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La pesca del cannolicchio (Solen marginatus) nel compartimento marittimo di Livorno

Anno di pubblicazione: 2008

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Questo documento rappresenta la sintesi, al momento attuale, delle conoscenze relative alla popolazione di cannolicchi nel tratto di mare tra Livorno e Pisa, nonché del loro sfruttamento da parte della pesca professionale.

La pesca del cannolicchio è iniziata nella metà degli anni ’90 da parte di una quindicina di pescatori subacquei professionisti di Livorno, che operano però lungo la costa della provincia di Pisa tra il Calambrone e Tirrenia.
L’ARPAT Area Mare ha monitorato l’attività dal 1997 al 2006 producendo vari studi e relazioni per la Capitaneria di Porto, pubblicazioni scientifiche e una tesi di laurea.
Nell’area sono state valutate la diffusione e la biomassa della risorsa, nonché la sostenibilità dell’attività di pesca.
Le stime dei campionamenti nel 2002 indicano una biomassa della risorsa presente nell’area di almeno 200 tonnellate, con catture che sono andate progressivamente crescendo negli anni da 10 fino a 50 tonnellate per anno nel periodo 2003-2005. Gli indicatori popolazionistici, fino al 2005, indicano che la popolazione non mostra effetti di riduzione a seguito dell’attività di pesca.
Nel corso del 2006 si è avuto un dimezzamento delle catture e nel 2007 un crollo che ha praticamente annullato l’attività di pesca.
L’ipotesi più realistica è che il mancato rinnovo della popolazione sia dovuto a condizioni sfavorevoli che hanno bloccato l’insediamento delle larve per almeno due anni.
Indagini accurate condotte dall’ARPAT sui livelli batimetrici, sulle componenti granulometriche e sulle caratteristiche chimiche e fisiche dell’acqua non hanno mostrato alterazioni significative dell’ambiente. Anche la serie storica 1997-2007 dei parametri fisici della zona non indica variazioni rilevanti, per cui, similmente ad altre situazioni di collasso rilevate lungo le coste italiane, e non solo, la causa puntuale del mancato reclutamento non può essere individuata con certezza.
Gli ultimi rilievi eseguiti nell’autunno 2007 indicano che la popolazione di cannolicchi, seppur estremamente ridotta, è comunque ancora presente: come già successo in altri casi di collasso si può ipotizzare che in alcuni anni possa nuovamente raggiungere le abbondanze precedentemente osservate.

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