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Cosa fa ARPAT

Le attività di ARPAT in materia di impianti a biomasse e biogas sono definite nella Carta dei Servizi di ARPAT, che regola il complesso delle attività dell’Agenzia. In particolare vengono individuate:

  • attività di controllo, che si sostanziano nelle attività mirate a verificare la corretta gestione degli impianti
  • attività di supporto tecnico, che si sostanziano durante il procedimento di rilascio, modifica o rinnovo delle autorizzazioni

Attività di controllo presso le aziende
controlli-arpat.jpgLa Carta dei servizi definisce come attività istituzionale non obbligatoria il monitoraggio degli impatti degli impianti di recupero energetico. In questa categoria rientrano gli impianti che utilizzano i biocombustibili così come definiti dal D.Lgs. 152/2006, che possono presentare impatti ambientali molto diversi a seconda della tecnologia usata. In particolare gli impianti che impiegano biogas presentano molte criticità anche relativamente al processo di produzione del combustibile e successivamente alle operazioni di utilizzazione agronomica del digestato residuo. Le attività di controllo di ARPAT riguardano pertanto numerosi aspetti: emissioni in atmosfera, emissioni odorigene, rifiuti, acque meteoriche, rumore e campi elettromagnetici. Le attività ispettive di ARPAT possono derivare anche da esposti e segnalazioni.

Di seguito si riportano dati di sintesi del numero di controlli effettuati da ARPAT nel 2013 e 2014 sugli impianti in esercizio in Toscana.

  N° impianti controllati 2013 N° impianti controllati 2014
Arezzo 4 2
Firenze 3 1
Grosseto 3 7
Livorno 0 1
Lucca 2 2
Massa Carrara 0 1
Pisa 3 3
Pistoia 1 1
Prato 0 0
Siena 2 2
Tot 18 20

 

Attività di supporto tecnico
La Carta dei servizi definisce come attività istituzionale obbligatoria il supporto tecnico per l'autorizzazione unica per gli impianti di produzione di energia.

Nella valutazione tecnica dei progetti di costruzione ed esercizio ovvero di rinnovo di autorizzazioni degli impianti di produzione energetica alimentati a biomassa vengono considerati gli impatti ambientali provenienti dalla gestione del combustibile, relativamente alla tipologia di biomasse destinate alla combustione ovvero alla digestione anaerobica, e dal funzionamento dei motori e delle turbomacchine impiegati per la conversione energetica.

Nel dettaglio, nell’ambito dell’espressione di pareri o contributi istruttori, sono analizzati i seguenti aspetti: inquadramento normativo dei materiali di alimentazione sia come biocombustibili sia come sottoprodotti di origine animale (SOA), provenienza di tali materiali, inquadramento normativo relativamente alle emissioni in atmosfera e verifica della qualità tecnologica dell'impianto di conversione energetica, assetto cogenerativo, stoccaggio e movimentazione dei materiali di alimentazione, emissioni di polveri diffuse, stoccaggio e spandimento del digestato, emissioni odorigene, rifiuti, acque meteoriche, rumore e campi elettromagnetici.

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