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Darsena Viareggio: risultati dei campioni di terreno analizzati dopo l'incendio

30/08/2023 11:00

Le analisi effettuate da ARPAT sui campioni di terreno, prelevati in tre zone di Viareggio, evidenziano che la zona di impatto interessata dalla deposizione delle sostanze sprigionate durante l’incendio del 25 luglio 2023 non risulta contaminata da microinquinanti organici e amianto

Il 25 luglio 2023, a seguito dell’incendio presso il magazzino "Versilia Supply Service", ARPAT ha effettuato campionamenti ed analisi sui terreni prelevati in tre zone di Viareggio (LU), scelti lungo la direzione di flusso dei fumi rilasciati nel corso dell'evento e individuati in base ad un'analisi dei dati meteo raccolti dalla stazione "Viareggio Lungomare”.

Il giorno successivo all’incendio sono stati prelevati campioni di terreno in Largo Risorgimento, Stadio dei Pini e Parco Madri Plaza de Mayo, da analizzare presso i Laboratori dell’Agenzia per la ricerca di possibili contaminanti potenzialmente prodotti dall’incendio, in particolare microinquinanti organici e amianto.

punti di campionamento

I risultati dei parametri di microinquinanti organici analizzati (diossine, PCB e idrocarburi policiclici aromatici IPA) evidenziano che la zona di impatto interessata dalla deposizione delle sostanze sprigionate durante l’incendio non risulta contaminata, essendo tutti i parametri inferiori alla concentrazione soglia di contaminazione (CSC, concentrazioni degli inquinanti nel suolo al di sopra delle quali può sussistere rischio per la salute umana. Il superamento di questi valori implica l’apertura del procedimento per sito potenzialmente contaminato).

frammenti di materiale bruciatoPer il parametro “diossine”, le concentrazioni rilevate risultano comparabili con i valori di terreni ad uso verde privato e non denotano alterazioni significative imputabili agli effetti dell’incendio e anche la sommatoria dei PCB e la sommatoria degli IPA sono risultati inferiori alle CSC per terreni ad uso verde privato.

I parametri significativi di microinquinanti organici ricercati a seguito dell’incendio sono stati:

  • PCB che si formano dall'incenerimento di rifiuti e di olii usati;
  • Diossine che si formano dalla combustione incompleta di prodotti organici in particolare se la combustione avviene in presenza di cloro ed in difetto di ossigeno; i casi di incendio in cui possono prodursi tali sostanze sono correlati quindi alla presenza di plastiche, pneumatici, prodotti clorurati, materiale organico vario, petroli in caso di combustione a temperature relativamente basse; ricordiamo che nel magazzino era presente esclusivamente materiale nautico (giubbotti di salvataggio, carta, cartone, pellets)
  • IPA che si formano nella combustione incompleta di combustibili fossili legname, e prodotti organici in generale, quali i rifiuti urbani; e derivano anche dall'inquinamento veicolare.

Per quanto riguarda l'eventuale presenza di fibre di amianto nei tre campioni di terreno analizzati dal laboratorio specializzato dell’Area Vasta Centro la ricerca di fibre di amianto ha dato esito negativo, risultando le concentrazioni inferiori al limite di rilevabilità strumentale.

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