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Le sostanze che contribuiscono al riscaldamento globale

11/02/2021 07:30

Sostanze lesive dell'ozono e gas fluorurati ad effetto serra: la loro riduzione in Europa

L'uomo esercita un'influenza crescente sul clima e sulla temperatura terrestre con varie attività, come la combustione di combustibili fossili, la deforestazione e l'allevamento di bestiame. Queste attività aggiungono enormi quantità di gas serra a quelle naturalmente presenti nell’atmosfera, alimentando l’effetto serra e il riscaldamento globale. Tra i gas la cui concentrazione nell’atmosfera è aumentata per mano dell’uomo troviamo l'anidride carbonica, il metano, l'ossido di azoto e i gas fluorurati.

L’Unione europea è impegnata attivamente nella riduzione delle emissioni di gas fluorurati ad effetto serra, così come delle sostanze lesive per lo strato di ozono. Entrambe queste famiglie di sostanze appartengono ai fluorocarburi, prodotti chimici artificiali contenenti fluoro e carbonio che, se da un lato offrono un miglioramento alla nostra qualità della vita, dall’altro necessitano di una corretta gestione. Alcuni oggetti con cui entriamo quotidianamente in contatto contengono e utilizzano i fluorocarburi; grazie alle loro particolari proprietà, sono principalmente utilizzati nel ciclo del freddo, sia in impianti domestici che in impianti industriali.

Le sostanze lesive per l’ozono sono inodori, incolori, non tossiche, di origine antropica e se pur apparentemente innocue, una volta rilasciate in atmosfera, riducono lo strato di ozono e contribuiscono all’effetto serra. Le loro molecole sono capaci di reazioni chimiche nella stratosfera che causano il cosiddetto “buco nell’ozono”. Tra le più importanti sostanze lesive dell'ozono troviamo i clorofluorocarburi (CFC), che hanno trovato largo uso in diversi processi industriali come propellenti, fluidi refrigeranti e solventi, gli idroclorofluorocarburi (HCFC), meno pericolosi dei CFC per la presenza di atomi di idrogeno all’interno della molecola e quindi utilizzati per rimpiazzare i primi, e i gas halon, composti idrocarburici contenenti atomi di bromo, che sono stati prevalentemente utilizzati come agenti estinguenti e il cui impatto sull’ozono è elevatissimo, sino a quindici volte superiore a quello dei CFC.

La riduzione nell’utilizzo di queste sostanze è iniziata nel 1996 (bando nella produzione dei clorofluorocarburi) mentre per gli idroclorofluorocarburi la dismissione in Europa è iniziata nel 2015 e dovrebbe completarsi entro il 2030. Sebbene la normativa vieti la loro produzione e vendita, queste sostanze sono ancora però presenti in moltissimi impianti. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Agenzia europea per l’ambiente, nel 2019 il loro consumo in UE è rimasto negativo (-387 tonnellate metriche), il che significa che sono state distrutte o esportate più sostanze di quante ne siano state prodotte o importate. Per la prima volta dal 2012, tuttavia, il consumo dell'UE espresso come "potenziale di riduzione dell'ozono" (ossia tenendo conto del rispettivo potere di riduzione di ciascuna sostanza consumata) è stato positivo, a causa dell’aumento delle scorte destinate alla successiva distruzione.

Le alternative all’utilizzo delle sostanze lesive per l’ozono sono altre sostanze di natura sintetica, che non presentano un potenziale di riduzione dell’ozono, essendo prive di cloro, ma che allo stesso tempo contribuiscono all’effetto serra avendo un elevato GWP (potenziale di riscaldamento globale). Questi gas fluorurati sono impiegati in diversi tipi di prodotti, per esempio nelle apparecchiature di refrigerazione, di condizionamento dell’aria e nelle pompe di calore. Pur essendo presenti in atmosfera in piccole quantità e inferiori rispetto ad altri gas a effetto serra, il loro contributo all’effetto serra è significativo, 23.000 volte maggiore rispetto a quello dell’anidride carbonica. Questi gas sono infatti in grado di intrappolare il calore con un’efficacia maggiore dei gas serra di origine naturale (ad esempio la CO2) e possono rimanere in atmosfera anche migliaia di anni prima di decomporsi. Tra questi gas troviamo:

  • idrofluorocarburi (HFC) sono composti chimici stabili utilizzati principalmente come gas refrigeranti,
  • perfluorocarburi (PFC) sono impiegati nella produzione primaria di alluminio, negli impianti di raffreddamento e per la pulizia tecnica, nelle industrie cosmetiche e farmaceutiche,
  • esafluoruro di zolfo (SF6) ha diverse applicazioni in campo industriale tra cui l’uso nel gas isolante

Anche in questo caso i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente confermano per il 2019 la tendenza dell’UE alla continua riduzione dell'uso e delle importazioni di tali sostanze e la loro graduale sostituzione a favore di gas fluorurati meno dannosi per il clima. Il volume della fornitura totale di gas fluorurati nell'UE misurato in tonnellate è stato del 15% inferiore al 2018 e quasi il 25% inferiore al 2017. Espressa in anidride carbonica equivalente, la riduzione è ancora più significativa con il 20% inferiore al 2018 e il 42% inferiore al 2017. Le importazioni totali di gas fluorurati nell'UE nel 2019 sono diminuite del 14% rispetto al 2018 (19% se misurato in CO2e). La maggior parte di questa diminuzione è dovuta alle minori importazioni di HFC e la parte restante è causata dalla diminuzione delle importazioni di SF6 e PFC.

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