  6. lo smaltimento delle acque trattate (30 m3/settimana) nello del depuratore, che confluisce in un fosso che si immette nel canale dei Navicelli: in questo modo l'acqua trattata si diluisce sia con lo scarico del depuratore che con le acque superficiali.

Le attività ai punti 1), 2) e 3) si svolgono presso il CISAM, dove restano condizionati anche i rifiuti radioattivi prodotti dalla distillazione.

 

Piano di sorveglianza del CISAM

Deposito acque trattate presso CISAM

Il  Piano di sorveglianza ambientale per il rilascio delle acque trattate dell'impianto del CISAM, è stato redatto a seguito del parere ISPRA e della riunione tenuta presso il CISAM con gli enti coinvolti il 12 settembre 2013. ISPRA, per l'espressione del proprio parere, ha richiesto formalmente osservazioni sul piano di sorveglianza anche ad ARPAT.

Il Piano di sorveglianza prevede che il CISAM effettui:

 

  • l'analisi del contenuto di radionuclidi di ciascun lotto (batch) di acqua trattata, prima dello scarico presso il depuratore di Pisa Sud;
  • l'analisi periodica del contenuto di radionuclidi delle acque e dei sedimenti della vasca di clorazione del depuratore di Pisa Sud, dove vengono immesse le acque trattate, prima dello scarico del depuratore in ambiente esterno;
  • l'analisi del contenuto di radionuclidi in campioni ambientali prelevati a partire dal fosso dove scarica il depuratore fino all'immissione nel canale dei Navicelli.

Questo piano mira sia a garantire il rispetto dei limiti di rilascio, che ad acquisire i dati utili a valutare l'impatto all'interno dell'impianto di depurazione e ambientale dello scarico. I campionamenti e le analisi sono state affidate ad ENEA

Anche se non richiesto dalla normativa vigente il CISAM ha volontariamente messo a disposizione di ARPAT un campione del primo lotto di acqua trattata a scopo di confronto per verificare, prima dell'inizio delle operazioni di scarico la conformità e la confrontabilità delle misure. La tabella che segue mostra gli esiti degli esami effettuati da ENEA a confronto con i con i limiti di rilascio da un lato e i risultati delle analisi efefttuate da ARPAT - limitatamente a trizio e Cesio-137  - dall'altro.

Radionuclide
Limite di rilascio (Bq/l) Concentrazione radionuclidi - Risultati ENEA (Bq/l) Concentrazione radionuclidi - Risultati ARPAT (Bq/l)
Trizio H-3 100 55 ± 6 72 ± 13
Stronzio-90 Sr-90 0,22 < 1,5 10-2 *
Cesio-137 Cs-137 0,45 < 3,5 10-2 <4 10-2
Uranio-235 U-235 5,8 10 -6 < 1,0 10-6 *
Uranio-238 U-238 2,7 10 -5 4,0 ± 0,7 10-6 *
Plutonio-238 Pu-238 2,4 10 -4 < 2,2 10-5 *
Plutonio-239 Pu-239 9,3 10 -5 < 2,7 10-5 *
Plutonio-240 Pu-240 9,3 10 -5 <2,7 10-5 *
Amercio-241 Am-241 9,2 10 -5 <2,3 10-5 *

 

Sempre a scopo di trasparenza i risultati delle analisi effettuate da CISAM vengono messi a disposizione sul sito Web di ARPAT. 

Le analisi effettuate dal CISAM per valutare l'impatto ambientale dello scarico si affiancano a quelle effettuate in tal senso da ARPAT, nell'ambito del piano di monitoraggio.

 

Le autorizzazioni allo scarico e i limiti da rispettare

 

autobotte.jpgPer poter procedere allo smaltimento delle acque della piscina del reattore RTS-1, il CISAM ha richiesto in primo luogo l'autorizzazione alla Provincia di Pisa per lo scarico delle acque trattate in corpo idrico superficiale ai sensi del D.Lgs. 152/2006, parti III e IV.  L'Autorizzazione - che include l'individuazione del punto di scarico presso il depuratore di Pisa Sud - è stata rilasciata dalla Provincia di Pisa con Determinazione n. 2021 del 08/05/2012 e prorogata con Determinazione n. 4492 del 23/09/2013.

L'autorizzazione della Provincia di Pisa è subordinata all'approvazione della formula di scarico dell'impianto nucleare e prevede sia l'analisi trimestrale della radioattività nei sedimenti della vasca di clorazione dell'impianto di depurazione, sia la rendicontazione bimestrale alla Provincia, ARPAT, AUSL 5 di Pisa e al Comune di Pisa dei conferimenti e dei controlli analitici effettuati.
Successivamente, il CISAM ha richiesto allo Stato Maggiore della Marina l'autorizzazione allo smaltimento delle acque trattate, procedendo alla definizione della formula di scarico degli effluenti liquidi del reattore nucleare RTS-1, formula che contiene la valutazione dell'impatto radiologico dello scarico dell'acqua trattata.

La normativa italiana che disciplina la protezione radiologica e la tutela dai rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti per le attività dell'Amministrazione della Difesa prevede che sia i provvedimenti autorizzativi che le attività di controllo siano svolte dagli organi interni all'amministrazione stessa. I criteri di protezione radiologica della normativa applicabile all'Amministrazione della Difesa,  ovvero i principi di tutela e i limiti di dose per la popolazione e i lavoratori, sono invece gli stessi che per le attività svolte in campo civile, secondo quanto previsto dall'art. 162, comma 2, D.Lgs. 230/95 e s.m.i..

campionamento di acque Ciò nonostante lo Stato Maggiore della Marina, organo competente al rilascio dell'autorizzazione al decommissioning (smantellamento) e allo scarico delle acque dopo il trattamento ai sensi del DM 24/07/2007, ha richiesto di propria iniziativa ad ISPRA, l'organo competente ad effettuare l'istruttoria tecnica per il decommissioning degli impianti nucleari civili, il parere preventivo sui limiti di scarico delle acque proposti dal CISAM ed ha successivamente adeguato il documento secondo le osservazioni e le proposte di ISPRA. Parte integrante del procedimento autorizzativo è il Piano di sorveglianza ambientale, finalizzato ad acquisire i dati utili a valutare l'impatto ambientale e sulla popolazione interessata dello scarico. Tale piano è stato redatto a seguito del parere ISPRA e recepisce anche le osservazioni concordate anche con ARPAT. Sulla base del Piano di sorveglianza è stato anche definito il piano straordinario di monitoraggio di ARPAT nell'area a valle dello scarico del depuratore di Pisa Sud.

I limiti di scarico sono stati stabiliti in modo da garantire che non sia superata la dose di 10 microSievert/anno (μSv/a), valore che la normativa europea (Direttiva 29/96/Euratom) e italiana (D.Lgs. 230/95 e s.m.i.) definiscono non rilevante da un punto di vista radiologico, ovvero trascurabile per quanto riguarda gli effetti sulla salute dell'uomo e che non rientra nel campo di applicazione della normativa di radioprotezione (D.Lgs. 230/95 e s.m.i.); a titolo di confronto, il limite di dose annuo per la popolazione previsto dalla normativa europea e italiana è di 1 mSv/a (milliSiviert/anno), ovvero 100 volte superiore al valore di non rilevanza radiologica.

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