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Pollini: la stagione estiva 2023

05/12/2023 11:00

Più contenuti rispetto allo scorso anno i pollini di olivo, in aumento invece quelli delle ortiche

Pollini: la stagione estiva 2023

Immagine di kotkoa su Freepik

La produzione del polline da parte delle piante può avvenire in tutte le stagioni, ci sono infatti piante a fioritura invernale, primaverile o estiva. Nei primi mesi dell'anno compaiono i pollini di alcune piante arboree (Ontano, Nocciolo e Cipresso), in seguito, compaiono quelli di Frassino, Pioppo e Salice e tra marzo ed aprile quelli di Platano. Nei masi di aprile, maggio e giugno, oltre ai pollini di numerose piante arboree (Betulla, Carpino, Quercia e Faggio, Frassino e, in ultimo, Olivo), si rilevano anche quelli di piante erbacee come le Ortiche e le Graminacee. Da giugno fino a fine estate in atmosfera troviamo soprattutto pollini di piante erbacee quali Ortiche e Composite (Ambrosia e Artemisia); per quanto riguarda le piante arboree, i pollini rilevati sono quelli di Castagno e Pino.

Vediamo allora alcuni dati emersi dal monitoraggio aerobiologico svolto da ARPAT la scorsa stagione estiva.

Olivo

Polline di OlivoIl polline di Olivo generalmente compare in atmosfera a metà maggio e caratterizza il particolato biologico aerodisperso fino a tutta la prima metà del mese di giugno. Nel 2023 ha fatto la sua comparsa a inizio maggio e la stagione si è chiusa dopo metà giugno. La durata della stagione nelle 4 stazioni di monitoraggio è compresa tra 30 e 46 giorni e la quantità di polline rilevata è piuttosto contenuta. L’indice pollinico stagionale, cioè la somma delle concentrazioni giornaliere rilevate durante la stagione di pollinazione, espresso in pollini/m3 di aria, mostra valori più bassi nelle stazioni di Arezzo e Firenze mentre sulla costa, nelle stazioni di Lido e Grosseto, abbiamo i valori più elevati. In particolare, Grosseto registra il valore più alto con 1.251 particelle/m3.

Da segnalare la differenza con i valori registrati nel 2022 quando il polline di Olivo, a fronte di una stagione particolarmente corta (18 giorni in media) e nonostante l’estrema siccità, aveva mostrato valori di indice pollinico insolitamente alti, con un picco su Firenze di 6.355 particelle/m3. La diminuzione nell’indice per il 2023 su Firenze è infatti del 90%.

L’Olivo è una specie arborea da frutto diffusa in tutta la Toscana con circa 100.000 ettari di superficie coltivata, situati essenzialmente in zone collinari o di bassa montagna e distribuiti prevalentemente nelle province di Firenze, Grosseto, Siena e Arezzo. In Toscana si stimano oltre 15 milioni di piante di Olivo, che caratterizzano quindi in maniera abbastanza specifica il paesaggio.

Ortiche

Polline di ParietariaLa stagione per il polline delle Urticacee è piuttosto lunga in Toscana, addirittura nella stazione di Lido di Camaiore è presente per quasi tutto l’anno con una durata di oltre 250 giorni. Nel 2023 l’indice pollinico stagionale mostra valori piuttosto elevati con un valore massimo di 5.571 particelle/m3 a Firenze. Rispetto al 2022 vediamo un incremento nel valore dell’indice in tutte le stazioni di monitoraggio con aumenti tra il 50% e l’85%.

Alle nostre latitudini sono presenti diverse specie di Urticacee, tra cui le comuni ortiche (Urtica dioica) e l’erba muraiola (Parietaria officinalis) che cresce sui muri e su terreni molto aridi (nell'immagine un polline di Parietaria).

Graminacee

Il polline delle Graminacee è un polline a dispersione tipicamente estiva, nel 2023 è comparso in atmosfera tra fine aprile e inizio maggio ed è scomparso definitivamente dal 15 settembre con una stagione pollinica, fatte salve le differenze tra stazione e stazione, di durata compresa tra 3 e 5 mesi. L’indice pollinico stagionale mostra una discreta variabilità nelle 4 stazioni di monitoraggio con valori massimi su Arezzo (3.333 particelle/m3) e minimi su Lido di Camaiore (1.700 particelle/m3). Lo stesso andamento era stato rilevato nel 2022.

Polline di maisAlla famiglia delle Graminacee appartengono molte specie erbacee tra le quali molte piante selvatiche e infestanti che crescono spontaneamente anche nei giardini e ai bordi delle strade. L'allergia alle graminacee è una delle forme allergiche più diffuse; si stima che il 10-15% della popolazione ne soffra ed è molto comune nei bambini. Le specie responsabili sono molte: le più comuni sono frumento, orzo, avena, segale, mais (nell'immagine a fianco un polline di mais) e riso.

L’attività di ARPAT

Il polline è l’elemento maschile cui è affidato il compito di fecondare gli ovuli delle piante a fiore; i granuli pollinici appaiono come una polvere sottile di colore giallo che può essere trasportata dal vento oppure dagli insetti. Le dimensioni dei granuli pollinici sono molto variabili, vanno da circa 10 micron a 200 micron. I granuli pollinici, una volta inalati, interagiscono con le vie aeree e danno luogo a riniti, congiuntiviti e talvolta ad asma bronchiale. Per questo motivo i pollini di interesse allergenico sono quelli trasportati dal vento e questi sono di conseguenza oggetto del monitoraggio aerobiologico da parte di ARPAT, che si occupa del campionamento, del riconoscimento e della conta dei pollini aerodispersi e della diffusione dei dati relativi al monitoraggio aerobiologico effettuato in continuo nelle 4 stazione della Toscana: Arezzo, Firenze, Grosseto e Lido di Camaiore (LU). Dal 2018 il campionamento e i dati sono prodotti in conformità alla Norma UNI CEN/TS 16868:2015 “Aria Ambiente - Campionamento e analisi di pollini e spore fungine dispersi in aria per le reti di monitoraggio delle allergie. Metodo Volumetrico Hirst“.

Campionatore volumetricoL’Agenzia effettua il campionamento dei pollini tramite campionatori volumetrici (vedi immagine a fianco) posti a circa 15-20 metri di altezza; l’aria da analizzare è prelevata da una pompa aspirante e, attraverso una fenditura, viene diretta su un nastro di campionamento, opportunamente trattato, sul quale le particelle sospese contenute in aria si depositano per impatto. Il nastro di campionamento viene successivamente colorato, sezionato ed esaminato al microscopio ottico per l’identificazione e il conteggio delle particelle catturate.

In generale le particelle aerodisperse oggetto di monitoraggio si dividono in due grandi famiglie: pollini e spore. I pollini che sono riconosciuti e conteggiati appartengono alle principali famiglie vegetazionali e sono per lo più quelli che rivestono maggiore interesse dal punto di vista allergenico. Le spore fungine si ritrovano in gran numero nell’aria ma ARPAT monitora solo quelle di Alternaria, perché rivestono particolare interesse allergologico.

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