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Faq rifiuti

 

A chi segnalare la presenza di rifiuti abbandonati sulla strada, nel campo, fuori dal cassonetto, ecc.

E’ necessario inoltrare una segnalazione al Comune (Ufficio Ambiente e /o Polizia Municipale).
Se i rifiuti sono su un terreno pubblico, il Comune - attraverso il gestore del servizio pubblico di raccolta rifiuti - provvede alla loro rimozione.
Se i rifiuti sono stati abbandonati in un’area privata, il Sindaco emette un’ordinanza di rimozione e ripristino dei luoghi nei confronti del responsabile dell’abbandono. Il proprietario o il titolare di diritti reali o personali di godimento sull’area (es affittuario, usufruttuario ecc.)  può essere chiamato a rispondere dell’abbandono.
L’abbandono rifiuti è regolato dall’art. 192 del DLgs 152/2006.

Sono un cittadino, come posso smaltire  tipologie particolari di rifiuti (es. batteria auto, pile, elettrodomestici, computer smartphone e altre apparecchiature elettroniche, olio di cucina ecc...? )

Si tratta di rifiuti speciali per i quali il Comune - attraverso il gestore del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani competente per territorio - individua le modalità di raccolta e smaltimento a cui il cittadino deve attenersi.
In genere sono presenti centri di raccolta, “eco stazioni”,  “isole ecologiche” , “punti di raccolta” in cui lasciare questa tipologia di rifiuti.
Per ogni informazione, il cittadino può rivolgersi al Comune o Gestore del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani del proprio territorio.

Ho un'impresa e devo smaltire rifiuti speciali e pericolosi (es. bombole di acetilene, calcinacci ecc..)

È necessario rivolgersi a imprese autorizzate allo smaltimento di rifiuti speciali.Le autorizzazioni vengono rilasciate dalle Regioni a cui occorre rivolgersi per avere informazioni (non è al momento disponibile un elenco on line degli impianti autorizzati).
É invece disponibile l'elenco delle Imprese che effettuano il trasporto dei rifiuti. Fermo restando che tale elenco non esaurisce l'intera gamma delle possibilità di smaltimento, consultando l'Albo nazionale dei gestori - è possibile conoscere gli operatori attivi sul territorio per questo servizio.   

Ho un'impresa, vorrei informazioni sulla vidimazione e bollo dei registri di carico e scarico per i destinatari di rifiuti

L'art.190 del Dlgs 152/06 al comma 5 recita: “I registri di carico e scarico sono numerati, vidimati e gestiti con le procedure e le modalità fissate dalla normativa sui registri Iva.
Gli obblighi connessi alla tenuta dei registri di carico e scarico si intendono correttamente adempiuti anche qualora sia utilizzata carta formato A4, regolarmente numerata.
I registri sono numerati e vidimati dalle Camere di commercio territorialmente competenti.”
Comma 6 “La disciplina di carattere nazionale relativa ai registri di carico e scarico è quella di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 1° aprile 1998, n. 148, come modificato dal comma 7.”
Secondo quanto stabilito dal comma 4 dell'art.190 "le informazioni contenute sul registro sono rese in qualunque momento all'autorità di controllo che ne faccia richiesta" e pertanto è sufficiente che il registro venga stampato al momento della richiesta di visione (in analogia con quanto avviene per i registri IVA tenuti su supporto magnetico).

A chi fare domanda per la realizzazione di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti?

Per realizzare nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti occorre presentare domanda – come per ogni inizio attività - al SUAP del Comune che provvederà ad istruire la pratica e trasmettere il progetto all'Ente competente che approva il progetto, autorizza la realizzazione delle opere e l'esercizio dell'impianto.

È possibile riutilizzare le traversine ferroviarie?

Il recupero delle traversine è possibile solo a certe condizioni e solo su autorizzazione della Regione. Le traversine sono realizzate con legno trattato con olio di creosoto, sostanza soggetta a restrizione di uso ai sensi nella normativa sulle sostanze pericolose.
Le limitazioni all'uso sono state regolate dalla normativa comunitaria e nazionale sulle sostanze pericolose, che ha previsto specifici divieti di utilizzo per il legno trattato con tali sostanze:

  • all’interno di edifici, indipendentemente dalla loro destinazione;
  • nei giocattoli;
  • nei campi da gioco;
  • in parchi, giardini, e altri luoghi di pubblica ricreazione all’aria aperta in cui vi è un rischio di frequenti contatti con la pelle;
  • per la fabbricazione di mobili da giardino quali tavoli da picnic;
  • per la fabbricazione, l’uso e qualsiasi nuovo trattamento di: contenitori destinati a colture agricole; imballaggi che possano entrare in contatto con prodotti greggi, intermedi e/o finiti destinati all’alimentazione umana e/o animale; altri materiali che possono contaminare gli articoli sopracitati.

Dove posso trovare informazioni e contatti relativi al Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI)?

Ogni informazione al riguardo è disponibile su www.sistri.it

Ho bisogno di dati sulla quantità di rifiuti prodotti e sulla raccolta differenziata

Alcuni  dati di sintesi relativi alla produzione di rifiuti urbani e alla percentuale di raccolta differenziata in Toscana sono disponibili sul nostro sito Web, unitamente ai riferimenti per la consultazione dei dati completi per la Toscana - elaborati dall'Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR) - e l'Italia, elaborati da ISPRA.

Di quali autorizzazioni ha bisogno una ditta che effettua "intermediazione" (acquisto e vendita) di rifiuti?

L'intermediario di rifiuti senza detenzione non è soggetto ad autorizzazione mentre è obbligato all'iscrizione all'Albo nell'apposita categoria ed alla tenuta del registro.

Sono un medico: a quali adempimenti sono tenuto in materia di rifiuti?

Gli enti e professionisti, organizzati come impresa ai sensi dell'art. 2238 del Codice Civile (per esempio cliniche, poliambulatori, ecc.), che erogano prestazioni sanitarie con relativa produzione di rifiuti pericolosi, sono tenuti al MUD e al SISTRI. Non vi sono invece tenuti i medici/odontoiatri/veterinari che svolgono l’attività in conto proprio o associati ad altri medici professionisti.

Chi autorizza l’impiego dei fanghi di depurazione in agricoltura?

Tale pratica viene autorizzata dalla Regione. Il soggetto richiedente deve presentare una domanda contenente informazioni circa la tipologia dei fanghi da utilizzare, le colture destinate all’impiego dei fanghi, le caratteristiche e l’ubicazione dell’impianto di stoccaggio dei fanghi nonché le caratteristiche dei mezzi impiegati per la distribuzione degli stessi. L'amministrazione comunale può stabilire le zone in cui è consentita l’attività di spandimento dei fanghi di depurazione e dove invece è vietata.

Quali sono i rischi derivanti dallo spandimento dei fanghi di depurazione?

Se la pratica di fertilizzazione è condotta nel rispetto delle regole non rappresenta rischi, risulta essere viceversa un esempio di recupero di rifiuto che permette una "chiusura del cerchio" tra alimentazione e produzioni agricole. Analoghe valutazioni possono essere riferite anche a fanghi derivanti dal trattamento di deiezioni animali. L’utilizzo in agricoltura dei fanghi è ammesso solo se questi:

  • sono stati sottoposti a trattamento,
  • sono idonei a produrre un effetto concimante e/o ammendante e correttivo del terreno,
  • non contengono metalli pesanti, carbonio organico, fosforo totale, azoto totale e salmonella in concentrazioni superiori a quelle indicate dalla norma (all. I B del DLgs 99/92).

 

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