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Sei in: Home Notizie 2025 Progetto EPIC - Livorno - 15 maggio 2025

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A Livorno presentato il Progetto EPIC per combattere l'inquinamento da plastica nei mari

23/05/2025 15:00

In occasione di Blu Livorno, è stato presentato il progetto EPIC che mira a combattere l'inquinamento da macroplastiche nei mari, studiando le fonti e i meccanismi di diffusione attraverso i fiumi e sviluppando tecnologie per il riciclo delle plastiche raccolte.

A Livorno presentato il Progetto EPIC per combattere l'inquinamento da plastica nei mari

Foto di Chaiyan Anuwatmongkolchai da Pixabay

Giovedì 15 maggio, presso il Grand Hotel Palazzo di Livorno, si è svolto un incontro dedicato al progetto EPIC "un mare privo di plastica”. Si tratta di un’iniziativa strategica che mira a creare soluzioni condivise per contrastare l'inquinamento da plastica, in particolare nelle acque marine.

Il progetto, finanziato attraverso il programma Interreg Marittimo 2021-2027 con un investimento di 5,7 milioni di euro, vede coinvolti 16 partner italiani e più di 40 soggetti che vi prenderanno parte a vario titolo, impegnati in azioni di sensibilizzazione, monitoraggio e intervento per la raccolta e il riciclo delle macroplastiche disperse in mare.

Sindaco di Livorno All'iniziativa ha preso parte, per i saluti, anche il Sindaco di Livorno, Luca Salvetti, che ha sottolineato che "EPIC è un progetto che vede la Toscana e, in particolare, il territorio di Livorno tra i protagonisti. Il tema delle plastiche è all’attenzione dell’Amministrazione comunale, che ha voluto che l’iniziativa Blu Livorno fosse plastic free (senza plastica)".

Il Sindaco ha lanciato l'appello affinché tutti acquisiscano sensibilità verso questo problema, evitando l'utilizzo della plastica usa e getta, anche nel proprio lavoro. "Bisogna fare un salto di qualità - ha proseguito Luca Salvetti - sul fronte della sostenibilità. La Biennale del mare e dell'acqua può essere un momento di passaggio per approdare ad una nuova realtà, un momento in cui si raccolgono le esperienze da portare anche a livello nazionale e europero per un aprire un confronto e realizzare qualcosa di diverso in futuro".

Il Direttore di ARPAT, Pietro Rubellini, ha evidenziato l'importanza di EPIC per l'Agenzia e per la Regione Toscana. Rubellini ha dichiarato che: “ARPAT è profondamente impegnata nel progetto, che affronta un tema complesso, ma di fondamentale importanza per il nostro futuro. L’obiettivo di EPIC è quello di creare una rete di collaborazioni a livello transfrontaliero per risolvere il problema delle macroplastiche, un fenomeno che, ogni anno, coinvolge milioni di tonnellate di plastica, per la maggior parte provenienti dai fiumi."

Il progetto EPIC, sostenuto da ARPAT e dalla Regione Toscana, mira a combattere l'inquinamento da macroplastiche nei mari, studiando le fonti e i meccanismi di diffusione attraverso i fiumi e sviluppando tecnologie per il riciclo delle plastiche raccolte. L'obiettivo è intercettare le macroplastiche prima che si trasformino in microplastiche e riescano, così, ad entrare nella catena alimentare.

ARPAT è già attivamente coinvolta nel monitoraggio dei rifiuti plastici spiaggiati e il progetto contribuirà a trovare soluzioni per recuperare e riutilizzare la plastica, chiudendo il cerchio con il  riciclo.

EPIC - Gaetano LicitraGaetano Licitra, dirigente di ARPAT, ha illustrato i dettagli del progetto, sottolineando l'importanza di monitorare le fonti da cui arriva la plastica in mare, analizzare i sistemi di dispersione e studiare le tecnologie per il recupero delle plastiche e il riciclo delle plastiche. Una delle principali sfide di EPIC è quella di fermare la dispersione delle macroplastiche prima che si trasformino in microplastiche, difficilmente recuperabili e pericolose per l'ambiente marino e per la salute umana.

Bisogna, in primo luogo, concentrarsi sull'origine della plastica, partendo dal presupposto che ormai è presente ovunque. Sebbene i dati disponibili non siano univoci, si stima che l'80% della plastica in mare sia costituita da macroplastiche. Lavorare su queste è fondamentale, per farlo bisogna agire sulla cattiva gestione dei rifiuti, spesso abbandonati nell’ambiente.

In Toscana, fiumi come l’Arno e il Magra trasportano quantità significative di plastica ogni anno. Un aspetto difficile da affrontare è la plastica che non galleggia ma si trova sott’acqua. In quest'ambito, un importante contributo sarà fornito dall'area Mare di ARPAT, che, in passato, ha già individuato accumuli di plastica vicino a Giannutri.

