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Letture verdi, a colloquio con Stefano Laporta

22/04/2025 11:00

Il ruolo delle Agenzie, di Ispra e del Sistema nazionale per la protezione ambientale nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico

Letture verdi, a colloquio con Stefano Laporta

Stefano Laporta, Presidente Ispra e SNPA

"Clima e dintorni. Giustizia ambientale e lotta al cambiamento climatico" è il libro scelto per la rubrica Dialoghi con l'autore e l'autrice. Si tratta di un manuale scritto a più mani da Stefano Laporta insieme a Gianfranco Nucera, Giulietta Rak e Francesca D'Angelis, in cui si racconta i come e i perché della crisi climatica, i suoi effetti e le ingiustizie che questo determina.

Abbiamo intervistato Stefano Laporta, Presidente di Ispra, del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA) e Vice Presidente dell'Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), uno degli autori per approfondire con lui il tema del contrasto al cambiamento climatico e il ruolo che le Agenzie ambientali, Ispra e il Sistema nazionale di protezione ambientale, nel suo complesso, possono giocare in quest'importante sfida.

Come l’Italia intende raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ottemperando a quanto previsto dall’UE? Quali le misure più rilevanti per arrivare alla neutralità emissiva, all’equilibrio tra fonti emesse e gli assorbimenti? Cosa sta facendo il Sistema nazionale di protezione ambientale per la neutralità carbonica?

L'UE e di conseguenza anche l'Italia stanno mettendo in atto politiche che adottano diversi strumenti di pianificazione, che in parte stanno ottenendo gli effetti attesi, in parte mostrano ancora dei ritardi, in alcuni casi anche importanti.

Sul fronte delle energie rinnovabili, imprescindibili per il cammino verso la neutralità, come stabilito anche nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), si sta facendo molto, ma il loro tasso di crescita ha bisogno di essere incrementato. Alcune tecnologie in particolare, come ad esempio l'eolico off-shore, necessitano di essere adottate rapidamente, salvaguardando i principi di tutela ambientale. Possiamo quindi dire che la strada è tracciata, ma si tratta di procedere in modo più deciso, anche alla luce del contesto globale dell'energia.

In altri settori, come quello dei trasporti, dove le emissioni sono addirittura tornate a crescere, la situazione risulta molto più complessa e bisognerà lavorare sia sul fronte delle nuove tecnologie, in particolare, sulla mobilità elettrica e l'elettrificazione dei riscaldamenti degli edifici - sia sul fronte della domanda: il trasporto pubblico ha bisogno di essere fortemente potenziato per ridurre l'utilizzo dei mezzi privati. L'Italia ha il tasso di motorizzazione più alto in EU, tra i Paesi di una certa dimensione, e in media ogni cittadino italiano percorre più chilometri con la propria auto rispetto ai cittadini francesi o tedeschi.

Per incrementare la quota di Fonti di Energia Rinnovabile (FER) sul territorio sarà necessario favorire lo sviluppo di infrastrutture che consentano la realizzazione e l’assemblaggio degli impianti di produzione, tenendo in considerazione anche la pianificazione locale e la presenza di infrastrutture preesistenti.

Il ruolo di ISPRA e del SNPA appare strategico, in quanto soggetti capaci di supportare tecnicamente le autorità competenti nella valutazione di impatto ambientale delle opere e delle attività necessarie ad assicurare la transizione energetica giusta per il Paese.

Infine, è necessario garantire un monitoraggio efficace ed autorevole delle attività industriali e delle infrastrutture ed anche in questo caso il ruolo di ISPRA e SNPA appare fondamentale per garantire una disponibilità concreta di dati e informazioni. In questo quadro, infatti, non possiamo guardare al monitoraggio solo come all'analisi di quello che è già successo, ma considero un dovere, da parte nostra, costruire su questo la capacità di capire dove si sta andando nel futuro, per fornire al decisore politico tutti gli elementi di cui necessita per effettuare le scelte che gli competono.

In questi anni, quale ruolo ha giocato il sapere tecnico-scientifico costruito e messo a disposizione da parte del SNPA per le politiche di tutela ambientale e di contrasto al cambiamento climatico?

