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Mercoledì 26 ottobre 2022

Presentato il Masterplan della Regione Toscana per la tutela della costa


La Regione ha presentato la proposta tecnica di Masterplan con azioni e fabbisogni necessari per la costa toscana nei prossimi decenni

La Regione Toscana nel convegno “La tutela della Costa toscana: dal monitoraggio alla programmazione”, che si è svolto il 20 ottobre 2022 a Pisa, nella Tenuta di San Rossore, ha illustrato la proposta tecnica di Masteplan che stima azioni e fabbisogni necessari nei prossimi decenni per la valorizzazione e tutela della costa toscana.

La proposta rappresenta un obiettivo importante, al centro delle politiche del governo della Toscana che deve trovare sponda a livello nazionale con finanziamenti, anche tramite Pnrr, per coniugare  interventi che tengono insieme progetti di lotta ai cambiamenti climatici con progetti di adattamento e resilienza.

La proposta tecnica di Masterplan, con una prima fase di interventi per un importo complessivo stimato di 95 milioni di euro, per i quali è stato richiesto un finanziamento al Governo nell’ambito dei progetti bandiera del Pnrr, è stato sviluppato in base alle criticità del territorio emerse dalle segnalazioni e dalle esigenze rappresentate durante i tavoli sull’erosione costiera convocati dall’assessora all’ambiente Monia Monni con l’avvio di un confronto continuo con le associazioni ambientaliste e di categoria.

giani“Gli interventi che prevediamo - precisa il presidente Giani - toccheranno tutte e 5 le province con una selezione di più di 35 progetti. Faremo scogliere, ripascimenti, ma anche redistribuzione della sabbia là dove si accumula. Tanti interventi per tutelare la costa che dopo quella ligure è la seconda che garantisce bandiere blu e si presenta ambientalmente con un profilo molto alto. Ci aspettiamo il finanziamento di questi interventi mirati e dipenderà dalle risorse disponibili. Pensiamo 95 milioni ma potrebbero essere anche di più se il Governo lo riterrà. Il Masterplan rappresenta una visione d’insieme delle esigenze della Costa, necessario, strutturato per un impegno che guarda lontano nel futuro della Toscana”.

In attesa di conoscere l’esito del possibile finanziamento della proposta complessiva avanzata al Ministero, la Regione ha avviato alcune attività prioritarie, sviluppando e finanziando con risorse del bilancio regionale, la proposta della programmazione di un primo stralcio del Masterplan da realizzare nel triennio 2022-2024. La Giunta, infatti, ha dato il via libera al primo e secondo stralcio del Documento Operativo per la Costa 2022, contenente, rispettivamente, le attività di ripristino della costa toscana e le attività e gli interventi con finalità “strutturale” per il recupero ed il riequilibrio della fascia costiera.

"Questo progetto - spiega l'assessora Monni - mette insieme sia interventi di più breve respiro admonni altri più strutturali, tutti concertati con Comuni e categorie economiche. Senza dubbio gli interventi di più rapida realizzazione sono i ripascimenti, che sono importanti sia per l'ambiente che per una questione economica, dato che la nostra costa non è solo quella delle bandiere blu e della biodiversità, ma anche quella degli stabilimenti che accolgono ogni anno migliaia di turisti e che rappresentano un altro tipo di elemento di qualità, anch'esso da salvaguardare. Gli interventi più strutturali, invece, richiederanno più tempo ma sono frutto di un percorso partecipativo e sono distribuiti lungo tutta la costa per garantire un equilibrio territoriale. Sono stati individuati come priorità e per realizzarli, dimostrando la nostra buona volontà, abbiamo investito 10,5 milioni di risorse regionali e chiesto al Governo altri 95.”

Per gli interventi di ripristino e di rimodellamento stagionale, il primo stralcio del Documento operativo ha stanziato circa 2,2 milioni di euro, fornendo un importante contributo regionale alle esigenze di manutenzione della costa segnalate dalle amministrazioni comunali, anche in vista della stagione balneare da poco conclusa. I lavori hanno riguardato le spiagge di Marina di Massa, Marina di Pisa, Vada in Comune di Rosignano Marittimo, le Gorette e Marina di Cecina (Cecina), San Vincenzo, Marina di Campo all’Isola d’Elba, la Feniglia (Orbetello) e Scarlino, mentre sono in corso i lavori di manutenzione della scogliera di Senzuno a Follonica.

Il Masterplan pone l'attenzione anche sull'implementazione continua del quadro conoscitivo, prevedendo tutta un’attività di rilievo diretto sulla Costa ed il potenziamento dell'attività di monitoraggio in collaborazione con il LaMMA ed illustrate durante il convegno da Bernardo Gozzini.