La dispersione della plastica in mare verrà studiata attraverso modelli matematici, validati tramite immagini satellitari, con l'aiuto di un altro settore di ARPAT, SIRA, che combinerà dati teorici e sperimentali. Le aree di accumulo della plastica verranno individuate anche grazie all’utilizzo di GPS su bottiglie rilasciate in mare, che forniranno informazioni sui percorsi della plastica in mare. Inoltre, ARPAT si doterà di droni equipaggiati con sensori specifici per individuare la plastica sia in mare che sulla spiaggia, velocizzando il  monitoraggio e favorendo la raccolta anche grazie all'ausilio dell’intelligenza artificiale per analizzare le immagini.

Un'altra componente importante del progetto riguarda la raccolta della plastica. Il progetto prevede l’utilizzo di droni acquatici nei porti per raccogliere la plastica galleggiante, ma anche tecnologie per recuperare la plastica sott’acqua, inclusi gli oggetti abbandonati come le reti da pesca, che rappresentano un grave pericolo per l’ambiente marino e gli animali, come delfini e cetacei. 

Massimiliano di Mattia, in rappresentanza di ARRR e della Regione Toscana, ha illustrato l’impegno della Regione nella promozione dell’economia circolare e nella gestione dei rifiuti, con particolare attenzione alla riduzione dei rifiuti in mare.

Nel 2019, la Regione Toscana ha inserito l'economia circolare come finalità statutaria, facendo della sua promozione un obiettivo centrale in tutte le politiche regionali. Il nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, che è stato approvato dal Consiglio regionale alla fine del 202, include azioni mirate alla riduzione della dispersione dei rifiuti nell’ambiente. Gli interventi previsti riguardano sia la terraferma che il mare. Un esempio delle politiche in atto è la promozione dei fontanelli pubblici per l'acqua potabile, che ha ridotto significativamente la produzione di rifiuti in plastica, così come la distribuzione di borracce.

La Regione Toscana sta lavorando, inoltre, per

  • identificare i punti di accumulo dei rifiuti in mare e per progettare interventi di riqualificazione delle aree dove si trovano i rifiuti abbandonati,
  • rafforzare i protocolli d’intesa tra enti pubblici e privati per intercettare i rifiuti terrestri e marini,
  • promuovere campagne di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti e la raccolta dei rifiuti abbandonati,
  • dare vita ad un portale per la segnalazione dei rifiuti abbandonati in Toscana,
  • realizzare attività di educazione ambientale nelle scuole.

In relazione alla raccolta dei rifiuti in mare, la Regione Toscana è stata pioniera con il progetto “Tuscany Fishing for Litter – Arcipelago Pulito”, che ha coinvolto i pescherecci nella raccolta di rifiuti in mare. Nel 2019, la Regione ha anche adottato misure per eliminare la plastica monouso nelle gare pubbliche e nei capitolati, e ha vietato l’uso di plastica monouso in alcune aree, come spiagge, parchi e fiere. In aggiunta, è stato stipulato un protocollo di intesa per ridurre la plastica monouso negli stabilimenti balneari e sensibilizzare il pubblico. Con la legge 34/2020, poi, ha promosso ulteriormente la riduzione dei rifiuti e l’estensione della vita dei prodotti, incentivando il riutilizzo, riuso e riciclaggio.

Nell’ambito del progetto EPIC, la Regione Toscana avrà il compito di raccogliere, diffondere i risultati e analizzare la normativa sul riciclo delle plastiche raccolte in mare. La Regione, insieme agli altri partner, contribuirà a redigere proposte normative per migliorare il contesto normativo e regolatorio, in particolare per quanto riguarda la legge "Salva-mare", ancora priva di decreti attuativi fondamentali.

In definitiva, il progetto EPIC arricchisce un percorso già avviato dalla Regione Toscana, che da anni è impegnata nella riduzione dei rifiuti e nella promozione dell’economia circolare.

Regione Liguria - Luca NataleLuca Natale, in rappresentanza della Regione Liguria, ha sottolineato l'importanza strategica del progetto EPIC, che rappresenta un esempio virtuoso per la regione e coinvolge due ambiti distinti ma complementari: lo sviluppo economico e quello sostenibile. Il progetto promuove la collaborazione tra partner regionali e numerosi altri soggetti, rafforzando il lavoro di rete. Questo progetto sulle macroplastiche ha anche una "forte capacità moltiplicatrice", amplificando così la portata e l’efficacia del progetto.

