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L'Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissioni in atmosfera (IRSE)

L'Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissioni in atmosfera (IRSE - vedi anche la scheda sul sito Web della Regione Toscana) è una raccolta ordinata dei quantitativi di inquinanti emessi da tutte le sorgenti presenti nel territorio regionale, sia industriali che civili e naturali.
L’IRSE permette di avere informazioni dettagliate sulle fonti di inquinamento, la loro localizzazione, la quantità e tipologia di inquinanti emessi e costituisce una chiave di lettura indispensabile per l'impostazione delle attività di pianificazione ambientale.
Le sorgenti emissive incluse nell'Inventario sono classificate secondo la nomenclatura standard europea denominata SNAP '97 (Selected Nomenclature for Air Pollution) che, come livello di aggregazione più ampio, le divide in 11 macrosettori.
All’interno dell’inventario vengono distinte tre diverse tipologie di emissioni:

  • Emissioni da sorgente di tipo diffuso: sono emissioni non localizzabili, ma distribuite sul territorio (per questo sono anche chiamate emissioni areali)
  • Emissioni da sorgente di tipo puntuale: sono emissioni da sorgenti localizzabili geograficamente con precisione che emettono quantità di inquinanti superiori a determinate soglie. Le informazioni relative a tali tipi di sorgente vengono solitamente raccolte tramite apposite schede compilate dai gestori degli impianti
  • Emissioni da sorgente di tipo lineare: sono emissioni derivanti da sorgenti assimilabili a linee come, ad esempio, le strade e le linee ferroviarie.

L'Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissioni in atmosfera della Toscana è realizzato secondo gli standard indicati a livello nazionale dall'Istituto Superiore per la Prevenzione e Ricerca Ambientale (ISPRA) nonché seguendo le metodologie adottate a livello europeo (EMEP/EEA).
L’IRSE ha conosciuto sette edizioni relative agli anni 1995, 2000, 2003, 2005, 2007, 2010 e 2017. ARPAT sta attualmente lavorando alla realizzazione dell'aggiornamento 2019.

Ogni aggiornamento del database dell’inventario prevede la revisione delle stime relative a tutti gli anni precedenti; ciò porta a una revisione globale delle stime per tutti gli anni. Tale procedura risulta necessaria al fine di rendere confrontabili i valori fra le diverse edizioni dell'IRSE così che le differenze riscontrabili tra gli anni non siano imputabili a diverse procedure di stima ma a effettivi cambiamenti avvenuti a livello di sorgenti emissive.

L’Inventario Regionale, oltre a fornire alla Regione gli elementi conoscitivi sulle sorgenti di emissione indispensabili per la gestione della qualità dell’aria, costituisce un punto di riferimento per:

  • Province e Comuni che utilizzano i dati relativi al proprio territorio per la predisposizione e gestione dei Piani Territoriali di Coordinamento (P.T.C.) e dei Piani Strutturali (P.S.) (L.R. n. 1/06)
  • Comuni individuati con la Deliberazione G.R. n.814/2016 "L.R. 9/2010 - Norme per la tutela della qualità dell'aria-ambiente. Aggiornamento linee guida per la predisposizione dei Piani di Azione Comunale (PAC) e modalità di attivazione interventi contingibili e urgenti. Revoca DGR 959/201"
  • Amministrazioni a vario titolo coinvolte nella valutazione di piani, programmi ed interventi che hanno effetto sulla qualità dell'aria nell'ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), per le amministrazioni provinciali nell'ambito delle procedure autorizzative previste dal D.lgs n. 152/2006 e dal D.lgs n. 59/2005
  • Soggetti portatori di interessi (comitati di cittadini, consulenti, ditte)
  • Enti di ricerca per studi sulle tematiche ambientali

Per il suo potenziale conoscitivo l’IRSE trova, inoltre, una sua motivazione di impiego anche all’interno dell’Agenzia. I dati dell’inventario vengono, infatti, utilizzati dalle strutture territoriali ai fini della valutazione di studi di impatto ambientale, per la partecipazione a conferenze dei servizi o per l’analisi delle pressioni nei rapporti di qualità dell’aria.

 

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