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Monitoraggio delle aree geotermiche toscane - Anno 2018

Controllo alle emissioni delle centrali geotermoelettriche

Anno di pubblicazione: 2019

A cura di: ARPAT - Settore Geotermia

In collaborazione con: Dipartimenti di Arezzo, Grosseto e Siena

Pagine: 34

Prezzo:

Il documento riporta i risultati dell'attività di controllo delle emissioni delle centrali geotermiche della Toscana nel 2018

Sono state verificate le emissioni di 16 centrali per un totale di 23 punti emissivi (diffusori) oggetto di campionamento e misure.

Non essendo i limiti alle emissioni in atmosfera definiti dal Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) rappresentativi, in quanto troppo permissivi, dell’effettivo impatto emissivo delle centrali geotermoelettriche, l’Autorità competente regionale ha disposto una normativa più restrittiva (DGRT 344/2010) acquisendola negli specifici Atti autorizzatori.

Tale normativa prevede altresì il controllo alle emissioni degli impianti di abbattimento del mercurio e dell’acido solfidrico (AMIS), presenti in tutte le centrali geotermoelettriche, e degli impianti di abbattimento dell’ammoniaca presenti, questi ultimi, solo nelle centrali del versante grossetano del Monte Amiata (Bagnore 3 e Bagnore 4), area il cui fluido geotermico è particolarmente ricco di questo composto rispetto agli altri bacini geotermici.

I risultati relativi ai controlli svolti circa la determinazione degli inquinanti normati con Valori Limite di Emissione (mercurio e acido solfidrico in uscita torre; mercurio, acido solfidrico e anidride solforosa in uscita AMIS), sono risultati tutti conformi agli Atti autorizzatori. La stessa conformità è stata registrata per:

  • la capacità di trattamento di un extraflusso da parte dei due AMIS interconnessi delle Centrali Bagnore 3 e Bagnore 4;
  • la capacità di abbattimento dell’ammoniaca e dell’acido solfidrico in entrata delle centrali Bagnore 3 e Bagnore 4

Fra i parametri ai quali non sono applicati valori limite, sono da segnalare le elevate efficienze di abbattimento del mercurio e dell’acido solfidrico da parte dell’impianto AMIS, mediamente del 99,7% per l’acido solfidrico e 97,5% per il mercurio, con l’eccezione di Montevedi1, in cui è stata registrata un’efficienza di abbattimento del mercurio pari al 70,6% .

È stato invece registrato, per le centrali Sasso 2 e Le Prata, in provincia di Pisa, e San Martino, in provincia di Grosseto, il superamento del valore limite del requisito minimo (>90%) relativo alle ore di disponibilità AMIS sulle ore di funzionamento della centrale; se, a seguito di azioni correttive messe in atto, il dato rientrerà nel valore limite nel successivo anno solare (2019), la prescrizione sarà da ritenersi rispettata.

Con riferimento ai pozzi geotermici produttivi, rispetto all’anno 2017 è stata registrata una quantità maggiore di circa il 229% di fluido sfiorato in atmosfera, con 69.333t di fluido sfiorato nel 2018 rispetto alle 21.073t del 2017. L’aumento consistente degli sfiori da parte dei pozzi produttivi è stato causato da eventi accidentali. Occorre inoltre precisare che nel 2018 le operazioni di gestione dei pozzi sono state svolte in concomitanza di fermate programmate di centrali meno interconnesse rispetto alle centrali fermate nel 2017, che avevano una maggiore possibilità di gestione dello sfioro proprio in virtù della loro maggiore interconnessione.

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