Un elemento chiave è il ruolo delle amministrazioni pubbliche nel promuovere la sostenibilità attraverso il Green Public Procurement (GPP), interpretandolo non solo come obbligo, ma come strumento per facilitare le imprese nel loro percorso verso l’economia circolare. Le amministrazioni dovrebbero diventare veri e propri “facilitatori” del cambiamento. In questo contesto, sono fondamentali sia gli eventi plastic-free sia l'applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), che in Italia sono obbligatori.

Un’altra sfida è quella di integrare progetti simili ad EPIC che riguardano il recupero e la seconda vita dei rifiuti, inclusi i RAEE (telefoni, computer, televisori). 

Le attività sviluppate nell’ambito del progetto saranno valorizzate e presentate alla prossima Biennale, che potremmo pensare come “casa comune delle buone pratiche”, dove si condivideranno azioni e risultati concreti a favore dell’economia circolare. 

Regione Sardegna - Carmen ScanuCarmen Spanu, dell’Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana e dell’Ente Parco Naturale Regionale di Porto Conte, ha illustrato le attività che le due aree protette – una marina e una terrestre – svolgono a tutela del patrimonio ambientale del territorio di Alghero. Operano in stretta collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna e il Servizio Tutela della Natura, attuando le direttive europee Habitat e Uccelli e contribuendo agli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030.

Un'esperienza rilevante è quella della rete di recupero della fauna marina in difficoltà, che evidenzia come la plastica in mare sia un grave pericolo per gli animali marini: il 90% delle tartarughe marine recuperate presenta problemi causati dall’ingestione di plastica, che provoca sacche d’aria nell’intestino, compromettendo la loro capacità di alimentarsi e immergersi.

L’AMP Capo Caccia-Isola Piana è attivamente impegnata nella lotta alle macroplastiche, anche attraverso il "battello “spazzamare”, utilizzato nell’AMP dell’Asinara, dove tra il 2017 e il 2024 sono state rimosse oltre 31 tonnellate di rifiuti.

L’AMP dell’Asinara è partner anche del progetto "STRONG SEA LIFE", volto alla protezione degli habitat marini prioritari – come le praterie di Posidonia oceanica e i reef coralligeni– attraverso le mappature e la rimozione di reti da pesca abbandonate (già recuperati 700 metri di reti). Queste attrezzature, continuando a pescare anche da dismesse, rappresentano una minaccia per la fauna marina.

Nell’AMP Capo Caccia sono state condotte azioni di recupero dei rifiuti in mare con il contributo di pescatori locali, ex pescatori di corallo e sub professionisti, figure che conoscono a fondo il territorio e collaborano efficacemente alla pulizia dei fondali.

Un importante collegamento con EPIC è rappresentato dal progetto TALASSA (Interreg Italia-Francia marittimo), volto alla definizione di linee guida comuni per la tutela degli habitat marini e strategie di conservazione transfrontaliere.

All’interno di EPIC, l’AMP Capo Caccia e l’AMP dell’Asinara saranno "aree pilota" per sperimentare:

  • la raccolta di rifiuti plastici in mare, in porto e sulle spiagge,
  • il coinvolgimento attivo dei pescatori in mare e della cittadinanza, in particolare i giovani, nelle attività di pulizia delle spiagge,
  • la sperimentazione di un impianto di pirolisi nel porto di Algheri, dove saranno conferiti i rifiuti raccolti.

Il progetto sarà anche un’importante occasione per promuovere l'educazione ambientale, con il contributo diretto dei pescatori, rafforzando il legame tra comunità locali, tutela dell’ambiente e innovazione nelle strategie di gestione dei rifiuti marini.

Marco Righini dell'Ufficio Ambiente del Comune di Pisa sottolinea che il Comune partecipa al progetto EPIC con l’obiettivo di sperimentare tecnologie innovative per ridurre la dispersione di rifiuti in mare, in particolare macroplastiche provenienti dal bacino dell’Arno, che raccoglie i rifiuti da un vasto territorio (Casentino, Sieve, Chiana, Medio Valdarno). Il porto di Marina di Pisa, situato alla foce del fiume e caratterizzato da condizioni idrauliche particolari (con il tratto finale dell’Arno sopraelevato rispetto al piano di campagna), è un punto critico per l’accumulo delle plastiche. E' stato evidenziato che una bottiglia galleggiante immessa nell’Arno può raggiungere addirittura Saint Tropez, dimostrando la capacità del fiume di contribuire alla dispersione della plastica nel nord del Mediterraneo. Con EPIC, il Comune intende intercettare le plastiche, attuando interventi mirati sul territorio, soprattutto nel porto, grazie a strumentazioni tecnologiche avanzate. Queste azioni si integrano con iniziative già avviate dal Comune, come:

  • studi sulla dinamica costiera e sulla linea di costa,
  • installazione di cestini per la raccolta di rifiuti flottanti nel porto di Marina di Pisa,
  • interventi su gli pneumatici usati come parabordi.

