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Il monitoraggio della qualità dell’aria nei porti di Livorno e Portoferraio per il Progetto Aer Nostrum

09/03/2023 11:00

I monitoraggi annuali della qualità dell’aria nei porti di Livorno e Portoferraio (Isola d’Elba), realizzati per il progetto Aer Nostrum - Aria bene comune hanno permesso di identificare alcuni contributi specifici delle attività portuali

La qualità dell’aria nelle città portuali è uno degli aspetti ambientali di maggiore interesse per le comunità locali, in particolare in quelle città in cui il tessuto urbano è limitrofo all’area portuale come a Genova, Livorno, Cagliari, Ajaccio, Bastia, Nizza e Tolone che sono state le protagoniste del Progetto europeo AER NOSTRUM - Aria bene comune ideato per poter valutare il monitoraggio della qualità dell’aria nell’ambito delle aree urbane vicino e dentro i porti nelle cinque regioni dell’area del Programma di cooperazione Italia-Francia Marittimo 2014-2020 Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica e PACA (Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra).

In vista della prossima conclusione del progetto, nel mese di aprile, e della presentazione del rapporto finale nell’evento a Genova, organizzato da Arpa Liguria capofila del progetto, si ricordano alcune delle attività svolte da ARPAT, in qualità di partner di questo progetto transfrontaliero che ha l’obiettivo di contribuire a preservare o migliorare la qualità dell’aria nelle aree prospicienti i porti, favorendo al contempo la crescita sostenibile delle attività portuali, nel rispetto della normativa vigente e delle politiche ambientali europee.

I monitoraggi annuali della qualità dell’aria nei porti di Livorno e Portoferraio (Isola d’Elba), realizzati per il progetto, nel periodo 2021-2022, hanno permesso di fornire informazioni su alcuni contributi specifici delle attività portuali.

In parte i risultati dei monitoraggi sono stati anticipati nel 2022 in occasione di convegni nazionali, internazionali e seminari dedicati al progetto e le elaborazioni complete saranno disponibili nel report finale, curato da ARPAT, insieme a quelli effettuati da tutti i partner di progetto per i porti di Genova, Livorno, Cagliari, Ajaccio, Bastia, Nizza, Tolone.

La qualità dell’aria in ambito portuale a Livorno era già stata oggetto di ripetuti monitoraggi da parte dell’Agenzia, nel quinquennio 2017-2021, in convenzione con Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che avevano coinvolto cinque siti all’interno della zona portuale, per fotografare la situazione della qualità dell’aria in porto ante operam, ossia prima della realizzazione dell’infrastruttura portuale relativa alla Darsena Europa, così come richiesto dalle prescrizioni della Valutazione Ambientale strategica del Piano regolatore portuale. I risultati di tali campagne sono stati pubblicati nelle seguenti relazioni disponibili sul sito dell’Agenzia:

Analogamente per il sito di Portoferraio i monitoraggi condotti prima del progetto Aer Nostrum negli anni 2020-2021 sono stati oggetto di relazione specifica.

La conoscenza del territorio derivante da questa attività pluriennale di monitoraggio ha consentito al Centro Regionale Tutela qualità dell’aria di ARPAT (CRTQA) di scegliere, per il progetto Aer Nostrum, i siti di monitoraggio più rappresentativi della realtà portuale livornese vista nei suoi diversi aspetti: quello prettamente industriale e commerciale della zona nord (calata Bengasi) e quello più vicino al centro città (Fortezza vecchia) con contributi misti industriale, turistico e della movimentazione indotta. A questi due siti si aggiunge la realtà di Portoferraio (isola d’Elba), dedicato quasi esclusivamente al traffico di traghetti e Ro-Ro.

Il monitoraggio effettuato per il progetto nel porto di Livorno con autolaboratorio si è articolato, per ciascun sito di indagine, in quattro periodi successivi così da coprire un intero anno solare (estate 2021, autunno 2021, inverno 2021-2022 e primavera 2022) come previsto dalla normativa di settore, D. Lgs 155/2010.

Durante le campagne stagionali i dati orari relativi agli indicatori rilevati dal mezzo mobile sono stati visibili in modalità “real time” per una immediata consultazione da parte della cittadinanza, mentre adesso, a campagna conclusa, sono disponibili sul sito ARPAT, scegliendo il sito di interesse (Fortezza Vecchia, Calata Bengasi, Portoferraio), i dati giornalieri relativi agli indicatori delle polveri PM10 e PM2.5 e dei gas quali monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2), il benzene e gli ossidi di azoto (NO2).

Sostanzialmente i monitoraggi annuali della qualità dell’aria nei porti di Livorno e Portoferraio (Isola d’Elba), realizzati per il progetto Aer Nostrum a diversa risoluzione spaziale e temporale, hanno permesso di acquisire informazioni su alcuni contributi specifici delle attività portuali come anticipato nei poster presentati dal Centro Regionale Tutela qualità dell’aria in occasione di seminari e convegni.

In particolare durante il progetto sono stati effettuati approfondimenti specifici per le polveri, su cui tutti i partner hanno effettuato focus differenziati in area portuale e limitrofa nell’ambito dell’analisi delle fonti.

Per tale indagine ARPAT ha utilizzato strumentazione, che permette di effettuare la speciazione granulometrica, ovvero di conoscere la distribuzione del PM nelle classi dimensionali; in particolare per lo studio delle dimensioni e delle concentrazioni numeriche delle polveri è stato utilizzato un contatore ottico di microparticelle (detto OPC) con diametro compreso fra 0,28 e 30 μm (10 -6 m) e un nanoscan, capace di frazionare le particelle con diametro fra 10 e 250 nm (10 -9 m), entrambi con risoluzione temporale al minuto.

 polar plot 

L’analisi delle frazioni granulometriche del particolato, con risoluzione temporale di medie al minuto, incrociata con i dati metereologici, ha permesso di distinguere in alcuni casi specifici i contributi delle diverse sorgenti nei due siti all’interno del porto di Livorno, evidenziando ad esempio per il sito di Fortezza Vecchia una componente con provenienza dal mare (PM2.5 e PM1) e una componente più grossolana con provenienza dall’area portuale interna (PM10 e PM2,5) dovuta probabilmente all’indotto.

Per il sito di Calata Bengasi, in cui sono state monitorate anche le nanoparticelle, è stato possibile osservare, in alcuni singoli episodi, l'influenza sugli inquinanti monitorati di sorgenti correlabili con il traffico navale. Infatti l’analisi dei dati restituiti dai contatori ottici e dal monitoraggio degli ossidi di azoto e di zolfo in concomitanza ai dati del traffico navale, forniti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, ha evidenziato un aumento del numero di particelle (circa il 15%) in corrispondenza delle fasi di movimentazione delle navi (arrivo, stazionamento, partenza) presso gli approdi che si trovavano sopravento al sito di indagine di Calata Bengasi.

nanoscan 

Nel rapporto finale del progetto saranno inoltre presentati i risultati delle analisi sui dati ad alta risoluzione temporale (dati al minuto) sia per le polveri che per i gas di alcuni periodi specifici.

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