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Bioindicazione tramite licheni nella provincia di Siena

L'utilizzo della biodiversità lichenica come indicatore di qualità ambientale ha portato al mappaggio della porzione della città di Siena compresa entro la cinta muraria e dell'intero territorio comunale di Colle di Val d'Elsa; è stata inoltre rivisitata l'area geotermica di Travale-Radicondoli, già mappata nel 1992. In tutti i casi, l'interpretazione dei risultati è stata basata su di una scala appositamente calibrata per tigli, querce decidue e lecci.
Per quanto riguarda Siena, è stato adottato un campionamento di tipo sistematico basato su di un grigliato di 500x500 m. La situazione generale riscontrata è senz'altro discreta, con valori di biodiversità lichenica estremamente elevati misurati in corrispondenza dei principali "polmoni" verdi e delle aree più elevate maggiormente soggette a ventilazione e a conseguente dispersione degli eventuali inquinanti. Le parti della città dove i valori di biodiversità lichenica erano tendenzialmente più bassi sono risultate quelle meridionali, perlopiù in corrispondenza di situazioni di scarse potenzialità per il ricambio dell'aria dovute alla particolare conformazione a "canyon" di alcune strade del centro cittadino. Il confronto con una precedente indagine del 1995 ha mostrato una situazione di miglioramento. La biodiversità lichenica del territorio comunale di Colle di Val d'Elsa è stata mappata attraverso un grigliato sistematico di 3x3 km, intensificato a 1x1 km in corrispondenza della città omonima. Anche in questo caso la situazione generale riscontrata è risultata discreta. Una certa tendenza ad un abbassamento dei valori nella porzione settentrionale dell'area indagata potrebbe essere imputato ad un inquinamento di tipo transfrontaliero originante da Poggibonsi e dalla limitrofa area industriale di Pian dei Peschi, oltre che dal traffico veicolare particolarmente intenso. Al contrario, la porzione meridionale dell'area, decisamente meno industrializzata e trafficata, ha presentato i valori di biodiversità lichenica più elevati, indicando condizioni generali di migliore qualità ambientale. L'area geotermica di Travale-Radicondoli è stata mappata attraverso la rivisitazione e il ricontrollo della biodiversità lichenica nelle stazioni già utilizzate per il precedente mappaggio risalente al 1992. La situazione generale emersa, pur confermato condizioni di una certa alterazione ambientale attorno alle centrali geotermoelettriche, anche se di estensione contenuta, ha mostrato la scomparsa del "deserto lichenico" nelle stazioni dove questo era presente e i segni di una colonizzazione lichenica che indicano un miglioramento ambientale generale. Condizioni di netto peggioramento sono state invece registrate nell'area interessata dal sansificio Caldini, che non era presente nel 1992, e nell'area circostante le serre ex Radiflor, per lo più a causa delle opere di sbancamento e del traffico pesante di una certa entità che interessa questa zona.

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