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I reati ambientali (o ecoreati)

" "La direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente ha obbligato tutti gli Stati membri dell'Unione Europea a prevedere misure di diritto penale tese a perseguire violazioni gravi della normativa europea in materia ambientale. La direttiva elenca le violazioni che devono essere considerate reati in tutti gli Stati membri.

Dopo il termine ultimo previsto per il recepimento della direttiva (26 dicembre 2010) la Commissione Europea ha più volte sollecitato gli Stati Membri, tra cui anche l’Italia, ad adeguare il proprio ordinamento interno alle disposizione comunitarie.

In Italia la direttiva è stata recepita con la Legge n. 68 del 22.05.2015 recante “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” , entrata in vigore il 29.05.2015.
Si tratta di una norma, il cui iter legislativo è stato lungo e complesso, ma è frutto di un’ampia condivisione delle forze politiche presenti in Parlamento.

La legge supera gli elementi di debolezza che caratterizzavano il sistema dei controlli ambientali nel regime previgente, quando la maggiore parte dei reati ambientali erano di tipo contravvenzionale, le sanzioni non erano correlate alla gravità dei fatti, i termini di prescrizione si presentavano ridotti e vi era la possibilità di estinguere la contravvenzione tramite oblazione.

Ora il sistema sanzionatorio è stato potenziato, sono stati introdotti nel codice penale i delitti ambientali e sono state previste pene correlate alla gravità dei fatti.

La norma rappresenta solo un primo passo verso un sistema moderno ed efficace di tutela dell’ambiente, non mancano, infatti, alcune criticità che dovranno essere quanto prima affrontate.

Tra le principali novità della L. 68/2015, che costituisce un fondamentale strumento di lavoro per le agenzie ambientali:

Considerata l’importanza della materia, nella sua riunione del 15 luglio 2015, il Consiglio Federale ha approvato un documento che esprime la posizione comune del Sistema Nazionale delle Agenzie Ambientali (ISPRA - APPA - ARPA) in merito all'applicazione della nuova legge 68/2015 sui delitti ambientali.

Le agenzie ambientali valutano il provvedimento normativo "di indubbio interesse sia per la positiva estensione della tutela penale dell’ambiente con la previsione di nuove importanti fattispecie di reato, sia per le numerose novità che la legge introduce in merito a strumenti e procedure per migliorare e rendere più efficace l’azione penale in campo ambientale."

Un contributo importante alla lettura della nuova normativa è contenuto nella relazione sulla legge 68/2015 a cura dell'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione.

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