Al contempo, l'Amministrazione comunale sta anche lavorando su altre azioni legate alla riduzione della plastica, sia in ambito turistico che in collaborazione con altri soggetti pubblici, come l'Università di Pisa, con cui ha definito nuove modalità di somministrazione dei pasti senza plastica monouso, con l'ospedale di Cisanello, dove saranno eliminati i bicchieri in plastica uso e getta al bar e con privati , come nel caso dell’evento "Apnea”, che coinvolge sub volontari nella raccolta dei rifiuti in mare. ll riconoscimento della Bandiera Blu testimonia l'attenzione alla qualità ambientale costiera del Comune di Pisa.

Revet e Cispel - Alessia SchiappiniAlessia Schiappini, in rappresentaza di Cispel e Revet, ricorda che Cispel rappresenta le aziende di servizio pubblico per la gestione dei rifiuti in Toscana e partecipa al progetto EPIC occupandosi della fase di recupero e riciclo delle plastiche raccolte in mare. In particolare, il focus è su come rendere effettivo il riciclo meccanico di questi materiali, spesso deteriorati dall’azione del mare e dagli agenti atmosferici.

Il ruolo di Cispel, Revet (azienda specializzata nel riciclo) e di alcune aziende di igiene urbana (attive nei territori di Viareggio, Pisa e Talamone) sarà quella di:

  • definire modalità operative per la raccolta delle plastiche negli specchi d’acqua,
  • strutturare sistemi di gestione dei rifiuti raccolti,
  • individuare e applicare le tecnologie di trattamento più adeguate.

Una fase fondamentale del lavoro sarà il pre-trattamento, necessario per separare le plastiche dalle componenti organiche e renderle recuperabili. Revet porterà nel progetto la propria esperienza sul riciclo delle plastiche miste, già realizzato in Toscana, attraverso la produzione di un materiale plastico secondario (mix polimerico) che sostituisce i polimeri vergini.

Queste plastiche riciclate, rispetto a quelle vergini, risultano più versatili e capaci di accogliere altre sostanze. Questa caratteristica sarà al centro della sperimentazione nel progetto EPIC, prevedendo

  • la separazione e caratterizzazione delle plastiche deteriorate raccolte in mare,
  • la loro inertizzazione,
  • l’utilizzo finale come materiale innovativo, soprattutto nel comparto marino e portuale.

Questa sperimentazione rappresenta un tassello cruciale del progetto, perché chiude il ciclo virtuoso: dalla raccolta delle plastiche in mare al loro riutilizzo in forma utile e sostenibile, riducendo il ricorso a materie prime vergini.

EPIC - LegambienteMaria Rita Cecchini, in rappresentanza di Legambiente Toscana, indica il ruolo centrale che l'associazione ambientalista svolge all'interno del progetto EPIC, soprattutto nella comunicazione ambientale, nella sensibilizzazione e nella formazione sul tema dell’inquinamento da macroplastiche, con un approccio scientifico e partecipato. Le attività coinvolgeranno cittadini, scuole, pescatori, associazioni di categoria e istituzioni, attraverso incontri pubblici, laboratori formativi e iniziative di  "citizen science".

Legambiente porta nel progetto un bagaglio di esperienze consolidate, in particolare, quelle maturate nel:

  • progetto "Arcipelago Pulito 2.0”, in collaborazione con la Regione Toscana, per definire strumenti per il recupero dei rifiuti marini;
  • progetto "Pelagos Plastic Free", per ridurre l’inquinamento nell’omonima area marina protetta.

Nel progetto EPIC, Legambiente realizzerà azioni di monitoraggio quantitativo e qualitativo dei rifiuti nei porti e sulle spiagge. Inoltre, nei porti strategici della Toscana (Livorno, Piombino, Portoferraio, Marina di Pisa e altri porti turistici), si occuperà dei rifiuti raccolti dai pescatori, mentre, sulla spiaggia di San Rossore, realizzerà l'attività di beach litter per valutare la tipologia e la quantità di rifiuti presenti, anche in relazione alla stagione turistica.

Un'altra attività rilevante è l’analisi normativa, per valutare e proporre miglioramenti alle regole esistenti, particolare attenzione sarà rivolta a:

  • la normativa italiana di recepimento delle direttive UE;
  • la Legge “Salvamare”, ancora priva di alcuni decreti attuativi
  • confronto con la Francia per capire le differenze nel recepimento della normativa europea.

Legambiente curerà inoltre la diffusione delle buone pratiche sviluppate nel progetto attraverso forum e convegni sull’economia circolare, contribuendo a promuovere modelli sostenibili e comunità più consapevoli.

EPIC, quindi, è visto da Legambiente come un progetto strategico che coniuga conoscenza, partecipazione e azione concreta per la tutela del mare e dell’ambiente.

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