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Il controllo dei depuratori di acque reflue urbane nel 2022

Gli impianti con potenzialità maggiori di 2.000 abitanti equivalenti recapitanti in acque interne e maggiori di 10.000 A.E. in acque marino costiere

Anno di pubblicazione: 2023

A cura di: Susanna Cavalieri - SITA Settore Indirizzo tecnico delle attività

In collaborazione con: SIRA , Settori Laboratori , Dipartimenti , Commissione tematica di lavoro Acque

Pagine: 58

Prezzo: 0 €

La situazione depurativa in Toscana risulta abbastanza soddisfacente, in linea con quanto riscontrato negli anni passati. Dei 169 impianti controllati nel 2022, 55 sono risultati irregolari: 75 le sanzioni amministrative, 14 le notizie di reato

Il report presenta un quadro sintetico delle attività di controllo su impianti di depurazioni effettuata nel corso del 2022 in Toscana. La situazione depurativa risulta abbastanza soddisfacente, più o meno in linea con quanto riscontrato negli anni passati.

Su 169 impianti controllati nel 2022, 55 sono risultati irregolari: 75 le sanzioni amministrative, 14 le notizie di reato. Sul piano analitico, ARPAT ha eseguito 535 campioni, l’8% dei quali ha riportato superamenti dei limiti ai parametri di tabella 1, e l’11% superamenti dei limiti dei parametri di tabella 3, per un totale di 101 campioni non conformi.

I parametri di tabella 1 che più frequentemente hanno registrato il superamento dei valori limite sono i solidi sospesi, seguiti dai BOD5. I casi di superamento di COD sono limitati.

Tra i parametri elencati in tabella 3, la maggior parte delle irregolarità è riferibile ad azoto nitroso e, a seguire, ad azoto nitrico. Alluminio, cloruri, tensioattivi registrano superamenti più limitati. Il numero rilevante di superamenti delle forme azotate nitroso e nitrico denota la necessità di incrementare i trattamenti terziari di denitrificazione in molti impianti di depurazione.

Nel gruppo di depuratori di dimensioni minori, entro i 10.000 AE, si evidenzia la percentuale più alta di irregolarità amministrativa. Negli impianti di maggiori dimensioni, il numero di comunicazioni di notizia di reato è relativamente più alto. La maggior parte delle CNR è riferita alla gestione e quantità di rifiuti.

Per quanto riguarda le prospettive future, fondamentale sarà porre l’attenzione su aspetti che fino ad oggi sono stati meno evidenziati, e sui quali è da meglio definire - grazie al lavoro congiunto dell’Autorità competente e dell’Agenzia - l’assetto di controlli, autorizzazioni e gestione del servizio di depurazione: si tratta, in particolare, di problemi legati alla gestione dei fanghi e alla modalità per definire la capacità depurativa residua di molti impianti che accettano sia extra flussi che altre tipologie di rifiuti. Dovrà, in sostanza, essere affrontato il problema del trattamento rifiuti in impianti di depurazione, con la conseguente necessità di aggiornare la maggior parte dei trattamenti ad oggi applicati, da considerarsi obsoleti a fronte di reflui con caratteristiche industriali e non solo domestico/urbane.
Si tratta di problematiche con le quali confrontarsi quanto prima, in un momento di crisi climatica/
ambientale in cui sarebbe estremamente auspicabile muoversi nella direzione del recupero di reflui in agricoltura, e non solo, affrontando anche il problema del riuso/trattamento dei fanghi, come la nuova norma europea di aggiornamento della direttiva EU/271/91 esorta a fare.

Infine, sarebbe utile una revisione della DGRT 1210/12 in merito al controllo degli impianti di depurazione nell’area sensibile del bacino drenante del fiume Arno, che potrebbe contribuire a rendere più chiare competenze e responsabilità dei vari enti interessati

È disponibile anche la versione sfogliabile della pubblicazione (sito Web esterno, si apre in una nuova finestra).

 

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