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La qualità delle acque in provincia di Grosseto

ARPAT partecipa alla tavola rotonda su acqua e agricoltura promossa dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano

La qualità delle acque in provincia di Grosseto

immagine di Freepik

11/12/2025

Venerdì 5 dicembre, nell’ambito del Progetto acque, promosso dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano e dall’Associazione Rotariana Carlo Berliri Zoppi, si è svolta la tavola rotonda “Acqua e Agricoltura in Provincia di Grosseto: risorsa strategica per lo sviluppo agricolo del territorio”, un momento di confronto dedicato al ruolo chiave dell’acqua per la sostenibilità e la competitività del settore agricolo.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, esperti e ricercatori coinvolti a vario titolo nella gestione delle risorse idriche e nello sviluppo rurale, tra questi anche Stefano Menichetti, Lorenzo Messina e Andrea Valentini di ARPAT, che hanno presentato un quadro sulla qualità delle acque sotterranee e superficiali in provincia di Grosseto.

In Toscana sono stati individuati 66 corpi idrici sotterranei allo scopo di definire il livello di tutela da garantire e le eventuali azioni di risanamento da mettere in atto mediante il Piano di Tutela. Per quanto riguarda, nello specifico, la provincia grossetana, i 15 corpi idrici sotterranei sono quelli indicati in tabella.

I 15 corpi idrici sotterranei nella provincia di Grosseto
Corpo idrico della Pianura del fiume Cornia  Acquifero della Pianura di Follonica
Corpo idrico di Pian d'Alma  Acquifero della Pianura di Grosseto
Acquifero della Pianura dell'Albegna  Corpo idrico del Macigno della Toscana sud-occidentale
Corpo idrico carbonatico delle Colline Metallifere – Zona Le Cornate, Boccheggiano, Montemurlo Acquifera carbonatica area nord di Grosseto
Acquifero carbonatico di Gavorrano Acquifero dell'Amiata
Acquifero carbonatico dei Monti dell'Uccellina Acquifero carbonatico di Capalbio
Acquifero delle vulcaniti di Pitigliano Corpo idrico carbonatico delle Colline Metallifere – Zona Valpiana, Poggio Rocchino
Acquifero carbonatico dell'Argentario, Orbetello  

La normativa, nazionale e comunitaria, prevede che i corpi idrici sotterranei siano valutati sotto tre aspetti:

  • stato chimico, con il quale si fa riferimento all'assenza o alla presenza entro determinate soglie di inquinanti di sicura fonte antropica; prevede 4 livelli di qualità (scarso, buono scarso localmente, buono con fondo naturale e buono);
  • stato quantitativo, con il quale si fa riferimento a quelle situazioni, molto diffuse, in cui la quantità di acqua estratta non è adeguatamente commisurata ai volumi di ricarica superficiale;
  • tendenza, con il quale si fa riferimento all'instaurarsi di tendenze durature e significative all'incremento degli inquinanti; si distinguono tendenze ascendenti, statisticamente ed ambientalmente significative, e di inversione.

Il programma di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei prevede il monitoraggio di sorveglianza eseguito ogni tre anni, con ricerca estesa di potenziali inquinanti. Per i corpi idrici classificati a rischio di non raggiungere il buono stato chimico, è previsto, inoltre, il monitoraggio operativo di frequenza annuale limitato ai parametri critici. Quanto alla provincia grossetana, il corpo idrico Acquifero dell'Amiata è stato sottoposto a un monitoraggio di indagine con frequenze trimestrali, per lo studio delle tendenze di arsenico.

Il quadro dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei monitorati nella provincia di Grosseto risulta il seguente (dati ultimo triennio elaborato e pubblicato 2019-2021):

  • 1 con stato chimico scarso a rischio: Corpo idrico della Pianura del fiume Cornia;
  • 4 con stato chimico scarso non a rischio: Acquifero della Pianura dell'Albegna; Acquifero della Pianura di Follonica; Acquifero carbonatico di Gavorrano; Corpo idrico del Macigno della Toscana sud-occidentale;
  • 4 con stato chimico buono scarso localmente: Acquifero dell'Amiata; Acquifero delle vulcaniti di Pitigliano; Acquifero della Pianura di Grosseto; Corpo idrico carbonatico delle Colline Metallifere – Zona Le Cornate, Boccheggiano, Montemurlo;
  • 1 con stato chimico buono con fondo naturale: Corpo idrico carbonatico delle Colline Metallifere – Zona Valpiana, Poggio Rocchino;
  • 1 con stato chimico buono: Acquifero carbonatico dell'Argentario, Orbetello.

Per quanto riguarda lo studio delle tendenze, nella provincia di Grosseto i risultati mostrano un quadro generalmente positivo; andando a guardare, in particolare, gli andamenti dei cloruri, associati a processi di salinizzazione o intrusioni marine, e dei nitrati, come indicatori rilevanti delle pressioni agricole, la situazione che emerge è la seguente:

  • per i nitrati, una quota significativa di stazioni presenta decrementi o inversioni di tendenza, a fronte di una percentuale più contenuta di incrementi ambientalmente significativi;
  • per i cloruri, oltre un terzo delle stazioni evidenzia un’inversione di tendenza e non si registrano incrementi ambientalmente significativi nel campione analizzato.

ARPAT, in occasione della tavola rotonda, ha infine presentato le analisi di tendenza relative alle acque superficiali, con riferimento a parametri quali conducibilità, fosforo totale, nitrati e pesticidi. Si confermano anche qui segnali generalmente positivi con prevalenza di stazioni che mostrano dati di inversione e limitata presenza di incrementi ambientalmente significativi.

I contenuti rappresentati dall’Agenzia hanno evidenziato come il monitoraggio continuo e l’analisi delle tendenze rappresentino strumenti chiave per supportare le politiche di gestione sostenibile della risorsa idrica e per valutare l’efficacia delle misure adottate, in un territorio dove acqua e agricoltura sono strettamente interconnesse.

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