Lo sviluppo della costa Toscana: presentato a Livorno il documento di monitoraggio del PRIIM 2025
ARPAT partecipa all'evento di presentazione del Documento di monitoraggio del Piano Regionale integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIM) 2025 dedicato al tema dello sviluppo infrastrutturale della fascia costiera
Il 14 luglio a Palazzo Granducale, sede della Provincia di Livorno, la Regione Toscana (Assessorato Infrastrutture mobilità e governo del territorio) ha presentato il Documento di Monitoraggio del Piano Regionale integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIM) 2025 per fare il punto sugli interventi in corso, sui risultati raggiunti e le sfide per potenziare l’accessibilità del territorio e favorire una mobilità più sostenibile.
Come precisato dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani “Oggi a Livorno, porta della Toscana con il suo scalo marittimo e città che per storia e vocazione rappresenta uno snodo naturale per le vie di comunicazione ed i rapporti tra la costa e l’interno, abbiamo dato inizio a un vero e proprio tour della Toscana dedicato al monitoraggio del PRIIM. Livorno è importante in quanto punto di riferimento dei trasporti marittimi verso il Nord Europa e il Mediterraneo. Il collegamento del porto con l’interporto di Guasticce e l’adeguamento delle linee ferroviarie da e per lo scalo marittimo potranno consentire, tramite la direttrice per Prato e per Bologna, di connettere la città e il porto in modo diretto e più veloce con il Nord Italia e il Nord Europa. Questo è uno dei punti qualificanti del nostro piano integrato”.
Ad entrare nel dettaglio degli interventi previsti per lo sviluppo della portualità in Toscana e delle infrastrutture ferroviarie sono intervenuti Davide Gariglio, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno settentrionale, sulla realizzazione della Darsena Europa, ricordando il cronoprogramma delle opere e il quadro economico che ha visto un investimento complessivo di 555 milioni di euro di cui 200 milioni stanziati da Regione Toscana, precisando l’impegno significativo della Regione per la realizzazione di una infrastruttura portuale di rilievo nazionale.
Su scavalco ferroviario Porto-Interporto e collegamenti ferroviari per agganciare la piattaforma Europa con la rete ferroviaria nazionale è intervenuto Marco Toccafondi, responsabile Sviluppo infrastrutture dell’area Centronord di RFI mentre Fabrizio Morelli, responsabile settore Logistica e Cave della Regione Toscana ha fatto il punto sullo sviluppo della portualità toscana e Laura Castellani, responsabile del settore Trasporto pubblico locale su ferro e marittimo della Regione Toscana, sulla gara per il trasporto pubblico marittimo.
Per ARPAT, Luca Ranfagni, Coordinatore Equipe “Grandi Opere” del Settore VIA/VAS, ha presentato un contributo sulla compatibilità ambientale delle grandi opere. In realtà non esiste una definizione normativa di “Grande opera”, ma in linea di massima le grandi opere infrastrutturali sono quelle che richiedono un impegno temporale pluriennale, che spesso si sviluppano in più Regioni e in cui in genere è prevista l’istituzione di un Osservatorio Ambientale, essendo caratterizzate da un elevato grado di complessità progettuale, particolare difficoltà esecutiva o attuativa.
Tutte le “Grandi Opere” rientrano tra i progetti sottoposti a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) al fine di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile. Tra i tipi di progetti sottoposti a VIA vi sono infatti ad esempio la realizzazione o ampliamento di grandi porti (come nel caso della Darsena Europa), di aeroporti, di autostrade, di tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza. Al termine della procedura di VIA viene emesso un Decreto di Compatibilità Ambientale che in genere contiene delle “condizioni ambientali”, ossia prescrizioni vincolanti che devono essere poi verificate (verifica di ottemperanza). A questo scopo sono in genere istituiti appositi Osservatori Ambientali, che hanno anche il compito di verificare la corretta esecuzione del monitoraggio ambientale.
