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Modelli previsionali per le possibili conseguenze di incidenti radiologici in caso di incendio: alcuni esempi a seguito di ritrovamenti di sorgenti radioattive in edifici abbandonati

Emergenze ed incidenti radiologici: scenari ambientali, sanitari e industriali

Anno di pubblicazione: 2016

A cura di: ARPAT

In questo lavoro sono descritti sinteticamente due differenti approcci per valutare le conseguenze di un incendio che possa coinvolgere materiale radioattivo abbandonato, mediante l'impiego di strumenti modellistici che valutino la dispersione in atmosfera delle sostanze radioattive.

Le Agenzie di tutela ambientale sono chiamate, nell'ambito delle proprie competenze, ad intervenire in occasione di rinvenimenti di materiale radioattivo presso siti dismessi di attività produttive o in siti ancora in attività, dove però il materiale è conservato in condizioni non controllate, ad esempio perché eredità di lavorazioni oramai inattive.

Il materiale radioattivo è solitamente rinvenuto in un ambiente confinato e la gestione del  ritrovamento richiede diverse attività finalizzate alla rimozione e al suo eventuale smaltimento. Talvolta, si presenta anche la necessità di una pianificazione di emergenza che affronti l'eventuale verificarsi di eventi incidentali, come lo sviluppo di un incendio prima e durante l'intervento di rimozione, con possibilità di dispersione di sostanze radioattive nell'ambiente esterno.

L’ipotesi che si possa verificare un tale evento incidentale rende necessaria la  valutazione dei livelli di dose ai quali può essere esposta la popolazione, prendendo in considerazione le diverse vie di contaminazione. Nel caso di incendio la via di esposizione principale nell’immediato è legata all'inalazione delle sostanze disperse in aria. La valutazione  preventiva dell'eventuale esposizione della popolazione richiede pertanto la stima delle  concentrazioni in aria ambiente dei radionuclidi e talvolta quella della loro deposizione al suolo, impiegando modelli di dispersione.

Il lavoro presenta due modelli di dispersione impiegati per valutare le dosi alla popolazione in  due differenti  rinvenimenti, nei quali si è ipotizzato il verificarsi di un incendio che coinvolgesse i materiali radioattivi; il primo caso  descritto consiste nel rinvenimento di sali di  radio-226 in un edificio abbandonato, mentre il secondo nel ritrovamento di ossidi e sali di uranio nel sotterraneo di un edificio adibito ad attività industriale ancora in corso.

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