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ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Lunedì 26 settembre 2022

Consorzio Nazionale Oli Usati - CONOU


L’impegno del Consorzio nel difficile contesto economico e geopolitico

Il rapporto di sostenibilità riporta i risultati in ambito economico, sociale de ambientale del Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli Oli minerali Usati, (di seguito CONOU). Il Consorzio è il rappresentante di rilievo del tessuto di imprese della green economy italiana. Lo Standard di rendicontazione adottato da CONOU per la redazione del Rapporto di Sostenibilità volontario, relativo all’esercizio 2021 sono i GRI (Global Reporting Initiative) Sustainability Reporting Standards.
Al fine di illustrare il ruolo che il CONOU riveste per i suoi portatori d’interesse “stakeholder” e l’impatto sul sistema paese generato dalle attività che il Consorzio coordina all’interno della filiera “olio usato”, sono stati identificati tre principali livelli di analisi con l’intento di rappresentare il contributo del sistema consortile nei seguenti ambiti:

  • Governance e performance di sostenibilità - Per individuare gli aspetti economici, sociali ed ambientali rilevanti per il Consorzio (dette “tematiche materiali”) che influenzano o potrebbero influenzare significativamente le valutazioni e le decisioni degli stakeholder, ad inizio 2022 il CONOU ha aggiornato l’analisi di materialità, mirata a individuare gli aspetti da rendicontare all’interno del Rapporto di Sostenibilità, tenendo in considerazione gli scenari definiti dall’emergenza COVID-19.
  • Ambiente - Per valutare e quantificare l’impatto ambientale del sistema di raccolta e trattamento degli oli usati gestiti dal CONOU nel corso dell’anno 2021 è stata confermata l’analisi secondo il metodo LCA – Life Cycle Assessment consentendo di quantificare gli impatti ambientali del ciclo di vita di un prodotto.
  • Economia e società -  Per quanto attiene all’ambito economico e sociale, sono stati valutati gli impatti diretti, indiretti e indotti dal sistema CONOU, in termini di PIL e occupazione che, sommati, definiscono l’impatto totale generato sul territorio nazionale. Il modello attraverso l’analisi statistica delle interazioni tra settori economici a livello nazionale, permette di rappresentare le interdipendenze settoriali di un territorio. 

Il mercato dei lubrificanti in Italia

Gli oli lubrificanti sono prodotti ottenuti dalla miscelazione di oli base (minerali o sintetici) e additivi, e vengono impiegati prevalentemente nel settore industriale e dell’autotrazione, poiché consentono il corretto funzionamento degli impianti e dei motori (di autoveicoli, motoveicoli, macchinari agricoli o natanti) riducendo l’attrito delle componenti meccaniche in movimento. Nel 2021 l’uso degli oli lubrificanti nel mercato italiano ha registrato, secondo il Rapporto, un aumento dell’industria rispetto all’autotrazione con la prima che ha assorbito il 55% del consumato e la seconda il restante 45%.
Nel 2021, al settore dell’autotrazione sono state destinate 179 mila tonnellate di oli lubrificanti, quantità in aumento rispetto al 2020. Secondo i dati pubblicati dal Ministero dello Sviluppo economico, l’utilizzo principale è stato quello per l’autotrazione leggera con il 37%, seguito dall’autotrazione pesante con il 26%, poi dagli ausiliari dell’autotrazione (19%), infine per l’olio motore di primo riempimento e per i motori di moto ed altri veicoli, rispettivamente con 10% e 9%.

autobotte raccolta oli usati - Conou

 

Nuove tendenze

L’incrocio dei dati del Rapporto 2021 con quelli dell'anno precedente fa emergere un cambiamento sulla rilevanza di alcune tematiche sia per gli stakeholder sia per il Consorzio. In particolare, la gestione dei consumi di energia risulta aver acquistato particolare rilevanza per gli stakeholder, mentre le tematiche “emissioni in atmosfera e lotta al cambiamento climatico”, “valorizzazione del capitale umano, diversità e inclusione” ed “ etica, integrità di business e corporate governance” sono nel Rapporto di quest’anno, temi più rilevanti per il CONOU. In tal senso, il Consorzio sta facendo proprie le sfide in cui la filiera si sta applicando con intensità, ovvero la sfida climatica, di cui l’economia circolare dell’olio è parte del paradigma di eccellenza.
Il Rapporto nella sua analisi LCA - Life Cycle Assessment, ha inserito sin dall’edizione 2020, alcuni indicatori globali di contributo, anche con l’intento di diffondere il concetto che ogni azione, anche la più piccola nella direzione dell’economia circolare, può anche essere un contributo al progetto superiore di salvezza del Pianeta.

Incremento dei costi

Dai dati del rapporto emerge in tutta la sua drammaticità l’enorme incremento di costo che si è abbattuto sulla imprese della filiera, in particolare sugli impianti di trattamento. Le raffinerie del Consorzio utilizzano il gas naturale in forme diverse ed articolate:

  • come combustibile per gli impianti;
  • come materia prima per la produzione di idrogeno, spesso necessario per i processi di finitura dell’olio nella parte finale del processo;
  • come combustibile per gli impianti di cogenerazione finalizzati a produrre, oltre al vapore di processo, anche energia elettrica.

L’instabilità e l’incertezza dovute alle questioni geopolitiche continuano a persistere. Allo stato di emergenza dovuto alla pandemia, si aggiungono altri elementi sfavorevoli che hanno gravato sul sistema economico mondiale portando ad un rialzo dei prezzi. Le tensioni nella catena produttiva sono aumentate nel corso del 2021, afferma il Rapporto, gravando in particolar modo sulle grandi economie avanzate. I rincari delle materie prime hanno determinato l’accumularsi di spinte inflazionistiche in tutto il mondo e contenuto la rapidità della ripresa come descritto nel bollettino economico della Banca Centrale Europea – BCE. Inoltre, prosegue il Rapporto, il recente conflitto in corso, oltre ad enfatizzare alcuni fenomeni già in corso, ha indotto un ulteriore shock economico-finanziario, facendo registrare forti segnali in termini di rincari dei prezzi energetici, difficoltà di reperire materie prime e l’aumento dell’incertezza per le aziende, indecise ad effettuare investimenti. Gli sforzi da parte dei diversi Paesi del mondo nell’approntare politiche per la ripresa, si scontrano con l’elevata inattendibilità di previsioni meno fosche. Il rapido deterioramento delle economie globali - prosegue il Rapporto - durante tutto il 2020 ed il 2021 ha avuto un impatto anche sull’andamento al rialzo dei prezzi del petrolio.

Per approfondimenti leggi il rapporto


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