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Giovedì 05 maggio 2022

Il progetto AER NOSTRUM alla 3° giornata Mediterranea dell’Aria: I Porti


Il problema dell’inquinamento nei porti è direttamente collegato alla popolazione dei centri urbani che li ospitano e con le infrastrutture viarie di servizio, funzionali agli spostamenti di merci e persone

La 3° Giornata Mediterranea dell'Aria, conferenza internazionale sulla qualità dell’aria nelle aree prospicienti i porti che si è tenuta a Tolone, ha visto la partecipazione di numerosi esperti di inquinamento atmosferico, Autorità portuali, associazioni e attori territoriali che si sono riuniti per presentare le politiche in atto, condividere le azioni e le iniziative in corso, presentare studi sulla qualità dell’aria nei porti e delineare soluzioni future in cui rivestono un ruolo importante anche le associazioni di cittadini che partecipano e si mobilitano per i problemi legati all’inquinamento dell’aria ed alle ripercussioni sulla salute.

logo aer nostrumTra i protagonisti della conferenza il progetto AER NOSTRUM, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia - Francia Marittimo 2014-2020 che sostiene la cooperazione tra i territori dei due Stati Membri che con una popolazione costiera 6,5 milioni di abitanti del mare Tirreno settentrionale sono i beneficiari potenziali delle azioni del Programma in questo ampio spazio transfrontaliero.

logo interregL’area di cooperazione interessata, si caratterizza per una varietà straordinaria di risorse naturali e culturali e da un tessuto imprenditoriale forte di una affermata tradizione nelle rotte/economie portuali con alte potenzialità di crescita. Il territorio proprio per la sua vocazione rivolta ai traffici marittimi è però anche estremamente vulnerabile e particolarmente esposto ai rischi legati sia ai cambiamenti climatici, sia alle fluttuazioni derivanti dall’avvicendarsi di crisi economiche non solo nazionali ma anche di carattere globale.

Le aree portuali rappresentano aree di rilevanza economica sottoposte a forti pressioni ambientali che rendono necessarie misure di tutela ambientale e sanitaria. Nell’ambito della terza tavola rotonda dedicata agli studi sulla qualità dell’aria nei porti, Alexandre Armengaud di AtmoSud, partner del progetto AER NOSTRUM, ha illustrato le iniziative con una presentazione, che si concentra sullo studio della qualità dell’aria nelle aree urbane e portuali collocate vicino ai porti di Genova, Livorno, Cagliari, Ajaccio, Bastia, Nizza e Tolone. Obiettivo del progetto AER NOSTRUM è contribuire preservare o migliorare la qualità dell’aria favorendo nello stesso tempo la crescita sostenibile delle attività portuali.
Il progetto promuove iniziative condivise volte a promuovere la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle attività portuali ed in particolare, dalle navi.

L’iniziativa si sviluppa su tre assi fondamentali: armonizzare ed implementare metodologie di monitoraggio e valutazione della qualità dell’aria sulla base di standard condivisi; promuovere il ricorso ad azioni di mitigazione degli impatti delle attività portuali e accelerare il processo di riduzione delle emissioni inquinanti e potenziamento della gestione e monitoraggio.
Gli obiettivi specifici che il progetto persegue sono essenzialmente composti da tre componenti tecniche:

  • campagne di monitoraggio congiunte sulla qualità dell’aria;
  • modellistica della qualità dell’aria;
  • elaborazione di scenari di qualità dell'aria a seguito delle misure di mitigazione e governance.

Dopo aver effettuato la ricognizione degli strumenti e dei metodi di misura della qualità dell’aria, i partner del progetto hanno definito i piani di monitoraggio e sono attualmente in corso le campagne di monitoraggio della qualità dell’aria nei diversi siti di studio.
I dati dei parametri acquisiti dalle reti di monitoraggio di qualità dell’aria e quelli che si otterranno dalle campagne di monitoraggio di parametri e metodi non convenzionali o mediante campionatori passivi distribuiti sia nei siti portuali che nelle città, saranno resi disponibili e facilmente accessibili in modalità open data, attraverso la creazione di una piattaforma comune a tutti i partner del progetto. Questo obiettivo sarà realizzato in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (con cui ARPAT partner del progetto ha stipulato una specifica convenzione) che implementerà la piattaforma Monitoring and Control Application  MONI.C.A già esistente in ambito portuale a Livorno, che acquisisce ed integra dati eterogenei provenienti da una molteplicità di fonti informative, siano esse applicazioni o sensori distribuiti nell’area portuale. I servizi di MONI.C.A. sono organizzati in specifici ambiti funzionali e destinati ad una pluralità di soggetti, sia pubblici (e.g. autorità portuale, capitaneria di porto, dogana, guardia di finanza, ecc.) che privati (e.g. operatori portuali, logistici, autotrasportatori, passeggeri).

