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30 marzo: giornata rifiuti zero

02/04/2024 11:00

Meno rifiuti significa anche meno inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, minore estrazione di risorse naturali preziose e limitate oltre che contrasto al cambiamento climatico

30 marzo: giornata rifiuti zero

Foto di Filmbetrachter da Pixabay

Sabato, 30 marzo 2024, abbiamo festeggiato la giornata internazionale dei rifiuti zero, proclamata dall’Assemblea ONU il 14 dicembre 2022, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sull’importanza di ridurre i rifiuti ed adottare pratiche sostenibili.

Quest’anno il focus è stato promuovere, a tutti i livelli, la produzione ed il consumo sostenibili, come emerge anche dal discorso del Segretario delle Nazioni Unite.

I dati contenuti nell'ultimo rapporto ISPRA rifiuti urbani indicano che la produzione di rifiuti, in Italia, nel 2022, si è attestata a 29,1 milioni di tonnellate mentre la raccolta differenziata ha superato il 65%. Solo in Toscana, nel 2022, come evidenziano i dati di ARRR, sono stati prodotti più di due milioni di tonnellate di rifiuti urbani, la raccolta differenziata ha raggiunto il 65% ed ogni cittadino toscano ha prodotto 590 kg di rifiuti indifferenziati e 391 di rifiuti differenziati.

Agire sulla produzione e sul consumo, affinché divengano sostenibili, come previsto dall'Agenda 2030 delle Nazione Unite, è, quindi, cruciale, per questo bisogna rafforzare la gestione dei rifiuti e sviluppare soluzioni preventive, come l’uso di prodotti durevoli nel tempo, migliorare la raccolta, promuovere il riciclaggio e adottare pratiche di riuso.

La Fondazione Ellen MacArthur, nei suoi diversi rapporti, individua cinque settori economici pronti a passare da un modello economico lineare ad uno circolare, rendendo la produzione sostenibile:

  • edilizia e costruzioni
  • imballaggi in plastica
  • mobilità
  • tessile e moda
  • agricoltura e produzione di cibo.

Il raggiungimento di una società a rifiuti zero richiede, però, l'azione di tutti: cittadini, comunità, amministrazioni locali e governi che sono chiamati ad adottare piani e politiche per arrivare all'obiettivo.

Non basta che le amministrazioni a livello nazionale, regionale e locale diano concreta attuazione alle politiche di riduzione della produzione di rifiuti, è necessario anche il nostro impegno come singoli e come comunità.

Potremmo sperimentare la riduzione dei rifiuti a livello domestico, limitando gli sprechi alimentari ed eliminando tanti inutili imballaggi che si trasformano in poco tempo in rifiuti.

A questo proposito, ARPAT ha predisposto alcune pillole di sostenibilità: eco-consigli, semplici e pratici, per ridurre i rifiuti anche attraverso acquisti più consapevoli. 

Per una minore produzione di rifiuti potremmo cominciare adottando questi comportamenti:

  • pianificare i pasti e fare la lista della spesa
  • calcolare le porzioni, in modo da non avere eccedenze di cibo, che finiscono nella spazzatura
  • comprare solo il necessario, non portare a casa alimenti che non servono, con il rischio che diventino rifiuti
  • portare sempre le buste per la spesa, meglio se in materiale riciclabile, per evitare quelle usa e getta
  • scegliere gli alimenti sfusi oppure quelli con meno imballaggi
  • optare, quando possibile, per il “vuoto a rendere” di bottiglie di vetro e contenitori di plastica dura
  • apparecchiare la tavola con piatti, posate e bicchieri e non con prodotti usa e getta
  • dotarci di una borraccia per evitare di acquistare bottiglie di plastica
  • acquistare il cibo invenduto del giorno da bar, ristoranti, panifici, pasticcerie e altri negozi di generi alimentari presenti nel quartiere o in città.

Facciamoci ispirare dalla natura, che non produce rifiuti !

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