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Rilascio pareri istruttori

L'iter autorizzativo di una cava varia a seconda che sia o meno soggetta alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA).

 iter autorizzativo di una cava

L'Ente competente alla procedura di VIA e/o al rilascio dell'autorizzazione è:

  • Comune: per le attivita fuori dal Parco delle Apuane con produzione inferiore ai 60.000 m3/anno
  • Ente Parco: per le attivita che insistono all’interno del territorio del Parco delle Apuane con produzione inferiore a 30000 m3/anno
  • Regione: in tutti i restanti casi

L'autorità competente provvede a convocare la Conferenza dei servizi a cui partecipano tutte le Autorita interessate (Comune, ASL, ARPAT, Regione, MiBact, ecc ecc) e che è aperta anche al proponente e al pubblico.
La pronuncia di compatibilità ambientale/autorizzazione contiene le prescrizioni che la Conferenza di Servizi ritiene necessarie per far si che l’impatto generato dall’attività abbia conseguenze ridotte e le eventuali misure compensative, laddove gli impatti non siano mitigabili.

L'autorizzazione viene rilasciata per un periodo di tempo fino a 20 anni (+2 se la ditta è certificata EMAS) e può essere prorogata di 2 anni per una sola volta.

L’art. 17 della L.R. 35/2015 prevede che la domanda di autorizzazione debba essere corredata

  • dal Piano di Gestione dei Rifiuti di Estrazione (PGRE) di cui al D.Lgs. 117/2008 e
  • dal Piano di Gestione delle Acque Meteoriche Dilavanti (PGAMD) ai sensi della Legge regionale 31 maggio 2006, n. 20.

Il Piano di Gestione dei Rifiuti di Estrazione (PGRE) è lo strumento attraverso il quale identificare e quantificare le diverse tipologie di materiali, indicando per ciascuna le specifiche destinazioni. Il piano è finalizzato a ridurre al minimo i rifiuti di estrazione prevedendo il trattamento, il recupero e lo smaltimento degli stessi nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile. Come precisato nel parere AE/02/2010 del 21 ottobre 2010 della Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche del MiSE  "è il piano di gestione dei rifiuti di estrazione, correlato al progetto dell'attività di estrazione e di recupero ambientale previste nel sito estrattivo, l'aspetto progettuale intorno al quale devono trovare soluzione tutte le problematiche relative ai materiali estratti e prodotti nel sito ovvero nei siti di provenienza e cioè: materiali di cava e di miniera (principali, secondari, associati ...), sottoprodotti, materiali di sfrido o residuali, sterili, terreno vegetale ecc., e rifiuti di estrazione veri e propri".

Il Piano di Gestione delle Acque Meteoriche Dilavanti  (PGAMD) è invece lo strumento per gestire correttamente la raccolta delle acque dei piazzali e dei perimetri estrattivi onde evitare la dispersione nell’ambiente della marmettola prodotta nelle varie fasi di lavorazione in cava.

La predisposizione delle azioni per evitare l'esposizione di materiale potenzialmente soggetto a trascinamento da parte delle piogge o comunque da parte delle acque di lavorazione presenti (nel caso non fossero correttamente gestite), deve far parte del PGAMD, coordinato con il PGRE. Ciò indipendentemente dall'area interessata, sia nel caso in cui si tratti di “area impianti” (per cui esiste l'obbligo del trattamento delle acque di prima pioggia) che di area di coltivazione attiva o aree di interesse di una o più cave; si tratta di aree per le quali la legge attualmente non prevede un PGAMD, ma presso le quali l'esperienza in campo suggerisce di intervenire con azioni mitigatrici.

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