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Educazione e informazione per combattere lo spreco alimentare

17/12/2025 11:00

L’impegno di Slow Food Firenze per il cibo di qualità e contro gli sprechi alimentari

Educazione e informazione per combattere lo spreco alimentare

foto di Lionolin da Pixabay

In questi giorni che si avvicinano alle festività natalizie, durante le quali, purtroppo, gli sprechi alimentari rischiano di aumentare, pubblichiamo con piacere il contributo di Alessandro Schena, una delle figure di riferimento di Slow Food Firenze, impegnato da anni, a livello territoriale, nella promozione di una cultura del cibo che tenga insieme qualità, sostenibilità ambientale e giustizia sociale. La Condotta fiorentina di Slow Food, come ci ricorda Schena, lavora soprattutto sui temi dell’educazione alimentare e del rapporto tra cibo, salute e territorio anche attraverso la promozione dei Mercati della Terra di Val di Pesa e Fiesole.

“Lo spreco alimentare è un problema globale; anzi, più che un problema è una vera e propria piaga. I dati scientifici parlano chiaro: a livello mondiale circa un terzo del cibo prodotto viene perso o sprecato lungo la filiera, dal campo alla tavola. Un paradosso che pesa sull’ambiente, sull’economia e sulla giustizia sociale.

In Italia la situazione non è migliore. Anzi, il nostro Paese registra livelli di spreco superiori a quelli di altre grandi nazioni europee come Germania, Francia, Paesi Bassi e Spagna. La Toscana si colloca in linea con questa tendenza, pur mostrando, in alcuni contesti, risultati leggermente migliori rispetto ad altre regioni italiane. Lo spreco si concentra soprattutto nei nuclei familiari senza figli e nei Comuni di medie e grandi dimensioni, con una lieve prevalenza nelle aree del Centro-Sud. Ancora più interessanti sono le cause: il 37% degli sprechi deriva dalla dimenticanza degli alimenti in frigorifero o in dispensa; il 32% è legato all’acquisto eccessivo, spesso dettato dal timore di “restare senza”; un altro 32% è conseguenza delle offerte della grande distribuzione, che incentivano acquisti non sempre necessari o pianificati.

Questi numeri rendono evidente un punto cruciale: l’educazione alimentare è uno strumento fondamentale per contrastare lo spreco.

Non a caso Slow Food ha lanciato, in occasione del ventennale dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, un appello nazionale per rafforzare l’educazione alimentare nelle scuole. Riteniamo che questo sia un punto di partenza imprescindibile. In una prospettiva che intreccia economia locale, riduzione dello spreco ed educazione alimentare applicata, la refezione scolastica riveste un ruolo centrale: è un primo, concreto laboratorio di buone pratiche. Per questo molte politiche sociali urbane la pongono al centro, anche grazie agli indirizzi di bandi ministeriali ed europei che promuovono l’uso di prodotti biologici e, spesso, di filiera corta.

Accanto a ciò, meritano attenzione le esperienze delle associazioni che operano nel sociale per recuperare e ridistribuire cibo di buona qualità non utilizzato, destinandolo a famiglie in difficoltà. Situazioni di disagio economico e alimentare sono purtroppo in aumento in tutto il Paese e colpiscono fasce sociali sempre più ampie, come dimostrano gli studi più recenti sulla povertà, in particolare quella alimentare. In questo contesto, non basta ridurre lo spreco: è essenziale garantire che il cibo sia anche buono e sano. La letteratura scientifica mostra chiaramente come ai redditi più bassi corrisponda spesso un peggioramento della qualità dell’alimentazione e un aumento delle patologie correlate. È proprio da qui che nasce, sin dalla sua fondazione, l’idea di Slow Food di un cibo “buono, pulito e giusto” per tutti.

La Condotta Slow Food di Firenze traduce questi principi in azioni concrete di educazione nelle scuole, grazie a collaborazioni con istituti primari, secondari di primo e secondo grado, talvolta sostenute da finanziamenti dedicati. L’attività educativa non si rivolge solo agli studenti, ma coinvolge anche le famiglie, attraverso incontri e momenti conviviali che amplificano l’impatto dei percorsi formativi. Nel 2019 la Condotta ha inoltre dato vita alla Comunità Slow Food “Un’educazione alimentare buona, pulita e giusta”, rafforzando il lavoro in rete sul territorio.

Un ulteriore progetto educativo è stato sviluppato in collaborazione con la Rete SDIAF (biblioteche dell’area metropolitana di Firenze) e finanziato dalla Regione Toscana. In questo ambito è stato organizzato un corso articolato in 15 incontri di due ore ciascuno, ospitati nelle biblioteche di Impruneta e Fiesole. La caratteristica distintiva del progetto è il coinvolgimento diretto, accanto agli esperti, dei produttori e degli Artigiani del Gusto, come fornai, pasticceri, cioccolatieri e altri, per valorizzare la filiera corta e il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma, riducendo il ricorso alla grande distribuzione organizzata. Questo processo educativo trova continuità anche nei Mercati della Terra di Slow Food, attivi a Fiesole e a Mercatale Val di Pesa.

L’auspicio è che, attraverso un’informazione solida e consapevole, si possa educare a un maggiore rispetto del cibo: rispetto per chi lo produce, per chi ne ha meno e per l’ambiente. E, soprattutto, imparare a sprecarne il meno possibile”.

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