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Cosa fa ARPAT - Biodiversità marina

fondale marinoARPAT è impegnata da molti anni, a vario livello, nella tutela della biodiversità marina.

Il Settore Mare dell’Agenzia valuta lo stato ecologico degli ecosistemi tramite monitoraggi periodici delle acque marino-costiere, ma anche grazie a progetti sviluppati ad hoc. A questo proposito è importante ricordare che il Settore Mare di ARPAT è stato impegnato prima nella realizzazione (periodo 2004-2007) e poi nel costante aggiornamento del progetto BIOMART (Biodiversità Marina in Toscana), il cui database - in accordo con le finalità del database RE.NA.TO (Repertorio Naturalistico Toscano) della Regione Toscana - rappresenta la parte complementare per gli specifici aspetti legati alla tutela della biodiversità marina. Si tratta in sostanza di un repertorio georeferenziato della presenza di tutte le componenti dell’ambiente marino in Toscana. L’attività di ARPAT consiste in un aggiornamento quasi in tempo reale del database BIOMART con nuove segnalazioni e la revisione e correzione, dal punto di vista della nomenclatura tassonomica, dei diversi gruppi animali e vegetali che è in continua evoluzione.

In collaborazione con altri enti e istituzioni, si occupa inoltre della gestione delle risorse ittiche, dell’istituzione di aree di tutela, del fenomeno degli spiaggiamenti di mammiferi e tartarughe marine e della gestione delle emergenze ambientali legate all’attività umana in mare. I dati sull’ambiente marino raccolti negli anni nell’ambito di ciascuno di questi settori d’intervento, già prima dell’arrivo della Marine Strategy, rappresentano un bagaglio di informazioni prezioso per lo studio complessivo ed efficace, in chiave ecosistemica, della biodiversità. Facendo parte di serie storiche talvolta anche molto lunghe, i dati raccolti consentono di indagare in modo approfondito i cambiamenti che le comunità biologiche subiscono nel corso del tempo. La tutela della biodiversità marina deriva quindi dall’integrazione continua di più attività, sia strettamente istituzionali che di collaborazione esterna:

Misurazione tartaruga marinaStudio del plancton e del benthos: i dati provenienti dal piano di monitoraggio delle acque marino-costiere, oltre che da progetti temporanei specifici, consentono di valutare la biodiversità degli organismi che vivono nelle acque e sui fondali (fitoplancton, macroalghe, coralligeno, posidonia, macroinvertebrati bentonici).

Studio della fauna ittica. l’attività di supporto scientifico per la gestione del settore produttivo della pesca e lo sviluppo di progetti dedicati alla risorsa ittica in generale (Grund, Medits, Campbiol), soprattutto nell’ambito del Data Collection Framework (DCF) della Commissione Europea forniscono informazioni sulla biodiversità del cosiddetto necton.

Monitoraggio degli spiaggiamenti: l'attività di coordinamento svolta nell’ambito dell’Osservatorio Toscano Cetacei e lo sviluppo di progetti mirati (Giohna, Medlem) consente di determinare, a partire dagli spiaggiamenti, le specie presenti nel nostro mare toscano, la loro distribuzione geografica e presenza numerica, le dimensioni, l’età, il sesso ecc. di cetacei, pesci cartilaginei e tartarughe marine e in particolare la raccolta di informazioni riguardo alle pressioni presenti, alle cause di mortalità e alla rete alimentare di questi importanti bioindicatori.

Monitoraggio delle emergenze ambientali: in caso di eventi di disturbo per gli ecosistemi marini, come quelli legati agli incidenti Costa Concordia ed Eurocargo Venezia, vengono pianificati specifici monitoraggi per verificare il ripristino delle condizioni ambientali di partenza. Parte dei dati raccolti può andare ad arricchire il bagaglio di informazioni sulla biodiversità marina.

Supporto tecnico per l’istituzione di aree di tutela della biodiversità: dopo aver partecipato alla formulazione della stessa Marine Strategy, ARPAT è oggi parte attiva del Piano Ecoregionale, lo strumento attuativo della Strategia Nazionale per la biodiversità. Fornisce inoltre il proprio contributo tecnico e intellettuale per la designazione di aree marine protette, anche afferenti alla rete europea Natura 2000 (progetto Biomart).

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