Temperature record e Mediterraneo bollente. Che estate ancora ci attende in Toscana?
Intervista a Bernardo Gozzini, Amministratore Unico del Consorzio LaMMA sul clima che cambia
Abbiamo rivolto alcune domande a Bernardo Gozzini, del Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile (di seguito LaMMA), per capire, dall’analisi dei dati, quali siano le prossime previsioni e quali siano gli effetti dell’aumento delle temperature del Mediterraneo.
I mesi estivi di giugno e alcune settimane di luglio hanno fatto registrare temperature record, che estate ci attende nei prossimi mesi?
Giugno ha confermato l’inarrestabile aumento delle temperature. Infatti, per il territorio italiano rappresenta il secondo giugno più caldo dal 1800 con una anomalia di +3,02 ˚C (rispetto al riferimento 1991-2020) il più caldo rimane sempre il 2003 quando furono registrate temperature medie con un’anomalia di +3,46˚C. A livello europeo il giugno 2025 è stato il quinto più caldo dopo il 2019, 2022, 2024 ed il 2021. È stato comunque caratterizzato da una eccezionale e persistente ondata di calore che ha colpito gran parte dell'Europa occidentale dal 17 giugno al 2 luglio. Nella figura sottostante (fig.1) si possono vedere le aree interessate da un forte stress termico dove sono stati registrati valori record. Per Inghilterra, Portogallo e Spagna si è trattato del giugno più caldo mai registrato, per la Francia del secondo.
Figura 1. Anomalie ed estremi nella temperatura media dell'aria superficiale tra il 17 giugno e il 2 luglio 2025. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: C3S/ECMWF
Una heat-wave (onda calda) marina si è verificata nello stesso periodo con temperature record della superficie del mare nel Mediterraneo occidentale (figura 2) dove si sono registrati in alcuni punti valori termici con anomalie superiori a 4/5 ˚C. L ‘Intergovernmental Panel on Climate Change (di seguito IPCC ) ci ha anche detto che queste ondate di calore sono destinate a diventare più frequenti, più intense e ad avere un impatto su un numero maggiore di persone in tutta Europa.
Figura 2. (Sx) Anomalia della temperatura superficiale del mare (SST °C) il 30 giugno 2025 (ondata di calore marino nel Mediterraneo occidentale). (Dxa) Temperature giornaliere della SST (°C) medie nel Mediterraneo occidentale al 30 giugno 2025. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: C3S/ECMWF
E qual è la previsione stagionale in Toscana?
In Toscana giugno è risultato il secondo più caldo dal 1955 (figura 3) con anomalie prossime al record del 2003, considerato all’epoca come un evento plurisecolare.
Figura 3. Temperatura media di giugno (FI,AR,GR,PI)
Fortunatamente dopo il 5 luglio, si è andata esaurendo la spinta dell'anticiclone subtropicale sahariano, favorendo infiltrazioni di aria fresca in quota e moderatamente più instabile. Le previsioni stagionali sembrano indicare un bimestre agosto-settembre dove risulterebbero meno probabili ondate di calore intense e persistenti favorendo episodi instabili anche sul nord Italia e parte anche del centro, con conseguenti break (interruzioni) alle rimonte anticicloniche calde di matrice subtropicale desertica. Le temperature superficiali dell'Atlantico e del Mediterraneo, più calde della norma, continueranno comunque a favorire temperature superiori al normale, ma con anomalie più contenute.
Quali sono gli effetti dell’aumento delle temperature delle acque del Mediterraneo?
Le temperature dell'acqua nel Mediterraneo così anomale impattano anche sulla riduzione del raffreddamento notturno dell'aria lungo le coste, aumentando il grado di umidità. Inoltre, queste ondate di calore marino causano stress da calore agli ecosistemi marini andando ad influire sulle attività economiche legate al mare fra le quali la pesca e l'acquacoltura. Questo comporta una riduzione dei livelli di ossigeno nell'acqua e favorendo l’introduzione e la proliferazione delle specie invasive (ad esempio pesci tropicali attraverso il Canale di Suez), tra queste il pesce coniglio e il pesce scorpione.
Il bacino del Mediterraneo è considerato un hotspot climatico e sta svolgendo un ruolo cruciale nel sistema climatico globale come area sentinella delle trasformazioni ambientali. In particolare, questa regione sta agendo come un amplificatore precoce dei cambiamenti, rendendo visibili impatti e meccanismi che interessano sistemi globali.
Quali sono le proiezioni del cambiamento delle precipitazioni nell'area del Mediterraneo?
Le proiezioni del cambiamento delle precipitazioni nell'area del Mediterraneo, secondo gli attuali modelli climatici globali e regionali, indicano una marcata riduzione delle precipitazioni estive, soprattutto sulla Spagna meridionale, Italia centro meridionale, Grecia e Nord Africa. Le piogge saranno più irregolari: meno frequenti, ma spesso più intense (eventi estremi) con un aumento della variabilità.
Che impatto ha l'aumento delle temperature medie sulle coltivazioni agricole?
L’aumento delle temperature medie dell’atmosfera e nel bacino del Mediterraneo è destinato a ridurre le rendite agricole per unità di superficie, spesso in modo significativo, soprattutto per cereali, ortaggi, vite e olivo e porterà a modifiche nelle caratteristiche organolettiche. Tutte le fasi fenologiche delle colture avranno un’anticipazione con il rischio che le gelate tardive possano “bruciare” i giovani germogli con perdite di produzione anche elevate.
La sfida del cambiamento climatico è senza dubbio la gestione della risorsa idrica.
Quali sono gli accorgimenti da adottare?
La gestione della risorsa idrica sarà sempre più determinante, in previsione di siccità prolungate con minore disponibilità di acqua per l’irrigazione, una maggiore evaporazione dal suolo e traspirazione dalle piante.
Grandinate, prolungate ondate di calore, gelate tardive, siccità e alluvioni lampo danneggiano raccolti, strutture agricole e infrastrutture e portano ad una degradazione del suolo per erosione, l’intrusione del cuneo salino soprattutto in zone costiere irrigate e perdita di sostanza organica.
Si stanno modificando gli areali di coltivazione già ora si impiantano vigneti a quote sempre più alte.
L’impiego di irrigazione a goccia può essere un utile accorgimento. A titolo di esempio, nei nuovi vigneti si impianta fin da subito per un eventuale soccorso durante le siccità. Un altro possibile accorgimento è il recupero e riutilizzo delle acque reflue trattate, la copertura del suolo per ridurre l’evaporazione, l’introduzione di varietà più resistenti al caldo e alla siccità.
In base alle recenti tendenze, sono individuabili zone della Toscana più colpite da siccità e quali e, al contrario, zone dove la piovosità è aumentata rispetto al passato?
In Toscana si evidenzia una riduzione contenuta delle precipitazioni a livello annuale in tutte le zone, mentre a livello stagionale, si assiste a una riduzione più marcata in estate su Nord-Ovest, Appennino e Chianti. Un dato significativo riguarda, da una parte, l’aumento dei giorni siccitosi su tutte le aree e, dall’altra, un aumento consistente dei giorni di pioggia con cumulati superiori a 50 mm (soglia oltre la quale una pioggia può risultare estrema), soprattutto sulla costa e sul senese, Amiata, Valdichiana e Appennino Orientale.