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Strada regionale 429: due anni di attività di ARPAT

19/09/2023 11:40

Quadro dei risultati dei monitoraggi realizzati dal personale dell’Agenzia sulle acque sotterranee, superficiali e su suolo e sottosuolo da giugno 2021 a settembre 2023

Dalla primavera del 2021 ARPAT si sta occupando dell'aggregato riciclato contenente Keu utilizzato nei cantieri stradali della SR 429 nel comune di Empoli.

Le informazioni ambientali frutto dell'attività di monitoraggio svolta dal Dipartimento di Empoli fanno emergere un quadro non certo e neppure definitivo ma che, al momento, evidenzia l'assenza di contaminazione nelle acque sotterranee e superficiali attribuibile all'utilizzo di aggregati riciclati contenenti Keu impiegati nei cantieri del lotto V della strada regionale toscana 429.

Ma vediamo più nel dettaglio le attività di monitoraggio svolte da ARPAT.

Monitoraggio di sorveglianza delle acque sotterranee e superficiali

ARPAT sta portando avanti

  • il monitoraggio di sorveglianza delle acque sotterranee, che prevede il campionamento trimestrale di 12 pozzi privati; ad oggi, sono state realizzate otto campagne: giugno/luglio 2021, dicembre 2021, marzo 2022, luglio 2022, ottobre 2022, gennaio 2023, aprile 2023, luglio 2023;
  • il monitoraggio delle acque superficiali che prevede il campionamento in 3 punti di prelievo nei fossetti di raccolta posti ai piedi del rilevato stradale fino all’immissione nell’Elsa; ad oggi sono state svolte tre campagne (dicembre 2021, maggio 2022, gennaio 2023). Quest’attività risente degli eventi meteo, in particolare della scarsa piovosità.

Per quanto riguarda gli esiti di queste attività, emerge che le acque superficiali, ad oggi campionate, rispettano gli standard di qualità ambientale previsti dal D. Lgs. 152/06 per la classificazione dello stato chimico (Tab 1/A e 1/B, Allegato 1, Parte III).

Le concentrazioni dei metalli, considerati indicatori del potenziale impatto dovuto alla presenza di materiale riciclato contenente Keu (principalmente Cromo e Antimonio), riscontrate nelle acque sotterranee dei pozzi privati presentano, ad oggi, valori sempre inferiori alle soglie di contaminazione stabilite dal D. Lgs. 152/06 (Tab 2, Allegato 5, Parte IV).

pozzo.jpgSi ricorda che nel 2022, nell’ambito di un’indagine di approfondimento condotta dal Commissario Regionale per la SR 429, furono realizzati 9 piezometri, distribuiti sul rilevato stradale e nelle immediate vicinanze, costituenti una specifica rete di indagine delle acque sotterranee da cui ARPAT prelevò propri campioni di acque sotterranee. Gli esiti analitici mostrarono che:

  1. tre dei nuovi pozzi, di cui due realizzati sul rilevato stradale ed uno immediatamente sotto, presentano valori di solfati superiori alla relativa soglia di concentrazione massima ammissibile, che di fatto si correlano chiaramente con gli elevati valori riscontrati anche per la conducibilità;
  2. altri tre nuovi pozzi, di cui due profondi (che raggiungono, cioè, la falda profonda intorno ai 25 m) ed uno superficiale, immediatamente adiacente al profondo, presentano valori di Arsenico sopra la soglia di concentrazione massima ammissibile (CSC). Si ricorda a tale proposito che anche nella rete di monitoraggio regionale delle acque sotterranee l’unico pozzo profondo campionato presentava valori di Arsenico poco superiori alle CSC. Questo potrebbe essere ricondotto, come già dimostrato in altri siti, ad un fondo antropico diffuso di Arsenico nell’acquifero profondo della Valdelsa, non ascrivibile quindi direttamente alle attività di realizzazione della SRT 429 bensì ad un contesto più ampio che ha portato alla contaminazione dell’intera falda profonda;
  3. in un pozzo è stato rilevato un superamento per il parametro Nichel riscontrato in concentrazioni superiori alla soglia di concentrazione massima ammissibile. Anche in questo caso si ricorda che le acque di uno dei pozzi della rete di monitoraggio regionale, a monte idrogeologico rispetto al piezometro interessato, presentavano concentrazioni di Nichel leggermente sopra soglia e che, al ripetere del campionamento, a seguito di idoneo spurgo, le concentrazioni erano risultate sottosoglia di contaminazione e così si sono presentate nelle successive campagne di monitoraggio.

Indagini su suolo e sottosuolo

Per quanto riguarda l’attività svolta sui materiali solidi (terreno e aggregato), le due campagne di approfondimento svolte da ARPAT si sono concluse e agli inizi del 2023 i soggetti obbligati a realizzare la bonifica hanno presentato il piano di caratterizzazione, approvato dal Comune di Empoli. I risultati delle campagne hanno fatto emergere che:

  • nella prima indagine (luglio 2021) sono stati prelevati ed inviati ad analisi 4 campioni di terreno superficiale in loc. Piangrande e 6 campioni in loc. Brusciana, nel tratto di rilevato già precedentemente indagato dalla Procura. I terreni in loc. Piangrande hanno mostrato il rispetto dei limiti di concentrazione massima ammissibile (col. B tab.1 All.5 titolo V parte IV del D.Lgs. 152/06), quelli nel rilevato di Brusciana hanno confermato invece alcuni importanti superamenti dei limiti di concentrazione per tutti i metalli considerati indicatori del potenziale impatto dovuto alla presenza di materiale riciclato contenente Keu (principalmente Cromo e Antimonio) o nell’eluato a seguito di test di cessione;
  • nella seconda indagine (aprile/maggio 2022) tutti i campioni di aggregato riciclato sono stati classificati non pericolosi, tutti i campioni di riporto/terreno sono risultati conformi alle soglie di concentrazione massima ammissibile. Per quanto attiene gli esiti del test di cessione, la potenziale contaminazione per la falda potrebbe essere rappresentata dalla lisciviazione di solfati (già accertati in falda), COD, Cromo VI, Antimonio, Alluminio e puntualmente Boro, Ferro e Cloruri. Poiché, però, la pavimentazione superficiale del rilevato stradale ha, presumibilmente, interrotto l’accesso ad acque di infiltrazione che avrebbero potuto attivare una possibile contaminazione verso le acque di falda, già impattate dai solfati, le acque sotterranee sono sempre risultate pulite da questi contaminanti.

A seguito dell’analisi dei dati acquisiti, del modello concettuale preliminare ricostruito e delle evidenze in situ, è possibile affermare che l’unica fonte attualmente individuabile come sorgente di potenziale contaminazione è rappresentata dall’eluato dell’aggregato riciclato ma, al momento, è possibile escludere la lisciviazione dello stesso in falda fino a generare una nuova contaminazione, al netto di eventuali ulteriori circolazioni di acque nel rilevato attualmente non note e che, eventualmente, andranno investigate.

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