Vai ai contenuti. | Spostati sulla navigazione

Sei in: Home Documentazione Report Indagini ARPAT sulla anomalia all'inceneritore di Montale (PT) dell'estate 2015

Dove Siamo

 

Indagini ARPAT sulla anomalia all'inceneritore di Montale (PT) dell'estate 2015

Report conclusivo a cura del Gruppo di lavoro dedicato

Anno di pubblicazione: 2017

A cura di: ARPAT

Trovate conferme che si è trattato di un problema del sistema di campionamento in continuo. Durante lo studio sono emerse alcune irregolarità e la necessità di alcuni interventi correttivi nell'autorizzazione

Nell'estate 2015 il sistema di campionamento in continuo delle emissioni (AMESA) dell'inceneritore di rifiuti di Montale ha registrato valori anomali di PCDD/PCDF (diossine).

Il gestore dell'impianto, più volte sollecitato a fornire una analisi delle cause di tali valori, ha fornito tre diverse relazioni con le quali, in estrema sintesi, si attribuivano tali valori all'imbrattamento del campionatore che si sarebbe verificato a seguito dell'arresto anomalo dell'impianto avvenuto il 4 di luglio 2015 in conseguenza di un blackout della linea ENEL di media tensione che serve l'impianto.

Preso atto che le analisi condotte dal gestore non erano suffragate da riscontri oggettivi e mancavano dei requisiti di certezza auspicabili, ARPAT, nel maggio 2016, ha costituito uno specifico gruppo di lavoro per svolgere una indagine autonoma, di cui questo rapporto costituisce il momento conclusivo.

L'indagine si è svolta affiancando l'attività ispettiva sull'impianto e la richiesta di documentazione al gestore con specifiche analisi dei dati storici dell'impianto.

In conclusione l'analisi dei dati fornisce riscontri oggettivi che rendono molto plausibile la tesi che i valori elevati di PCDD/PCDF registrati dal monitoraggio in continuo nel periodo 01/07/2015-14/08/2015 non corrispondano a quelli effettivamente emessi, che sarebbero invece sostanzialmente regolari.

Ciò nonostante lo studio approfondito delle registrazioni dei dati dell'impianto ha evidenziato alcune irregolarità – che sono punite penalmente, e per le quali sono già state impartite al gestore specifiche prescrizioni per sanarle. – nonché alcune lacune nella gestione dell'impianto e dei sistemi di monitoraggio alle emissioni che si ritiene opportuno debbano essere affrontate nell'ambito di una procedura di revisione dell'atto autorizzativo

Pertanto il Dipartimento di Pistoia ha concluso la propria attività ispettiva trasmettendo una specifica relazione di sintesi alla Regione Toscana - Autorità competente per l'Autorizzazione Ambientale Integrata dell'impianto - nella quale si da anche conto dei problemi emersi e si evidenziano in dettaglio le proposte di correzione dell'autorizzazione per rendere l'impianto più aderente alla normativa vigente e per garantire una maggiore efficacia dell'attività di controllo.

Azioni sul documento
Strumenti personali