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Martedì 26 aprile 2022

Lucca, il controllo di ARPAT ad un’attività di gestione end of waste


Il personale tecnico dell’Agenzia nel territorio del dipartimento di Lucca ha controllato nel 2021 un impianto di gestione di rifiuti inerti

La Soc. Biccicchi S.r.l. posta in località Pioppogatto nel Comune di Massarosa in provincia di Lucca è autorizzata con DDR 13.804/2020 dalla Regione Toscana alla gestione di un impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi, ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs 152/06 per una durata di 10 anni. La Società è ugualmente autorizzata all’operazione di messa in riserva R13 e recupero R5 per la produzione di end of waste (EoW) in italiano - cessazione della qualifica di rifiuto – ai sensi dell’art. 184-ter del D.Lgs 152/2006 e smi.
I codici alfanumerici sopracitati indicano i codici di classificazione delle operazioni di recupero del rifiuto previste dal D.Lgs. 152/06

I rifiuti in entrata sono costituiti da inerti di tre tipologie distinte: detriti da demolizione CER 17.09.04, da terre e rocce CER 17.05.04 provenienti da scavi o sbancamenti e per ultimo, da conglomerato/miscele bituminose CER 17.03.02 derivanti principalmente dallo smantellamento da coperture stradali obsolete. Il CER Codice Europeo dei Rifiuti, è un codice identificativo, che viene assegnato ad ogni tipologia di rifiuto in base alla composizione ed al processo di provenienza. Il CER ( in vigore dal 1 gennaio 2002) è composto da sei cifre.

Per la produzione di EoW il materiale viene sottoposto a fasi meccaniche di vagliatura e separazione delle frazioni metalliche ed indesiderate. A tale fase segue quella di macinazione e selezione granulometrica per l’ottenimento di frazioni di inerti di varia granulometria.
Il materiale di scarto raccolto in cassoni risulta essere costituito da ferro, plastica e legno e classificati con il codice CER 19.12.12
I materiali ottenuti alla fine del processo sono terra, conglomerato ed aggregati riciclati di differenti frazioni granulometriche come sabbia, stabilizzato riciclato, ghiaione riciclato, ghiaietto misto e conglomerato bituminoso riciclato e terra vagliata.

L’utilizzazione finale del conglomerato bituminoso CER 17.03.02 è la miscelazione con altro bitume o per la produzione di aggregati non legati o legati per la costruzione di strade con esclusione dei recuperi ambientali. Il conglomerato cessa di essere rifiuto se il campione prelevato ai sensi della UNI 10802 per un lotto di 3000 mc ha un contenuto di amianto inferiore a 1000 mg/Kg e IPA (idrocarburi policiclici aromatici) inferiore a 100 mg/Kg, test di cessione conforme al DM 5/2/98 e contenuto materie estranee inf. 1% in massa. I controlli/test di cessione chimica appena citati servono a verificare che il materiale ottenuto non rilasci inquinanti al momento del suo ri-utilizzo.

Camion.jpg

Per i detriti da demolizione CER 17.09.04 non è stata emessa una norma tecnica specifica per il passaggio rifiuti/EoW, mentre l’autorizzazione rilasciata alla Soc. Bicicchi S.r.l. prescrive il rispetto del test di cessione di cui al DM 5/2/98, della UNI EN 13242 (Aggregati), della UNI EN 13285 (Miscele) e conformità alle caratteristiche prestazioni di cui all’allegato C della circolare del MA 5205/2005.

Le terre e rocce da scavo CER 17.05.04 nel caso di riuso per opere civili dovranno rispettare la UNI EN 11531 – 1. Per le destinazioni a ripristini ambientali o restituzione aree degradate deve esserci un progetto approvato dell’Amministrazione Comunale che definisce la loro compatibilità con le caratteristiche chimico-fisiche, idrogeologiche e geomorfologiche dell’area da recuperare, in particolare deve essere definito se le terre devono rispettare la colonna A (siti a uso residenziale o verde) o colonna B (siti ad uso industriale e commerciale) della tabella 1, all. 5 degli allegati al Titolo V parte Quarta del D.Lgs. 152/06, in relazione alla destinazione urbanistica prevista dai Piani del Comune. La verifica, specificatamente nell’impianto oggetto del controllo, deve essere effettuata per lotti al massimo di 250 mc.

La fase dei controlli da parte dell’Agenzia ha compreso l’acquisizione dei rapporti di prova relativi anche alle acque sotterranee per verificare che non ci siano contaminazioni del terreno derivanti dall’attività svolta dalla Soc. Bicicchi S.r.l.

Durante le attività di controllo sono emerse alcune difformità e pertanto è stata attivata la procedura prescrittiva dell’art. 318 del Testo Unico Ambientale (TUA) al fine di sanare le diverse criticità emerse.


Organizzazione con sistema di gestione certificato e laboratori accreditati
Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita




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