Per queste opere infatti è sempre previsto un monitoraggio ambientale prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera, per verificarne la corretta realizzazione e gestione dal punto di vista ambientale.
Per l’attività di verifica di ottemperanza e verifica del monitoraggio ambientale, sono state redatte dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA) specifiche “Linee guida per l’accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali 35/2001”; l’accompagnamento ambientale, comunque, non sostituisce e non si sovrappone al controllo cui il SNPA (ISPRA e Agenzie Regionali) è chiamato per legge.
ARPAT nello specifico, su richiesta dell’Autorità competente (nel caso delle “Grandi opere” è normalmente il Ministero) partecipa alle istruttorie nei procedimenti di VIA e, attraverso l’analisi dello Studio di impatto Ambientale e di altri elementi conoscitivi in proprio possesso, fornisce valutazioni tecniche utili alla verifica delle criticità ambientali (es. inquinamento atmosferico, delle acque, acustico ed elettromagnetico) delle opere in progetto. In fase di realizzazione ed esercizio delle opere l’Agenzia vigila sulla corretta attuazione e sull’osservanza delle condizioni ambientali impartite attraverso l’attività istituzionale di controllo e con l’attività di verifica a supporto degli Osservatori Ambientali quando costituiti, come previsto dalla L. 132/2016, istitutiva del SNPA.
Nel caso delle “Grandi opere” infrastrutturali in Toscana sono stati istituiti vari Osservatori Ambientali dove ARPAT, come membro o come Supporto Tecnico, svolge le sue funzioni a tutela dell’ambiente prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera: Comitato di controllo per la realizzazione della terza corsia di varie tratte dell’autostrada A1, Osservatorio Ambientale A1 variante di valico, Osservatorio Ambientale per la realizzazione della terza corsia dell’A11 tra Pistoia e Firenze, Osservatorio Ambientale Nodo AV di Firenze, Osservatorio Ambientale ri-ambientalizzazione della ex miniera di S.Barbara, Osservatorio Ambientale Porto di Livorno. Ad esempio, quest'ultimo è stato istituito nel settembre 2024 per la realizzazione della nuova Darsena Europa. Il procedimento per questa opera si è concluso con decreto VIA 81 del 11/03/24 con 11 condizioni ambientali. Il Ministero ha valutato ottemperate10 delle 11 prescrizioni (determina 129825 del 12/07/24) ma “con precisazioni”, che comportano una serie di ulteriori adempimenti che il proponente deve eseguire.
Nelle conclusioni Stefano Baccelli, assessore alle Infrastrutture, mobilità e governo del territorio di Regione Toscana ha messo in evidenza che: “L’opera o il sistema di mobilità principale, per Livorno, è quello che vede la realizzazione della Darsena Europa, ma anche un mosaico di collegamenti che, una volta realizzati, potrà consentire anche ai megacontainer di sbarcare a Livorno e di arrivare nel corridoio Mediterraneo-Nord Europa fino ad Oslo, fino ad Helsinki. Mi riferisco, oltre alla Darsena Europa, allo scavalco Porto-Interporto che è in fase di realizzazione, ai lavori che RFI sta proseguendo sulla Prato-Bologna con la riprofilatura di quaranta chilometri di gallerie, ma anche della necessità di un finanziamento che è stato eliminato dall’attuale governo all’inizio della legislatura, che è quello per il collegamento della Collesalvetti-Vada e per il bypass di Pisa. Poi vi sono altre opere fondamentali. Ad esempio, per il porto di Piombino sono in fase di esecuzione il primo lotto e in fase di progettazione il secondo della bretella di accesso diretto al porto, che è certamente importante in termini di sviluppo economico, ma altrettanto in termini di qualità della vita dei residenti”.
Ulteriori approfondimenti sul Documento di monitoraggio del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIM) 2025 e sugli eventi di presentazione che si sono svolti a Livorno, Lucca, Arezzo e Firenze sono disponibili sul sito di Regione Toscana.