EPIC: impegno transfrontaliero per eliminare la plastica dal mare e sviluppare un'economia circolare nel settore
A Firenze l’evento di lancio del progetto cofinanziato per circa 5.600.000 di euro dal Programma Interreg Marittimo Italia-Francia
Si svolgerà domani, martedì 29 aprile, a Firenze presso la prestigiosa cornice di Palazzo Bastogi, l’evento di lancio del progetto EPIC: Un marE PrIvo di plastiCa, il cui obiettivo principale è quello di promuovere azioni di economia circolare e soluzioni innovative orientate ad ampliare la riciclabilità dei materiali al fine di generare effetti positivi sulla collettività, stimolare la sinergia tra le istituzioni e promuovere la normativa di settore.
EPIC, cofinanziato per circa 5.600.000 di euro dal Programma Interreg Marittimo Italia-Francia, vede il coinvolgimento di ben 16 partners italiani e francesi, università, centri di ricerca, organizzazioni no profit, agenzie regionali ambientali, tra cui ARPAT, che svolge il ruolo di capofila.
Nei quattro anni di durata del progetto si punterà alla transizione ecologica dell’area di cooperazione, affrontando tra l’altro la criticità ambientale delle macroplastiche disperse in mare e nelle aree costiere. Le iniziative che saranno intraprese si concentreranno su innovazione e ambiente, con l’adozione di sistemi transfrontalieri finalizzati ad individuare, recuperare, raccogliere, smaltire e riutilizzare i rifiuti plastici ritrovati in ambito marito, sottomarino, in fiumi e porti, prima che si frammentino in microplastiche, dannose per animali ed ecosistema e per loro natura particolarmente difficili da recuperare e trattare in modo efficace.
Il progetto prevede la creazione di momenti di confronto tra i partner, la valorizzazione e sistematizzazione delle buone pratiche già esistenti e l’individuazione congiunta delle soluzioni più efficaci. A partire dalle conoscenze attuali in merito al recupero e al riciclo dei rifiuti presenti in mare e nei corsi d’acqua, verranno definiti protocolli condivisi da applicare nei contesti specifici dei territori coinvolti nell’area di cooperazione.
"La Toscana – dichiara Monia Monni, Assessora all’ambiente della Regione Toscana - è da anni in prima linea nella promozione di un modello di sviluppo che metta al centro il rispetto per l'ambiente, la giustizia sociale e l'equità intergenerazionale. L'economia circolare è la chiave per un futuro in cui le risorse vengano valorizzate, i rifiuti ridotti e ogni azione contribuisca alla cura del nostro territorio e delle nostre comunità. In questi anni siamo intervenuti con una legislazione regionale che puntasse con decisione alla riduzione dell’uso della plastica monouso nelle nostre spiagge, nei parchi e negli eventi, a favore di un modello che incoraggiasse una responsabilità collettiva verso la tutela dell'ambiente. Abbiamo promosso e finanziato progetti concreti, come 'Tuscany Fishing for Litter', mettendo insieme comunità locali, imprese e pescatori nella lotta contro i rifiuti marini. Siamo impegnati in importanti progetti europei come PLASTRON, per il quale desidero ringraziare anche l'Agenzia Regionale Recupero Risorse S.p.A., che ambisce a sperimentare l'utilizzo di una stampante 3D come strumento per il riciclaggio dei rifiuti di plastica raccolti in ambiente acquatico o spiaggiati. Adesso con il progetto EPIC, Un marE PrIvo di plastiCa, continuiamo questo impegno nella promozione e sperimentazione di azioni di economia circolare ed è per questo che desidero ringraziare sentitamente ARPAT per il lavoro straordinario ed importante che sta mettendo in campo".
“Si tratta di una sfida molto impegnativa – commenta Pietro Rubellini, Direttore generale di ARPAT – l’Agenzia, attraverso droni, intelligenza artificiale e sistemi satellitari, analizzerà la situazione attuale, individuando i punti in cui le plastiche in mare si accumulano di più, poi farà dei prelievi delle acque che delle plastiche, classificandole. Attraverso immersioni, verificherà inoltre lo stato di salute delle praterie di Posidonia oceanica nelle aree di accumulo e lungo le principali direttrici di trasferimento delle plastiche nelle acque costiere della Toscana, specie di fronte a Livorno e Pisa per verificarne l’impatto su un ecosistema particolarmente sensibile. L’era della plastica, delle “plastiche” (come è stata battezzata ai primi del ’900), vede l’utilizzo di questo materiale in tutti i comparti di attività umane come residuo in tutti i comparti ambientali. Le microplastiche sono ormai ubiquitarie ed individuarne i meccanismi di diffusione per intercettarle e riutilizzarle è diventata una sfida ormai imprescindibile”.