Nel corso dell'evento sono intervenuti anche il Sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, l’ingegnere Marco Masi della Regione Toscana che ha dettagliato le strategie per la difesa e la gestione della costa, la Comandante del Gruppo carabinieri forestale di Pisa Monica Flamini, Maurizio Ferla e David Pellegrini di Ispra, il Capitano di vascello della Direzione marittima della Toscana Armando Ruffini.

rubelliniPer ARPAT è intervenuto il Direttore generale Pietro Rubellini che ha presentato “L’attività di ARPAT a tutela della costa” mettendo in evidenza il ruolo del mare come elemento fondamentale per la protezione della costa e soffermandosi sull’approccio di tipo ecosistemico che l’Agenzia sta portando avanti per il monitoraggio marino costiero in Toscana in attuazione della direttiva quadro sulla Strategia Marina che rappresenta il pilastro per la Politica marittima integrata europea e lo strumento giuridico europeo per la governance del sistema mare.

Per millenni il mare e la terra si sono abbracciati sulla “costa” e hanno trovato un equilibrio che purtroppo negli ultimi anni è stato alterato da due fattori importantissimi e interdipendenti, come l’attività umana e il cambiamento climatico che hanno generato situazioni di disequilibrio di livello generale e particolare. La Regione Toscana ha adottato negli anni politiche di difesa della costa e bilanciamento con risultati che hanno permesso di rallentare e invertire certe situazioni, è stata la prima Regione in Italia a varare una legge che impediva l’escavazione degli inerti nell’alveo dei fiumi, ma adesso il problema principale che sta emergendo sono le nuove tipologie climatiche, dovute al cambiamento del micro clima del Mediterraneo con mareggiate sempre più frequenti dai quadranti sud ovest, che rispetto alla dinamica costiera e all’apporto dei sedimenti stanno cambiando lo scenario che aveva portato a raggiungere l’equilibrio iniziale. A questo cambio di scenario, precisa Rubellini, “possiamo rispondere mettendo in atto politiche di resilienza come sta facendo la Regione con il piano dei sedimenti, la maggiore attenzione alla realizzazione delle opere infrastrutturali, ecc.. però per la tutela della costa è importante adottare tutte queste azioni con un'ottica che tiene presente il mare (per guardare dal mare verso la terra e non solo da terra verso il mare) per lavorare ad una soluzione di adattamento dai fenomeni derivanti dal cambiamento climatico che hanno ripercussioni sulle nostre coste."

Da qui l’importanza di un approccio ecosistemico, come previsto dalla Strategia Marina, che parte dallo stato ecosistemico del mare, più il mare è in condizione ottimale in termini di sistema complessivo (organismi viventi e struttura con rocce, sedimenti, ecc) migliore è lo stato ambientale ed il rapporto con la terra e quindi anche la situazione della linea costiera.

Attraverso l’approccio ecosistemico gli Stati membri elaborano quindi una strategia marina basata su una valutazione iniziale, sulla definizione del buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”), sull’individuazione dei traguardi ambientali e sull’istituzione di programmi di monitoraggio. Per la conservazione del buono stato ambientale dell’ambiente marino sono stati individuati 11 descrittori e, per ciascuno di essi, i traguardi ambientali da raggiungere, che fanno riferimento a molteplici aspetti tra cui la biodiversità, l’inquinamento e l’impatto delle attività produttive, l’integrità del fondo marino, la modifica permanente delle condizioni idrografiche, gli impatti dei rifiuti marini all’ambiente costiero e marino, ecc.

Attraverso i programmi di monitoraggio che stiamo portando avanti abbiamo infatti ottenuto una grande quantità di dati, comparabili con quelli raccolti dagli altri Stati europei, ad esempio su proprietà e quantità di rifiuti marini per capire il livello di impatto dei rifiuti marini quali microplastiche galleggianti, rifiuti sul fondo marino e rifiuti spiaggiati.

Inoltre munerosi dati ed informazioni sono stati raccolti su Posidonia oceanica, pianta marinasub endemica del Mar Mediterraneo che svolge un importante ruolo di indicatore biologico della qualità delle acque marino-costiere e un’azione importante contro l’erosione delle coste, poiché le praterie di P. oceanica quando sono in mare stabilizzano e consolidano i fondali svolgendo un ruolo fondamentale sulla dinamica costiera ma anche le foglie morte di questa pianta marina, trasportate a riva dalle correnti, costituiscono ammassi misti a sabbia, le cd. Banquettes, che rappresentano una protezione per le spiagge, attenuando i danni provocati dalle mareggiate e una protezione naturale di contenimento e protezione delle coste dall’azione erosiva del moto ondoso.

La Posidonia svolge un ruolo fondamentale anche quando è spiaggiata e andrebbe considerata non un rifiuto ma una risorsa importante da non rimuovere dall’arenile. Dal 2018 il monitoraggio delle praterie di Posidonia viene eseguito, oltre che in attuazione del Testo unico ambientale D.Lgs. 152/2006, anche sulla base delle indicazioni della Strategia Marina e dal 2021 i due monitoraggi si sono unificati e prevedono 5 aree scelte per ogni anno. L’indice PREI utilizzato per classificare lo stato di qualità ecologica della P. oceanica si basa su 5 parametri ed i dati raccolti nel 2021 sono in linea con quelli degli anni precedenti (2019 e 2020) e indicano un buon stato di “salute” delle praterie di Posidonia nel mare della Toscana.


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