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SEVESO TER e sicurezza nei porti

Anno di pubblicazione: 2016

A cura di: Baldacci S., Andreis F., Lombardi A., Chiavacci C., Marotta F., Mossa Verre M.

Ipotesi di lavoro per colmare una possibile vacatio legis

Con l'abrogazione del Decreto Ministeriale n° 293 del 6 maggio 2001 è venuto meno l'obbligo di redazione del Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale posto in capo alle Autorità Portuali o alle Capitanerie di Porto.

Pur avendo avuto un'applicazione "a macchia di leopardo" non si può nascondere l'utilità che tale strumento ha avuto negli anni nell'ampliare la conoscenza dei pericoli derivanti dal transito, dallo stoccaggio e dal trasporto delle merci pericolose in ambito portuale e per costruire la base di dati necessaria per l'allestimento del Piano di Emergenza Portuale.
Quanto sopra è a tal punto vero che alcune Autorità Portuali hanno giudicato opportuno aggiornare comunque lo strumento e di collegarlo in modo stabile al Piano di Emergenza Portuale.

In questo articolo sono prima descritti i criteri adottati per le valutazioni effettuate dalle Autorità Competenti sui Rapporti Integrati di Sicurezza Portuale (RISP) e le esperienze maturate sui Piani di Emergenza Portuale dei Porti della Toscana nel periodo 2001-2015; successivamente è proposta uno schema per la formulazione del Piano di Emergenza Portuale (PEP) che compenda anche gli aspetti derivanti dallo stoccaggio anche temporaneo ed il trasporto di merci pericolose in ambito portuale.

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