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Studio “Balneazione 2004” sulla proposta di direttiva europea per le acque di balneazione

Anno di pubblicazione: 2004

A cura di:

In collaborazione con: Regione Toscana

Pagine: 24

Prezzo: 0 €

Presentazione del progetto di sperimentazione “Balneazione 2004” che prevede un ulteriore adeguamento alla proposta di Direttiva europea per le acque di balneazione.

In base all'esperienza della stagione 2003 e per aggiornare ulteriormente il sistema di controllo delle acque di balneazione della Toscana, Regione Toscana ed ARPAT hanno deciso di continuare la sperimentazione nelle acque di balneazione della Toscana su Enterococchi intestinali e Escherichia coli anche durante la stagione di campionamento 2004.
Il progetto di sperimentazione, denominato “Balneazione 2004”, prevede alcune innovazioni rispetto a quello del 2003, per un ulteriore adeguamento alla proposta di Direttiva e per una verifica di alcune perplessità metodologiche e di interpretazione dei dati.
Innanzitutto, è stato introdotto il concetto di “aree omogenee” sulle quali impostare il sistema di monitoraggio delle acque di balneazione, identificando i punti dove le eventuali pressioni e/o fattori di rischio sono più evidenti e che siano rappresentativi di una zona, più o meno ampia, nella quale non vi siano ulteriori modificazioni significative.
Inoltre, è stato messo a punto un protocollo metodologico che prevede analisi in parallelo di Escherichia coli su tutti i campioni con il metodo proposto (ISO 9308-3) e quello più tradizionale a membrane filtranti (APAT & IRSA-CNR, 2003 – Metodo F). Nei casi dubbi, con risultati fortemente discordanti, è stata fatta una ulteriore analisi su Marine Agar con aggiunta di X-Gluc, per evidenziare eventuale crescita di batteri marini con enzima beta-glucuronidasi e, in alcuni casi, sono state fatte ulteriori prove di conferma e di isolamento dei ceppi batterici.
La relazione finale di questo progetto, confrontando i risultati del 2004 con quanto emerso nel 2003, fornisce un quadro ancor più definito e chiaro delle possibile conseguenze della proposta di direttiva europea sulla situazione delle nostre acque marine di balneazione, dando indicazioni utili anche per un suo eventuale recepimento a livello italiano.

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