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Progetto speciale - Sistema di controllo da remoto basato sull'analisi di immagini acquisite da satellite e/o droni

preparazione del volo con droneIl controllo da remoto è finalizzato a individuare le modifiche territoriali che si sono succedute nel tempo e ad individuare le criticità da approfondire con attività ispettiva sul posto. In particolare, con l’ausilio di foto satellitari e voli di ricognizione dei droni, si mira a:

  • individuare l’espansione delle aree di cava;
  • individuare e dimensionare le zone di accumulo del materiale diverso dai blocchi;
  • esaminare gli spostamenti del materiale sciolto (terre, scaglie, marmettola, ecc) prodotto in cava al fine di tracciarne i flussi;

Grazie alla convenzione stipulata tra ARPAT e il Università di Firenze - Dipartimento di Scienze della Terra, Facoltà di Scienze Geologiche - si è messo a punto una metodologia di rilievo tramite aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR), più comunemente noti come droni.

droneln particolare il Dipartimento di Scienze della Terra ha realizzato in proprio un drone a sei motori indipendenti (esacottero) per il rilievo di precisione di zone a morfologia complessa quali appunto le cave ma anche le discariche e reticoli idrografici: un sensore di immagini a colori posizionato sul drone consente la ricostruzione della morfologia del territorio a partire da una serie di fotografie parzialmente sovrapposte realizzate in serie (strisciate).

l test effettuati hanno messo in evidenza l’elevata precisione raggiungibile nella caratterizzazione dell’area di lavoro, che consente di valutare lo stato di avanzamento delle attività di coltivazione in riferimento ai quantitativi autorizzati e al rispetto delle prescrizioni in materia di tutela ambientale. Di contro, l'elevata complessità dell'ambiente di cava rende il rilievo tramite drone un’attività ad alta specializzazione che necessita di personale esperto e procedure ad hoc per il controllo dell'aeromobile.

I prodotti finali del rilievo, tutti con precisione centimetrica, consistono in modelli digitali tridimensionali del terreno (DEM/DSM), ortofoto e cartografia a grandissima scala: la precisione centimetrica è indispensabile per la caratterizzazione puntuale dello stato dei lavori di escavazione in un ambiente soggetto a frequenti trasformazioni in zone di dimensioni limitate quale quello delle aree estrattive ubicate nelle Alpi Apuane.

Sono state prodotte l'ortofotocarta dell'area rilevata, le curve di livello con risoluzione di 50cm e la nuvola di punti (point cloud) densa e rada per la rappresentazione tridimensionale e il calcolo dei volumi.

ortofotocurvevista del volodettaglio-cantiere.jpg

Parallelamente, sempre in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dalla Terra di UNIFI, è proseguito lo studio dell’intera zona apuana mediante l’utilizzo di immagini satellitari, anche al fine di ricercare e testare algoritmi in grado di evidenziare automaticamente cambiamenti dell’uso del suolo nel tempo. Vengono utilizzate immagini liberamente disponibili e spezzoni di immagini ad altissima risoluzione, per individuare quali tipologie siano in grado di fornire le indicazioni utili alla corretta valutazione nel tempo dell’evoluzione della zona estrattiva. I primi risultati sono in fase di valutazione, per verificare l'affidabilità/precisione/accuratezza delle modifiche del territorio evidenziate dall’analisi “change detection” proveniente dal confronto delle immagini satellitari.

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