La realizzazione di un osservatorio transfrontaliero per il monitoraggio della qualità dell’aria permetterà alle autorità portuali, alle compagnie di navigazione, alle capitanerie di porto ed ai decisori politici di avere a disposizione uno strumento di supporto decisionale innovativo, specifico per le aree portuali. Tale strumento consentirà di delineare proposte e scenari di soluzioni possibili di mitigazione degli impatti e di conseguenza di sviluppare delle strategie e modalità d’intervento congiunte per migliorare la qualità dell’aria, conciliando le esigenze di sviluppo economico con le necessità di tutela ambientale e della salute delle popolazioni residenti .

tavola rotonda 1Nella prima tavola rotonda del Convegno dedicata alle politiche in atto è stato sottolineato il ritardo sulle misure da prendere per contrastare l’inquinamento dei porti derivante dal traffico marittimo nel Mar Mediterraneo. E’ stato posto l’accento sulla necessità di attivare politiche forti per ridurre gli impatti dello smog causato dal trasporto navale. La tendenza pare essere quella di definire quadri normativi sempre più vincolanti che confermano una presa di coscienza ed un’alta sensibilità verso il problema delle emissioni nei porti. La fase di attuazione dei l programmi che si stanno sviluppando prevede che tutti gli stati transfrontalieri dovranno rispettare le medesime norme sulle emissioni delle navi. E’ recente l’accordo quasi unanime raggiunto dai paesi affacciati sul Mediterraneo alla Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona di presentare, al prossimo Comitato sulla protezione dell’ambiente marino dell’IMO in programma a giugno 2022, la proposta di designazione dell’intero Mar Mediterraneo come Area SECA ad emissione controllata di ossidi di zolfo per prevenire, ridurre e controllare le emissioni di ossidi di zolfo (SOX) derivanti dalla combustione dei carburanti marini.

Sono infatti gli ossidi di zolfo presenti nei carburanti che contribuiscono a determinare un impatto sulla salute delle popolazioni residenti nella città portuali dove risulta un incremento delle malattie cardiovascolari. La direttiva zolfo impone già l’uso di carburante con basse percentuali di zolfo (0,5% dal 1° gennaio 2020 per il combustibile per uso marittimo) anche se questo impone costi più alti agli armatori e nonostante sia già da anni in atto la convenzione MARPOL 73/78 Marine Pollution Convention volta a ridurre l’inquinamento derivante da idrocarburi e gas di scarico. Obiettivo dichiarato della convenzione MARPOL è quello di preservare l’ambiente marino attraverso la completa eliminazione dell’inquinamento da idrocarburi e da altre sostanze nocive. Anche l’istituzione dal 2015 della zona SECA (Sulfur Emission Control Areas) nel Mare del Nord il Mar Baltico e il Canale della Manica normando una riduzione di Ossidi di zolfo e dal 2021 (NECA) per l'azoto ha prodotto i suoi effetti, ma siamo ancora lontani da un trasporto marittimo a zero emissioni afferma Michel Ardohain – Responsabile dell’ufficio della transizione ecologica delle navi presso il Ministero Francese del Mare.

I benefici della SECA hanno prodotto miglioramenti oltre che in ambito ambientale anche nel settore del turismo culturale. Se da un lato infatti sono gli armatori a pagare prezzi più alti per carburanti a basso contenuto di zolfo dall’altro la ricaduta dei benefici economici sulla conservazione e la fruizione del patrimonio storico e architettonico è ampiamente positiva afferma nel suo intervento Mario Dogliani presidente SDG4MED (Sustainable Development Goal for the Mediterranean).

Toni AdSPPer quanto riguarda gli interventi di mitigazione, Ivano Toni dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno Settentrionale,  ha delineato tre tipi di azioni:

  • i trattamenti lato mare che operano sui combustibili alternativi (Gas Naturale liquefatto - GNL o idrogeno), Motorizzazioni differenti e scrubber che permettono limitazione delle emissioni inquinanti nelle aree a emissioni controllate (ECA);
  • i trattamenti lato terra realizzati mediante il trattamento fumi o OPS Onshore Power Supply – elettrificazione delle banchine
  • altri interventi come le prescrizioni dell’ Area SECA e lo sviluppo di nuovi combustibili.

Nei lavori della giornata particolare attenzione è stata posta all’elettrificazione delle banchine mediante alimentazione elettrica a terra (OPS). Si tratta di una delle strategie raccomandate dalle diverse organizzazioni per ridurre l'impatto ambientale delle navi marittime nei porti.

La modalità OPS - Onshore Power Supply sostituisce i motori ausiliari all'ormeggio. Una volta ormeggiate, le navi richiedono elettricità per supportare attività come carico, scarico, riscaldamento e illuminazione e altre attività a bordo. Oggi, questa potenza è generalmente fornita da motori ausiliari che emettono anidride carbonica CO2 e inquinanti atmosferici, che influiscono sulla qualità dell'aria locale e, in definitiva, sulla salute sia dei lavoratori portuali che dei residenti nelle vicinanze. Lo stesso vale per il disturbo da rumore. In alternativa alla produzione di energia a bordo, le navi possono essere collegate a una rete elettrica a terra, ovvero collegate alla rete elettrica locale. In questo modo le operazioni delle navi possono procedere senza interruzioni, eliminando gli effetti collaterali negativi.

Ai lavori del Convegno s ha partecipatol’associazione dei residenti “France Nature Environnement Provence-Alpes-Côte d'Azur FNE/PACA” con l’intervento di Gilles Marcel che ha descritto l’impegno dei cittadini delle città marittime di Tolone e Marsiglia nel descrivere il percorso pluriennale di partecipazione e mediazione per individuare soluzioni condivise con le amministrazioni per la risoluzione di problematiche legate all’inquinamento atmosferico ed acustico originato dai porti.


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