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Concentrazioni in aria di idrogeno solforato e mercurio nelle aree geotermiche toscane - Anno 2020

Monitoraggi ARPAT e validazione dati ENEL Green Power Italia

Anno di pubblicazione: 2022

A cura di: Alessandro Bagnoli e Ivano Gartner - ARPAT, Settore Geotermia

In collaborazione con: Simonetta Castellani, Emanuele Cecconi, Simone Magi - ARPAT, Settore Geotermia

Pagine: 42

Prezzo: 0 €

Monitoraggi ARPAT e validazione dati ENEL Green Power Italia

Nelle zone delle Colline Metallifere e del Monte Amiata la Toscana presenta particolari anomalie geotermiche, con caratteristiche tali da renderne particolarmente conveniente lo sfruttamento.

Ad oggi sono attive 36 centrali geotermoelettriche con altrettanti gruppi produttivi, gestite da ENEL GREEN POWER ITALIA S.R.L. e dislocate nelle seguenti aree territoriali: Larderello, Lago (Val di Cornia), Radicondoli (nel loro insieme indicate come Area “tradizionale”) e le aree di Bagnore e di Piancastagnaio (queste ultime due, nel loro insieme, indicate come Area “Amiata”). In queste aree sono presenti sia emissioni puntuali di origine antropica, originate dai gruppi di produzione, sia emissioni, generalmente diffuse, costituite dalle manifestazioni geotermiche naturali (soffioni, fumarole, putizze, sorgenti di acque caldissime, laghetti, etc.), non sempre di immediata individuazione, e per le quali sarebbe utile disporre di un accurato censimento.

Le emissioni di origine geotermica sono caratterizzate da alte percentuali di vapor acqueo e percentuali nettamente inferiori di altre sostanze, tra le quali l'idrogeno solforato (H2S), riconoscibile dall'olfatto umano già a concentrazioni molto basse, inferiori a 6 µg/m3, e anche per questo adottato generalmente come tracciante di attività geotermica.

Nelle centrali geotermoelettriche, per mitigarne gli impatti, sono state introdotte sia la pratica della reiniezione del fluido geotermico che permette di effettuare la “coltivazione” del serbatoio, sia l'installazione di un sistema di abbattimento del mercurio e dell'idrogeno solforato (H2S), denominato AMIS, finalizzato, come dice anche il nome, alla riduzione dell'H2S e del mercurio (Hg) gassoso nella frazione dei gas incondensabili emessi dalla centrale.

L'efficienza di abbattimento dell'AMIS, installato in tutte le Centrali della Toscana, è molto alta (circa del 97-99% per H2S e il 90-99% per il Hg). Nel corso degli anni, in occasione del rilascio dell'autorizzazione all'esercizio di ciascun impianto, la Regione Toscana ha prescritto a ENEL Green Power l'installazione di centraline fisse destinate al monitoraggio dell'H2S, che ad oggi costituiscono una rete di 18 stazioni di monitoraggio localizzate sul territorio toscano dove vi è attività di utilizzo della risorsa geotermica. Tali dati, che sono mensilmente trasmessi alla Regione Toscana e ad ARPAT, sono verificati e integrati dalle indagini condotte autonomamente da ARPAT utilizzando una stazione fissa per il controllo della qualità dell'aria di Montecerboli e soprattutto mediante due autolaboratori, denominati GEO1 e GEO2.

Scopo del report è di relazionare circa l’attività di raccolta, analisi e verifica della congruità dei dati ENEL Green Power, anche alla luce dei monitoraggi ARPAT.

Il report contiene una sintesi delle concentrazioni in aria di H2S elaborate attraverso i dati rilevati nel 2020 dalle stazioni di monitoraggio qualità dell’aria di ENEL Green Power, espressi come valori massimi (mensili e annuali) delle medie mobili della concentrazione di H2S (in µg/m3), calcolate rispettivamente su intervalli di 24 ore, di 14 giorni e di 90 giorni, in coerenza con le indicazioni del World Health Organization (WHO), riportate nelle “Air Quality Guidelines” for Europe, second Edition (ed. 2000) e nel “Concise International Chemical Assessment Document 53. Hydrogen sulfide: human health aspects” (ed. 2003).

I valori massimi mensili riscontrati nel 2020 sono stati messi a confronto con il massimo registrato negli anni precedenti. Il 2020 è stato caratterizzato da vincoli comportamentali dettati dall’emergenza Covid-19 che hanno influenzato la vita di tutti noi. Nei sistemi produttivi, comprese le centrali geotermolettriche, le normali attività di gestione del processo, e di intervento in caso di malfunzionamenti, hanno subito dei rallentamenti a causa delle rigide regole sanitarie anti-contagio. Questa situazione potrebbe essere all’origine di alcuni peggioramenti relativi alla qualità dell’aria registrati nel 2020 rispetto agli anni pregressi, in particolare in relazione alla media mobile dell’H2S calcolata su 24 ore.

Nonostante questo non ci sono stati superamenti del limite fissato per la media mobile calcolata sul periodo di riferimento di 24 ore, pari a 150 µg/m3, e, cautelativamente, anche per il caso di media mobile calcolata sul periodo di riferimento di 2-14 giorni, con limite pari a 100 µg/m3.

Emerge, almeno per certe aree produttive, un’interruzione della tendenza di decrescita per i valori massimi annuali del parametro media mobile su 24 ore, a cui si era assistito negli anni precedenti. Si registra comunque la notevole eccezione dell’area di Piancastagnaio, dove nel 2020 si è assistito ad un notevole miglioramento dei dati registrati per l’H2S.

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