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Divieti di balneazione a seguito delle violente piogge che hanno colpito la Toscana

Misure a prevenzione della salute pubblica

Il maltempo di questi ultimi giorni ha costretto molti Comuni costieri a adottare ordinanze di divieto di balneazione a tutela della salute pubblica

Divieti di balneazione a seguito delle violente piogge che hanno colpito la Toscana

Foto di chulmin1700 da Pixabay

22/08/2025

La qualità delle acque di balneazione in Toscana è stabilmente ad un livello di eccellenza nella stragrande maggioranza delle aree monitorate (tra il 93 ed il 98% aree in classe "eccellente" negli ultimi 15 anni), ma non mancano criticità. In particolare, in caso di precipitazioni, come quelle che si sono abbattute sulla nostra regione in questi ultimi giorni.

Le variazioni qualitative, da un anno all'altro, sono determinate:

  • dalle copiose e concentrate piogge che dilavano suoli, dando luogo all’attivazione degli scaricatori di piena con fuoriuscita dei relativi reflui fognari urbani non depurati, contenenti coliformi fecali, nei corsi d’acqua che recapitano al mare. Questo avviene anche in assenza di una separazione fra condotte per acque bianche e reflui urbani;
  • da, seppure in parte residuale, eventuali guasti, rotture, interventi non programmabili a condotte e impianti del sistema fognario che corre spesso lungo la costa nelle zone urbane.

La concentrazione delle piogge sulla fascia costiera e nelle isole aggrava le criticità delle aree di balneazione localizzate in prossimità dei punti di arrivo in mare. Per fronteggiare queste situazioni, caratterizzate per quanto evidenziato negli anni dalla presenza di batteri fecali oltre i limiti di legge, diversi Comuni toscani hanno iniziato ad adottare ordinanze di divieto preventivo di balneazione con la finalità di immediata tutela della salute pubblica dei bagnanti.

ARPAT, nel frattempo, procede nel monitoraggio effettuando i prelievi che proseguiranno anche nei prossimi giorni per verificare lo stato di qualità delle acque.

Per avere un quadro completo sull’attività di monitoraggio delle acque di balneazione svolta da ARPAT, consulta le pagine dedicate al tema sul nostro sito Web.

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