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TAV: tratta appenninica

La Tratta ferroviaria ad Alta Capacità (Alta Velocità) Bologna-Firenze è nata nell’ambito degli interventi tesi ad adeguare la rete ferroviaria italiana agli standard dei principali Paesi vicini ed è stata progettata, ed in parte già realizzata, per collegare il Sud al Nord Italia e alle altre reti europee.

Tracciato alta velocità tratta appennino

La linea, nel tratto toscano, si sviluppa per circa 50 Km, e conta 6 gallerie di linea (di cui due con lunghezza superiore ai 15 Km), oltre a 14 Km di gallerie di servizio, le cosiddette "finestre”. 

La linea attraversa la catena Appenninica, caratterizzata qui da rilievi montuosi relativamente acclivi, con quote massime intorno ai 1000/1100 metri s.l.m., ovvero un territorio geologicamente difficile e ad alta sensibilità ambientale

La scelta di realizzare il tracciato in sotterraneo per quasi il 90% del suo sviluppo è dovuta principalmente a ragioni insite nella morfologia del rilievo appenninico, ed anche ad una scelta di tipo tecnico-politico volta a limitare gli impatti paesaggistici ed acustici.

Tale scelta ha comportato, di contro, il manifestarsi di impatti sulla risorsa idrica superficiale e sotterranea, non completamente previsti in fase di progetto esecutivo, che hanno richiesto una continua verifica e messa a punto del progetto stesso. 

La linea è stata aperta nel dicembre 2009, e sono stati sostanzialmente conclusi gli interventi di sistemazione finale e riambientalizzazione in carico al Consorzio Costruttore (CAVET).

È invece ancora in corso l’attività prevista dal cosiddetto “addendum”. Nel 2002 fu infatti siglato un addendum all’originario Accordo Procedimentale del ’99, che prevedeva una serie di finanziamenti aggiuntivi per opere di mitigazione/compensazione ambientale, a seguito dei consistenti impatti verificatisi a carico delle risorse idriche.

La realizzazione di tali interventi è coordinata dalla Regione Toscana per mezzo di una apposita Commissione Tecnica, a cui ARPAT fornisce supporto tecnico. Nell’ambito di tale attività ARPAT, oltre a garantire il proprio contributo alle discussioni in sede di Commissione, ha svolto due progetti ben definiti: 

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