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Faq suolo (spiagge comprese)

 

Cosa fare in caso di sversamento accidentale di sostanze potenzialmente inquinanti nel suolo?

L'art 242 del DLgs 152/2006 prevede una serie di adempimenti a carico del responsabile dell'inquinamento (sversamento). In sintesi:

  • entro ventiquattro ore, il responsabile deve realizzare le misure per mettere in sicurezza la zona interessata dallo sversamento e comunicarle immediatamente a Comune, Regione (Settore Bonifiche) e Prefetto;
  • successivamente deve effettuare una serie di indagini - previste dal “piano della caratterizzazione” approvato dal Comune - con le quali si determina se nel terreno e/o nella falda acquifera sono presenti inquinanti in quantità superiore ai valori detti Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC)
    • se le CSC non sono superate, si dichiara concluso il procedimento
    • se le CSC sono superate, il sito viene definito potenzialmente contaminato ed è necessario procedere con le successive fasi del procedimento di bonifica.

Il responsabile del procedimento di bonifica è il Comune, mentre la certificazione di avvenuta bonifica è rilasciata dalla Regione su parere di ARPAT. L'ASL esprime un parere igienico-sanitario all'interno del procedimento comunale.

Cosa si deve fare se ci si rende conto, o si sospetta, che nel proprio terreno vi sia una contaminazione storica del suolo che può aggravarsi ?

Si applica la medesima procedura descritta in sintesi nel caso dello sversamento accidentale.

Il terreno con il quale confina la mia abitazione è stato oggetto di attività industriale per diversi decenni: vorrei sapere se il terreno è sottoposto a bonifica e, in caso negativo, a chi posso segnalare il presunto inquinamento?

Per avere informazioni è possibile:

  • consultare la banca dati Sisbon dove è possibile verificare - conoscendo i dati relativi all'attività - se il procedimento di bonifica è in corso o già concluso
  • fare una richiesta di accesso agli atti al Comune o ad ARPAT

È possibile segnalare il presunto inquinamento al Comune o ad ARPAT.

Il vicino non pulisce i terreni di sua proprietà e non taglia l'erba, a chi è possibile segnalare la situazione di degrado?

È possibile segnalare questa situazione al Comune, ARPAT non ha competenze in merito.

Chi autorizza le operazioni di ripascimento della spiaggia? Vengono effettuate analisi sulla sabbia destinata al ripascimento?

La Regione autorizza gli interventi di ripascimento della fascia costiera. La modulistica da utilizzare per la presentazione delle istanze relative ai procedimenti di autorizzazione al ripascimento è disponibile sul sito della Regione Toscana.

Il DM 173/16 prevede che il richiedente provveda alla caratterizzazione (di tipo ecotossicologico, biologico, chimico, fisico, microbiologico), classificazione e individuazione delle possibili opzioni di gestione dei materiali destinati al ripascimento.

Le "alghe morte" (o meglio la Posidonia) possono essere lasciate sulla spiaggia oppure spostate su spiagge limitrofe ?

 La Posidonia è una pianta superiore (non un'alga) e riveste un ruolo importantissimo nei nostri mari. Gli accumuli - chiamati anche banquettes - hanno grande importanza nel proteggere le spiagge dall'erosione ed impedire il possibile arretramento della linea di costa per cui sarebbe opportuno non rimuoverla dall'arenile.

In base alle indicazioni contenute nelle disposizioni normative (D.Lgs. 205/2010 art.39 comma 11; Circolare Ministero Ambiente DEN/VD/2006/08123) e nelle Linee Guida di riferimento - redatte da ISPRA - i Comuni, dopo aver acquisito il parere di vari enti, tra cui i Dipartimenti ARPAT territorialmente competenti, possono prevedere:

  •  lo spostamento della Posidonia in zone appartate della stessa spiaggia o su spiagge poco accessibili ed esposte all'erosione, avendo cura durante le operazioni di spostamento di evitare di utilizzare mezzi pesanti, ad es. ruspe, che vanno ad alterare l'area di battigia;
  • l'interramento in sito purché ciò avvenga senza trasporto né trattamento (D.Lgs. 205/2010 art.39 comma 11);
  • la rimozione permante e il trasferimento in discarica come rifiuto urbano

Come possono essere gestite le meduse spiaggiate?

Il corpo delle meduse è costituito al 98% di acqua pertanto un individuo di 1 kg (es. un polmone di mare, Rhizostoma pulmo) una volta seccato si riduce a 20 grammi, e 1 tonnellata di meduse spiaggiate a soli 20 kg.

Singoli individui o modeste quantità di meduse possono quindi essere interrate in sito purché ciò avvenga senza trasporto né trattamento (come per la /Posidonia/, secondo l'art. 39, comma 11 del D..lgs. 205\2010) o - qualora non esistano controindicazion - lasciate seccare sulla spiaggia.

Nel caso di spiaggiamenti massivi e problemi anche di maleodoranze dovute alla decomposizione, possono essere rimosse e opportunamente smaltite ad opera di ditte specializzate.

 
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