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ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Lunedì 22 marzo 2021

Le pillole di sostenibilità di ARPAT: risparmiare acqua in casa


Per celebrare la Giornata mondiale dell’acqua, ARPAT dedica la sua nona pillola a consigli e buone pratiche per non sprecare questo bene prezioso a partire dalle case dove passiamo, oggi più che mai, gran parte delle nostre giornate

Il 22 marzo 2021 si celebra, come ogni anno, la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. L'invito di questa edizione è a valorizzare l'acqua, che ha un'importanza enorme e complessa, per le nostre famiglie, il cibo, la cultura, la salute, l'istruzione, l'economia e l'integrità del nostro ambiente naturale. Se trascuriamo anche solo uno di questi valori, rischiamo di gestire male questa risorsa finita e insostituibile. È infatti il modo in cui viene valutata l'acqua a determinare come viene gestita e condivisa.

La prima cosa da fare per iniziare a dare valore all'acqua è avere consapevolezza di quanta ne consumiamo giornalmente, a partire dai piccoli gesti che facciamo nelle nostre case. Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente (vedi immagine sotto), in Europa il consumo medio di acqua dolce pro capite al giorno ammonta a 144 litri, una cifra tre volte superiore a quella stabilita per le esigenze umane di base. L’Italia è al primo posto in Europa, con ben 220 litri.

uso domestico dell'acqua - fonte EEA

I consumi di acqua dipendono naturalmente dal comportamento che ciascuno di noi adotta e per molti impieghi basterebbe solo qualche accortezza per riuscire a risparmiare. Qualche consiglio in tal senso è contenuto nella nona pillola di sostenibilità di ARPAT, dedicata proprio al risparmio idrico in casa. In aiuto può venire anche un questionario predisposto da Altroconsumo che permette di calcolare quanta acqua si utilizza in casa.

Oltre a questi consumi però, ci sono altri usi indiretti dell'acqua. Hai mai pensato infatti a quanta acqua è stata utilizzata per coltivare il cibo, o per produrre i vestiti e le cose che compri, o per produrre l'energia che usi? Stiamo parlando di un'acqua “virtuale”, invisibile, necessaria per rendere i prodotti disponibili al consumo, dal reperimento delle materie prime, alla loro trasformazione, all’imballaggio, al trasporto. Quotidianamente contribuiamo quindi al consumo di grandi quantità di acqua anche quando non apriamo un rubinetto. Per produrre un kg di cotone, a esempio, necessario per produrre una T-shirt, servono da 10.000 a 20.000 litri di acqua, a cui si aggiunge quella utilizzata per la tintura, il finissaggio e il lavaggio.

Per misurare la nostra impronta idrica, cioè la quantità di acqua che consumiamo direttamente e indirettamente nella vita quotidiana, possiamo utilizzare alcuni calcolatori on line come quello proposto da Water Footprint Network o quello realizzato all'interno del progetto Aquapath.

Testo di Maddalena Bavazzano


Organizzazione con sistema di gestione certificato e laboratori accreditati
Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita




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