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Il Direttore generale interviene alla presentazione del bilancio di sostenibilità dell’Associazione industriali, comparto chimica

Intervento di ARPAT

Controlli ambientali preventivi dovranno, in futuro, diventare prevalenti

28/11/2023

Venerdì 24 novembre 2023, il Direttore generale di ARPAT ha partecipato alla presentazione del bilancio di sostenibilità 2022 dell’Associazione industriali, comparto chimica, presso l’Innovation Center di Fondazione CR Firenze, aperto dal Presidente di Confindustria toscana, Maurizio Bigazzi, ed a cui ha preso parte anche l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras.

Il focus del seminario si è incentrato sulle tematiche in cui gli impatti sono stati maggiormente significativi e sulla gestione di tali impatti da parte delle aziende del comparto chimico. Il comparto chimico è, infatti, uno dei settori strategici per l’economia toscana che più investe nell’adozione di sistemi per il monitoraggio degli aspetti relativi alla qualità, sicurezza, ambiente e governance aziendale. La chimica toscana è lavoro e ricerca – come evidenziato in sede di presentazione – ma anche qualità, salute e sicurezza ed investimento in processi di circolarità delle risorse e autoproduzione di energia attraverso tecnologie green.

In questa occasione, Pietro Rubellini, richiamando il contenuto della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, dal titolo: “Azioni dell’UE volte a migliorare la conformità e la governance ambientali”, ha sottolineato l’esigenza, in prospettiva, di valorizzare la parte preventiva nell’attività di controllo rispetto a quella repressiva.

Il primo obiettivo statutario dell’Agenzia – ha precisato Rubellini– è quello della tutela e della preservazione dei comparti ambientali e solo secondariamente quello della repressione. Non possiamo intervenire con la repressione solo dopo che i danni si sono verificati, ma è nostro compito cercare di prevenirli. Questo necessita di dare nuova forma alle modalità di svolgimento dei controlli ambientali, il cui fulcro dovrebbe divenire il “supporto” alle aziende.

Gli enti di controllo dovrebbero, quindi, svolgere un’attività di accompagnamento delle aziende nel percorso di adeguamento dei propri processi produttivi, in modo da garantire la massima conformità normativa.

Per quanto riguarda ARPAT, Rubellini ha fatto notare come si tratti di un lavoro complesso, che richiederà al personale dell’Agenzia, predisposto al controllo, di procedere in tre diversi step.
Un primo step di formazione/informazione rivolto alle imprese, che possono trovare risposta ai loro quesiti anche attraverso un portale dedicato contenente una serie di FAQ, oltre alla possibilità di un confronto diretto con il personale agenziale per tutte le imprese che necessitano di un’autorizzazione AUA e/o AIA. Un secondo passaggio di assistenza alle imprese, che si esplica in una serie di controlli ravvicinati nel tempo, durante i quali l’ente di controllo monitora che i processi siano conformi al disposto normativo ed alle indicazioni fornite nel primo step. Infine, una terza fase di tipo sanzionatorio, che dovrebbe essere residuale, tenuto conto dell’attività di collaborazione tra l’Agenzia e il mondo imprenditoriale garantita nei primi due step.

Questa nuova impostazione dell’attività di controllo è, attualmente, in fase progettuale ed oggetto di discussione anche a livello di Sistema Nazionale di protezione ambientale (SNPA).

Pietro Rubellini ha concluso, affermando che “l’idea è quella di realizzare, nel futuro, una struttura centrale all’interno di ARPAT supportata da figure con competenze giuridiche appartenenti al mondo universitario, anche per valorizzare il contenuto degli accordi che l’Agenzia ha stipulato, ormai da alcuni anni, con le tre Università toscane”.

L’intervento del Direttore generale dell’Agenzia toscana prefigura, quindi, un percorso di approfondimento che chiama in causa tutti gli stakeholders coinvolti, il sistema delle imprese, quello dei controlli e la parte istituzionale oltre alla cittadinanza.

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