Attraverso la stretta collaborazione tecnico-scientifica tra gli Enti del SNPA è stato possibile in questi anni rafforzare quel quadro di conoscenza necessario alla tutela e alla gestione sostenibile dell’ambiente e delle risorse naturali che sono colpite dai cambiamenti climatici e dalle altre pressioni antropiche. Quadro di conoscenza che il Sistema costruisce attraverso l’analisi e l’utilizzo delle diverse fonti di dati e di previsioni ufficiali, comprese le informazioni provenienti dalle nuove tecnologie (ad esempio, immagini satellitari o acquisizione da drone) e le proiezioni climatiche basate sui possibili scenari emissivi dei gas serra, che vengono messi a disposizione di tutta la comunità nazionale e delle istituzioni, dai Ministeri alle pubbliche amministrazioni nazionali e locali.

Di questa attività, ne sono un esempio la Piattaforma nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che contiene una sezione dedicata agli indicatori di impatto popolata dal SNPA, o il Rapporto SNPA sul clima in Italia, che fornisce ogni anno la situazione e i trend delle principali variabili idro-meteo-climatiche, oltre a focus sugli eventi estremi che colpiscono, sempre più frequentemente e con gravi impatti, il nostro Paese che, come noto, si trova al centro del Mediterraneo e che rappresenta un vero e proprio hot spot della crisi climatica.

Nell'arco dell'ultimo decennio, come si sono evoluti alcuni diritti, come quello all’accesso alle informazioni ambientali ed alla partecipazione da parte della cittadinanza? 

Esiste, tra i diritti civili, quello soggettivo all’accesso dell’informazione ambientale, diritto è sancito dalla Convenzione di Aarhus e recepito in Italia dal Decreto Legislativo 152/2006, che obbliga le autorità pubbliche a fornire informazioni ambientali, consentendo ai cittadini di partecipare attivamente alla protezione dell'ambiente e di chiedere chiarimenti su attività potenzialmente dannose. Il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale utilizza i dati che emergono dalle proprie attività per informare la cittadinanza sui reali effetti negativi prodotti da un uso non sostenibile delle risorse e dell’ambiente e sulle opportunità offerte da un modello più virtuoso, esortando ad adottare scelte consapevoli, come l'acquisto di prodotti a basso impatto ambientale e la riduzione degli sprechi. Infine, ma non ultimo, è cruciale favorire la collaborazione tra le istituzioni locali, le imprese e i cittadini, creando maggiori coinvolgimento e partecipazione attraverso una rete di azioni comuni che incoraggiano un cambiamento collettivo verso uno stile di vita più sostenibile.

In questo contesto, le specifiche banche dati di indicatori sia come ISPRA, con la Banca dati indicatori ambientali, sia in ambito SNPA, con la Banca dati indicatori di impatto dei cambiamenti climatici, rappresentano uno strumento fruibile da tutti, dai decisoti politici ai singoli cittadini. Vorrei anche ricordare la cosiddetta Direttiva Open Data, recepita in Italia con Decreto Legislativo 200/2021, che promuove l’utilizzo di dati aperti, che possono essere utilizzati liberamente e condivisi per qualsiasi finalità. In particolare, tra i dati definiti dalla Direttiva “di elevato valore” - in quanto il loro riutilizzo può portare importanti benefici per la società, l'ambiente e l'economia - compaiono proprio i dati meteorologici, quelli geospaziali, e quelli relativi all’osservazione della terra e all’ambiente, oggetto delle attività del SNPA.

Cosa il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA) può fare per sensibilizzare i cittadini ad adottare stili di vita più sostenibili e non orientati ad un modello di produzione e consumo “usa e getta”? 

Il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, come detto prima, svolge un ruolo cruciale nella sensibilizzazione e responsabilizzazione dei cittadini sui temi della sostenibilità ed è impegnato con diverse azioni strategiche, come le campagne educative e informative che evidenzino l'importanza della sostenibilità, utilizzando canali di comunicazione accessibili e coinvolgenti, e come i numerosi eventi, seminari e workshop, in collaborazione con scuole, università e associazioni locali, per sensibilizzare le persone sui danni causati dai comportamenti poco sostenibili e fornire soluzioni pratiche per ridurre l’impatto ambientale che le nostre azioni quotidiane possono comportare.

L’impegno del SNPA in questa direzione si è recentemente concretizzato anche con le iniziative del "Filo Verde per un Giubileo Sostenibile", che vede svolgersi su tutto il territorio nazionale una serie di eventi che rappresentano l'occasione per mettere in campo a livello territoriale e in accordo con le Diocesi locali, attività di comunicazione e sensibilizzazione che coinvolgano i temi ambientali e quelli della fede, l'ecologia e il creato, la scienza e la religione e per creare spazi di riflessione e approfondimenti sulla sostenibilità ambientale ed economica delle nostre scelte, essenziali per costruire un futuro più verde e responsabile.

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