L'accreditamento dei laboratori ARPAT
È un'attestazione della conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Molte attività di competenza dell'Agenzia (L.R. 30/2009) implicano attività di misura e prova svolte da ARPAT.
Lo schema dell’accreditamento è stato messo a punto dall'Unione Europea a metà degli anni ‘80 al fine di permettere la libera circolazione di merci e prodotti sul territorio comunitario. L’accreditamento è volontario, salvi i casi in cui l’organismo o il laboratorio svolga attività di valutazione della conformità in alcuni settori sensibili, regolati da direttive o regolamenti europei, o da provvedimenti nazionali, a tutela della salute dei consumatori e della sicurezza dell’ambiente. L’accesso all’accreditamento è aperto a qualsiasi laboratorio di prova, sia come Ente indipendente, sia come parte di una organizzazione più vasta, come nel caso di ARPAT.
L'accreditamento dimostra che il soggetto soddisfa sia i requisiti tecnici che quelli relativi al sistema di gestione, necessari per offrire dati e risultati accurati e tecnicamente validi per specifiche attività di prova; è quindi l'attestazione della competenza, indipendenza e imparzialità dei laboratori di prova da parte di un ente che agisce quale garante super partes. La norma internazionale di riferimento è lo standard ISO/IEC 17025 (in l’Italia UNI CEI EN ISO/IEC 17025) che definisce i requisiti per la competenza, l'imparzialità e il regolare e coerente funzionamento dei laboratori.
Il Regolamento europeo 765/2008 prevede che ogni stato membro nomini il proprio Ente Unico nazionale di accreditamento e ha conferito per la prima volta a tale attività uno status giuridico, riconoscendola come espressione di pubblica autorità. In Italia l’Ente Unico di accreditamento designato dal governo è ACCREDIA, a sua volta accreditato secondo la norma internazionale ISO/IEC 17011.
L’accreditamento non è riconosciuto al laboratorio tout court, ma in relazione alle sole prove descritte nell’elenco allegato al Certificato di Accreditamento.
L’accreditamento non è utilizzabile per la certificazione di campioni e/o prodotti e ACCREDIA non è responsabile del risultato delle prove o per opinioni ed interpretazioni basate sul risultato.
I laboratori accreditati sono sottoposti a verifiche periodiche pianificate da ACCREDIA, anche successivamente al rilascio del certificato, per assicurare che i requisiti di conformità attestati con l’accreditamento continuino ad essere rispettati.
Il logo ACCREDIA, riconoscibile sui certificati rilasciati dall’ente agli organismi e ai laboratori che ottengono l’accreditamento, rappresenta il “marchio di accreditamento”.
I laboratori accreditati possono applicare un’apposita versione del marchio ACCREDIA sui rapporti di prova per testimoniare il riconoscimento ufficiale, a livello nazionale e internazionale, della loro idoneità a svolgere la specifica attività per cui hanno ottenuto l’accreditamento.
ARPAT è accreditata dal 1998, inizialmente con singoli laboratori, e dal 2013 con il modello multisito, articolato in una sede centrale, che corrisponde alla Direzione generale (sede legale), in cui non vengono svolte attività di prova, e nelle seguenti sedi secondarie, nelle quali si svolgono le attività di prova/misura:
- Firenze (sede A): Area Vasta Centro (AVC) - Settore laboratorio con le Unità operative: Chimica I, Chimica II, Biologia, Radioattività e amianto e Settore Agenti fisici;
- Livorno (sede B): Area Vasta Costa (AVL) - Settore laboratorio con le Unità operative Chimica I, Chimica II e Settore Agenti fisici;
- Pisa (sede C): Area Vasta Costa (AVL) - Settore laboratorio con l’Unità operativa Biologia;
- Siena (sede D): Area Vasta Sud (AVS) - Settore laboratorio con l’Unità operativa Chimica
- Arezzo (sede E): Area Vasta Sud (AVS) - Settore laboratorio con l’Unità operativa Biologia e Settore Agenti fisici.
ARPAT esegue le attività di prova e misura accreditate [Settori Chimico, Biologico, Microbiologico, Fisico (Elettrico, Acustico, Radiazioni ionizzanti)] su matrici ambientali (aria, acqua, suolo, rifiuti), su biota, su alcune matrici alimentari e su acque potabili e minerali.
La convenzione di accreditamento sottoscritta tra ACCREDIA e ARPAT è consultabile presso la Direzione generale di quest’ultima.
Elenco prove accreditate del Laboratorio
Gli elenchi delle prove accreditate sono disponibili sul sito Web di ACCREDIA digitando nel campo "Numero di accreditamento" il numero 00212 e cliccando successivamente sul tasto "Cerca". Nella pagina che si apre si può selezionare il laboratorio di interesse per visionare l’elenco completo delle prove accreditate.
Criteri adottati dal laboratorio per la conservazione dei campioni e delle registrazioni
Tutti i campioni sottoposti a prova sono adeguatamente conservati sino all’effettuazione delle prove richieste, ad eccezione di quelli soggetti a normativa specifica, o a quanto concordato con il cliente in sede di riesame del contratto.
Gli eventuali controcampioni sono di norma conservati integralmente a cura della sede competente per territorio.
Le registrazioni a supporto dei risultati di prova e misura sono conservate negli archivi del laboratorio (cartacei o informatici) per almeno quattro anni.
Rapporti di prova
I rapporti di prova relativi a prove accreditate sono stampati a marchio ACCREDIA, in conformità al regolamento ACCREDIA RG-09; nel caso in cui il rapporto di prova contenga anche risultati di prove non accreditate queste vengono identificate con un asterisco e la nota che riporta la seguente dicitura: “prova non accreditata da ACCREDIA”.
Nel caso in cui il campionamento non sia stato eseguito dal laboratorio viene inserita la seguente nota: “Il campionamento non è a cura del laboratorio. I risultati si riferiscono al campione così come ricevuto”.
Correzione dei rapporti di prova
Le modifiche a un rapporto di prova già stampato e inviato al richiedente possono derivare da due differenti esigenze:
- a) integrazione del rapporto di prova emesso con informazioni o dati non refertati in precedenza. In questo caso si emette un Supplemento al rapporto di prova (RdP integrativo) che riporta, ove opportuno, i motivi dell’integrazione;
- b) sostituzione del rapporto di prova emesso in precedenza a seguito di rilevazione di errori; in questo caso si annulla il rapporto di prova e si emette un Rapporto di prova correttivo in cui le modifiche devono essere chiaramente identificate riportando sempre i motivi della modifica nel campo note; il nuovo rapporto di prova è identificato come segue: “Rapporto di prova correttivo n°__ del __ Annulla e sostituisce il rapporto di prova n°__ del __”.
In entrambi i casi il rapporto di prova riporta il riferimento a quello originario.
Il laboratorio è tenuto a riemettere i rapporti di prova in caso di:
- utilizzo scorretto o ingannevole del marchio ACCREDIA o del riferimento all’accreditamento;
- errori nei risultati di prova;
- ogni altra carenza o errore che ne possa comportare il cattivo utilizzo da parte del richiedente o di una parte terza, o compromettere la corretta comprensione dei risultati di prova da parte del richiedente, di una parte terza o dell’autorità.