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Giovedì 26 agosto 2021

La decarbonizzazione del trasporto in Europa


Il progetto Decarbonising Transport in Europe avviato e finanziato con il supporto della Commissione Europea, evidenzia l’impatto delle misure di mitigazione della CO2. I decisori politici sono così in grado di valutare i percorsi più adeguati per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione per il settore dei trasporti entro il 2050

La Commissione Europea con la pubblicazione nel 2019 dell’ European Green Deal ha proposto un articolato sistema di indicazioni per attuare in vari ambiti gli interventi e le misure necessarie a rendere l’Unione Europea un’area ad impatto climatico zero (carbon neutral) auspicando una riduzione del 55% delle emissioni di gas effetto serra entro il 2030.

I trasporti, compresi i trasporti/spedizioni internazionali e l’aviazione, hanno prodotto nel 2019 il 32% delle emissioni ad effetto serra, valore che era del 24% solo all’inizio del secolo.

Gli scenari proposti dal progetto Decarbonising Transport in Europe tengono conto oltre che del trasporto civile passeggeri anche di quello delle merci, arrivando a comprendere anche l’attività di trasporto urbano e non urbano delle vaste aree metropolitane. Il progetto non fornisce indicazioni sulle iniziative che sarebbe opportuno intraprendere, ma valuta gli effetti di quelle già operative e già avviate per comprendere quelle che potenzialmente andrebbero implementate, replicate e diffuse, in caso contrario, in mancanza di risultati, abbandonate e/o rimodulate nel tentativo di diminuire l’impatto delle emissioni di CO2 nel corso delle prossime tre decadi.

Gli scenari ed i modelli proposti dal progetto riflettono gli impegni ed ambizioni che le scelte politiche in ogni paese dell’Unione hanno previsto per ottenere una riduzione di CO2. Inoltre le conclusioni del progetto e dei modelli proposti devono servire di supporto alle indicazioni degli obiettivi presenti nell'European green Deal e nella Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente dell’Unione europea.

Le leve su cui agire

Le politiche di mitigazione delle emissioni di CO2 attualmente messe in atto nel settore dei trasporti non si stanno rivelando sufficientemente adeguate per ottenere, come auspicato, un taglio del 90% entro il 2050.

Quasi tutta la CO2 emessa dalla mobilità urbana potrà essere eliminata entro il 2050 con scelte politiche ambiziose capaci di orientare le preferenze di trasporto di cittadini ed utilizzatori dei centri urbani.

Le città "carbon free" lo diventeranno solo se ci sarà la disponibilità ad accettare da parte delle amministrazioni e dell'utenza tutte le opzioni e combinazioni che la mobilità condivisa è in grado di mettere a disposizione. Il ventaglio dell'offerta di mobilità dal trasporto pubblico "condiviso" o "a richiesta" deve comprendere, fra gli altri, servizi di mini-bus e micro-mobilità condivisa (e-bike, monopattini ecc.). Un'efficace offerta integrata di tutti i mezzi di mobilità condivisa (sharing mobility) potranno limitare in maniera determinante l'eccessivo uso dei veicoli privati rendendo il sistema dei trasporti urbani realmente sostenibile.

Il potenziamento ed il miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria e ferroviaria leggera nelle aree metropolitane dovrebbe intercettare le spedizioni di merci leggere e di passeggeri togliendoli ai trasporti che fanno un alto uso di derivati dal petrolio. Lo spostamento della domanda di mobilità su mezzi alimentati con energia alternativa prodotta localmente (elettrica e/o idrogeno), oltre ad avere un effetto di abbattimento delle emissioni, andrebbe anche a diminuire in maniera considerevole le quote di petrolio importate dai singoli paesi dell'Unione. Tuttavia sulle lunghe distanze il settore degli autotrasporti e dei trasporti aerei rimane difficile da decarbonizzare (i cosiddetti settori hard to abate - difficili da abbattere/diminuire) nonostante gli aggiornamenti tecnologici che prevedono un rallentamento delle emissioni.

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Le raccomandazioni

La pandemia non ha interrotto l'attività dei trasporti ed ha permesso ai decisori politici di cogliere l'opportunità di dare un nuovo impulso a tutte quelle misure che già erano state individuate, ma che stentavano ad essere messe "a sistema" per ridurre nei trasporti la produzione di CO2. Una spinta a questa tendenza è arrivata dal lavoro agile e l'uso di modalità di trasporto attivo oltre a preferire mete di viaggio a medio-piccolo raggio invece che a lunghe distanze, a privilegiare acquisti di prossimità rinunciando all'uso di mezzi per gli spostamenti nei centri commerciali o supermercati.

Qui di seguito le 10 raccomandazioni per la decarbonizzazione dei trasporti:

  1. Agire ora. Non ritardare le decisioni politiche
  2. Impostare la politica e costruire l'infrastruttura in modo che si adatti alle mutevoli condizioni. Investire in molteplici soluzioni e piani di emergenza
  3. Creare strutture di governance intersettoriali capaci di affrontare le sfide della decarbonizzazione
  4. Utilizzare la decarbonizzazione per rendere i trasporti più resilienti, sostenibili, accessibili ed equi
  5. Comunicare i più ampi benefici della decarbonizzazione dei trasporti per garantire l'accettazione e il coinvolgimento dei cittadini
  6. Aumentare il supporto per tecnologie e servizi innovativi e garantire l'introduzione di nuove soluzioni che hanno maggiore impatto nella diminuzione delle emissioni
  7. Consentire alle autorità locali di intraprendere azioni di decarbonizzazione dei trasporti che corrispondono alle specificità locali
  8. Investire nelle infrastrutture di trasporto digitale e sfruttare le opportunità di decarbonizzazione che la digitalizzazione ha da offrire
  9. Progettare pacchetti di stimolo per la ripresa economica dalla pandemia per accelerare la transizione verso trasporti a basse emissioni di carbonio e generazione di energia
  10. Aiutare le aziende del settore dei trasporti ad accelerare l'adozione di soluzioni ecologiche riducendo l'incertezza attraverso la trasparenza e la collaborazione

Per approfondimenti leggi Decarbonising Transport in Europe The Way Forward


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Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita




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