Vai ai contenuti. | Spostati sulla navigazione

Sei in: Home Temi ambientali Acque Acque superficiali Acque superficiali destinate alla potabilizzazione

Acque superficiali destinate alla potabilizzazione

Monitoraggio effettuato attraverso la rete POT

punto prelievo acque potabiliPer acque superficiali destinate alla potabilizzazione si intendono le acque che vengono prelevate da fiumi e laghi per essere inviate agli impianti di potabilizzazione (gestiti dai Gestori del servizio idrico) dove subiscono adeguati trattamenti fisico chimici, necessari per purificarle e utilizzarle per l’approvvigionamento idrico-potabile. Il riferimento normativo è D.Lgs 152/06 art. 80 e All. 2 della parte III.
I controlli relativi all’utilizzo di acque sotterranee per fini idropotabili vengono effettuati tramite un’altra rete di monitoraggio, detta MAT.

ARPAT, insieme alla Regione Toscana, ha realizzato un Piano di monitoraggio nel quale sono definite 122 stazioni di campionamento, posizionate nei punti rappresentativi dei fiumi e laghi. I tecnici di ARPAT effettuano prelievi di campioni di acqua con frequenza mensile; vengono quindi effettuate le analisi di laboratorio per la determinazione dei parametri previsti dalla normativa.
I risultati delle analisi vengono resi noti attraverso un’apposita banca dati e vengono anche rielaborati e pubblicati in un report annuale. I risultati delle analisi permettono di classificare ogni punto in categorie, chiamate A1, A2, A3, SubA3, che prevedono:

  • categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;
  • categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;
  • categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione;
  • categoria SubA3: oltre al trattamento, per l’utilizzo di queste acque è necessaria un’autorizzazione provvisoria da parte della Regione.

Le categorie di qualità dalla A1 alla SubA3 implicano trattamenti di potabilizzazione sempre più spinti; non devono essere intese come categorie di qualità delle acque erogate dall’acquedotto, che in ogni caso devono rispettare i requisiti indicati nel D.Lgs. 31/2001.
Il controllo alle acque per il consumo umano a valle dei trattamenti di potabilizzazione (quella erogata, ad es. dai rubinetti delle abitazione) è un’attività di competenza dei Gestori degli impianti di potabilizzazone e delle ASL.

Nel triennio 2011-2013 ARPAT ha effettuato 155.000 determinazioni analitiche, che comprendono parametri microbiologici (Coliformi, Streptococchi, Salmonelle), chimici (temperatura, conducibilità, composti dell’azoto, ecc.) e rilevamento di sostanze pericolose (arsenico, cromo, mercurio ecc) come richiesto dalla normativa.

Azioni sul documento
Strumenti personali