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Determinazione di IPA e PCB nelle acque

08/03/2021 07:45

Un articolo scientifico su una particolare tecnica di laboratorio

È stato pubblicato sul bollettino degli esperti ambientali (BEA) un articolo scientifico scritto da Matteo Vitelli, Raffaella Bocciolini e Fabrizio Mannelli del Laboratorio ARPAT.

Tema dell'articolo è uno specifico metodo di analisi che consente l’eliminazione quasi completa dell’impiego di solventi ed un elevato grado di automazione, con una riduzione dei tempi di analisi.

La validazione effettuata nel corso del 2020 di un metodo per l’analisi di IPA e PCB nelle acque superficiali e sotterranee, mediante la tecnica analitica nota come SPME (microestrazione in fase solida), è il risultato di un’attività di ricerca applicata svolta presso la UO Chimica II del Settore Laboratorio dell'Area Vasta Centro di ARPAT, in parallelo alle attività analitiche ordinarie, mirata da un lato a soddisfare l’esigenza di miglioramento della produttività di laboratorio, dall’altro ad ottenere un procedimento analitico green con la drastica riduzione dell’impiego di solventi e della produzione di rifiuti di laboratorio.

GC/MSGC/MS

La tecnica analitica descritta nell’articolo pubblicato sul BEA, sviluppatasi nel corso degli ultimi 20 anni anche grazie all’utilizzo di autocampionatori, si basa sull’impiego di una fibra in polidimetilsilossano che, immersa nel campione, consente di trasferire automaticamente l’analita di interesse dalla matrice al sistema di separazione e determinazione strumentale (GC/MS). Un ulteriore vantaggio è costituito dalla riduzione del volume di campione da trattare (da 1 L a 20 mL), riducendo così le dimensioni ed il peso dei contenitori da trasportare dal sito di prelievo al laboratorio.

GC/MSL’articolo pubblicato riporta in dettaglio la procedura seguita con la discussione e l’elaborazione statistica dei dati ottenuti dalle prove effettuate su materiali utilizzati in proficiency test, a cui il laboratorio ha partecipato con risultati soddisfacenti applicando il nuovo metodo.

La procedura descritta ben si presta per venire incontro alle necessità di monitoraggio ambientale delle agenzie, con la possibilità di analizzare un numero elevato di campioni provenienti dalla fitta rete di monitoraggio delle risorse idriche superficiali e sotterranee.

L'articolo in versione integrale (g.c. BEA)

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